A te, che sei riuscita a tirare fuori il meglio di me.
Il mare è il mio luogo preferito, mi sento realmente libera quando mi siedo sulla spiaggia e inizio a sognare perdendomi fra l’azzurro cristallino, l’odore di sale, la sabbia sulla pelle. Quante volte ci sentiamo, davvero, liberi?
Sorrido. Sono, di nuovo lì, a osservare il mare bellissimo di Napoli che mi sorride e mi accoglie come mai nessun altro luogo facendomi sentire normale e, soprattutto, mi permette di sognare la vita che vorrei. Qui, adesso, abbracciata a lui, sono esattamente dove vorrei essere e sono ciò che vorrei sempre essere. Osservo il mare che sbatte tra gli scogli e continuo a sorridere perché penso che bisogna provarci sempre, come le onde provano sempre a danzare con gli scogli creando un suono sublime che ti entra dentro e ti permette di volare lontano, sognando e facendoti sentire viva. Mi perdo nell’immensità di questo bellissimo momento, il cielo cristallino mi ricorda di non lasciarmi mai e di essere sempre lì quando ho bisogno di archiviare alcuni pensieri che porto dentro da troppo tempo. La sua mano mi accarezza i capelli e mi rendo conto che queste sono le piccolezze che più mi mancano quando non è con me, quando siamo costretti a vivere a duemila chilometri di distanza. L’amore può sopportare tutto questo? Forse no, ma noi siamo matti, proprio tanto, e vogliamo assolutamente sfidare la sorte per far sì che la distanza non vinca. Lo guardo, perdendomi nell’immensità dei suoi occhi verdi che amo follemente, e penso di essere fortunata..non è ancora scappato, questo la dice lunga. Ha “accettato” tutto, senza pensarci due volte, insomma, in altre parole non vuole perdermi. Non lo dice a parole ma i suoi atteggiamenti mi fanno capire ciò che prova, pensa, sogna. Mi sembra ancora un sogno, essere qui, con lui, su questa panchina verde con scritte di ragazzini che si augurano amore eterno.
Di fronte a me ci sta il Vesuvio, ha proposto di sederci qui perché “da qui la vista è più bella” ed ha proprio ragione perché sembra un quadro dipinto da un pittore di lusso. Penso che questa panchina, non potrò mai e poi mai dimenticarla, perché in un modo o nell’altro ha segnato questa storia. Proprio su questa panchina mi ha detto “noi facciamo l’amore” che, credetemi, detto da lui equivale ad una vittoria alla lotteria perché non riesce – o forse ha timore – ad essere un libro aperto proprio come me. Se dovessi dire le nostre differenze inizierei proprio da questo, io un libro aperto che mostra le sue emozioni in qualsiasi contesto, lui, un libro sigillato con un lucchetto senza chiave. Anche se, io quel lucchetto sono riuscita a spezzarlo, altrimenti non saremmo stati qui, oggi, come due ragazzi che si amano da chissà quanto tempo. Sono cambiate molte cose, sia tra di noi che nella mia vita…fino a qualche settimana fa non avrei mai pensato di indossare un abito giallo, sopra al ginocchio, -sopra al ginocchio, eh- con scollatura a V e, soprattutto, di sciogliere i capelli senza passare la piastra.
I suoi baci improvvisi mi fanno capire quanta voglia abbia di me, quanta voglia abbia di recuperare il tempo perso per non perdere nemmeno un minuto e godersi fino all’ultima goccia di amore. Un anno e mezzo, esattamente cinquecentosessantacinque giorni senza vedersi, toccarsi, viversi. Tutto ciò ha contribuito a incrementare la voglia di prendere a morsi la vita e resistere fino al giorno in cui ci saremmo rivisti, in cui avremmo potuto guardarci negli occhi e capire se quella distanza ci avesse fatto bene o, se avesse, semplicemente creato un muro tra di noi. Nessuno riesce a resistere un anno e mezzo senza vedere un amico, un parente o qualcuno che si ami ma noi ci siamo riusciti, siamo riusciti a resistere alla distanza e a tutti i problemi che sono nati nel frattempo; dalle liti, alla pandemia che ha fatto inginocchiare tutto il mondo rendendolo più vulnerabile e triste. Il suo abbraccio caldo mi fa sentire a casa, le sue braccia per me sono casa perché mi fanno sentire protetta, amata e, soprattutto, mi guarda come se in me vedesse qualcosa di bello, qualcosa che ama.
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Siamo nati per essere forti
ChickLit> > Ho smesso di credere alle promesse, ho smesso di credere a quella frase che ho tatuato sul cuore, ho smesso di sentirmi normale...se mai mi fossi sentita normale. Quegli occhi verdi che mi hanno fatto innamorare sono gli stessi che mi hanno dis...