"Fai finta che sei a un passo dalla luna
E fidati se dico, "Sei bella da paura"
Facciamo finta che l'estate è solo nostra
Anche il mare ci guarda, sembra lo faccia apposta"
Rocco Hunt feat. Ana Mena.
Sorrento è e sarà sempre nel mio cuore, indipendentemente da tutto e tutti.
È uno dei luoghi dove tornerei sempre, anche se un giorno non dovessi più parlare con Alessandro.
Sorrento per me è casa. Il mio luogo sicuro. E poi...quella panchina avrà visto migliaia di persone, è anche cambiata nel tempo ma racchiude un pezzo importante della mia storia. Anzi, racchiude totalmente la mia storia perché tutto è iniziato proprio da lì...<<Sorrento ti piacerà da morire, sai? Io la amo, da sempre.>>
Micol parla mentre armeggia dentro l'armadio per cercare qualcosa da farmi indossare. Sta uscendo una marea di vestiti che guarda e puntualmente rimette dentro, fino a quando estrae (come un mago) un abito giallo, a ginocchio, con scollo a V. Si volta, con un sorriso a 360°, e sorride.
<<Non esiste, scordatelo!>>
<<Cos'ha che non va? Il colore?>> È perplessa.
<<No, quello va bene. Lo scollo a V...>>
<<E quindi? Non vuoi osare un po'? Secondo me staresti da dio!>>
<<Tu dici?>>
<<Certo!>>
Alessandro irrompe nella stanza e guarda me e Micol con aria interrogativa.
<<Che state facendo? Bello quell'abito, lo indossi?>>
Faccio saltare lo sguardo da lui alla sorella e viceversa.
Sicuramente quel vestitino è spettacolare, mi piace un sacco...però non so se io posso indossarlo, soprattutto con lo scollo a V.
<<Ti piacerebbe?>>
<<Sì, molto. Secondo me staresti bene.>>
Sorrido e vedo Micol che mi fissa aspettando che dica di sì.
Sbuffo e rido. <<Okay, lo indosserò!>>
Micol caccia Alessandro dalla stanza e io mi cambio mentre Micol cerca una borsa da abbinare al vestitino.
È di spalle dentro l'armadio, già l'ho indossato...<<ehm..che dici?>> Sono in punta di piedi.
Si alza e mi guarda. <<OHMIODIOOO!!! STAI DA DIO!>>
Rido. <<Che ti urli?>>
<<Che mi urlo? Vai allo specchio e vedi tu stessa.>>
Esco nel corridoio, faccio due passi e poso lo sguardo sul mio riflesso nello specchio.
Wow, mi piace un sacco il modo in cui mi avvolge i fianchi...anche lo scollo, non è volgare, è bello. Guardo le mie gambe e sembrano belle anche quelle. Mi sento bella. Ho i capelli non piastrati, strano trattandosi di me, e devo dire che mi sento bella anche così. Cosa mi sta succedendo?
<<Azz.>>
Alessandro è alle mie spalle, non l'avevo nemmeno sentito e mi posa un delicato bacio sul collo.
<<Eeeh piccioncini, su! Margot, vieni qui che inizio a truccarti!>>
Alessandro, ovviamente, mi viene dietro ed entra in camera con noi mentre la sorella inizia a prendere i suoi migliaia di trucchi.
<<Dovrei passare la piastra.>> Dico, mentre Micol mi trucca.
<<Mmh..>>
Apro un occhio e non capisco chi tra i due abbia fatto quel commento ma Micol non mi fa nessun cenno tanto è presa dal trucco. Al solito, alla fine, viene fuori un trucco davvero spettacolare. Quella ragazza è nata per il make up, a differenza mia che al massimo riesco a mettere la matita senza accecarmi.
<<Voilà! Un bocconcino, sei!>>
<<Ora parli come i siciliani?>> Rido.
<<Ogni tanto..>> Ride.
<<Margot?>>
Alessandro mi sta fissando, non capisco cosa voglia dirmi soprattutto davanti la sorella. Lo guardo in attesa di una risposta e sembra passare un'eternità.
<<Ma devi passare per forza la piastra?>>
<<Si? Perché qual è il problema? Facciamo tardi?>>
<<Oh, no no. I tuoi capelli mi piacciono così, al naturale.>>
Divento di ghiaccio mentre Micol si blocca e mi fissa perché sa esattamente che questo per me è un grande ostacolo.
<<Ti piacciono come sono adesso?>>
Fa cenno di sì con la testa.
I miei capelli anni fa erano dei ricci spettacolari, piacevano a chiunque ma a causa della piastra li ho persi totalmente e adesso sono praticamente lisci. Quando faccio lo shampoo tendono ad avere un po' di volume ma non sono male, anzi. Solo che io ho la fissa di averli come uno spaghetto e quindi passo sempre e comunque la piastra. Non sono mai uscita senza aver passato la piastra, piuttosto preferirei saltare sulla brace a piedi nudi.
Guardo Micol e lei alza le spalle, so che non vuole spingermi a fare qualcosa di cui potrei pentirmene...però allo stesso tempo sarebbe un modo per abbattere un altro grande ostacolo.
<<Va bene, non passerò la piastra.>> Sorrido e lui ricambia dolcemente.
Non è che io faccia solo quello che dice Ale..però ho pensato che posso superare anche questo ostacolo e con lui al mio fianco sicuramente andrà bene. Mi sta aiutando più di quanto si possa immaginare.
Una volta pronta, lo raggiungo in cucina e appena mi vede si lecca le labbra.
<<Mmh..>>
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Siamo nati per essere forti
ChickLit> > Ho smesso di credere alle promesse, ho smesso di credere a quella frase che ho tatuato sul cuore, ho smesso di sentirmi normale...se mai mi fossi sentita normale. Quegli occhi verdi che mi hanno fatto innamorare sono gli stessi che mi hanno dis...