Sorrisi e dolore

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"Con un piccolo gesto
Una frase d'amore, tu lo rendi speciale
Ed un semplice giorno qualunque diventa natale, diventa natale."
Finley.


Il pranzo con Gennaro è andato molto molto bene. Lui è veramente un ragazzo a modo, dolce e pieno di serenità. Nonostante la vita sia stata davvero dura con lui, non smette di sorridere...non so come faccia, a volte io penso di impazzire vista la mia situazione. Dovrei prendere esempio da lui.

Era inevitabile, mi ha chiesto come mai non andassi a trovare Alessandro e, senza pensarci due volte, gliel'ho detto.
Con le lacrime che rigavano il mio viso, ma l'ho fatto. Lui ha sorriso dolcemente e mi ha detto "si vede hai un cuore buono, davvero".
Per quel pomeriggio, Alessandro e Gennaro sono stati a fare un giro e io sono rimasta in casa con Micol.
Un po' di meritato gossip tra noi due.
<<Allora, come va?>> Chiedo.
<<Uhm... è un periodo un po' così.>>
<<Lo so, cara, lo so. Però superi anche questo, non pretendere troppo da te stessa. A volte serve anche cadere, ci si rialza più forti di prima.>>
Sorride. <<Conosco queste parole, sai?>>
<<Oh, chissà perché lo immaginavo.>> Rido.
<<E tu? Tu come stai?>>
<<Pff, sempre a parlare di me?>>
<<Mi piace parlare di te, che ci vuoi fare!>>
<<Mmh...>>
<<Che c'è? È per mia madre? Lo so, è un po' troppo gelosa di Alessandro.>> Ride.
<<Io la adoro, lo sai...però a volte mi imbarazza.>>
<<Posso immaginare. Le suocere sono un po' tutte così.>> Ride.
<<Comunque, Margot, ti rendi conto di quanto Alessandro sia sciolto davanti a noi?>>
Rido. <<Non dirmelo. Forse per questo tua madre fa quelle battute...ha visto che lui deve trovare sempre un pretesto per baciarmi o toccarmi.>>
<<Io penso che sia molto bello, sai?>>
<<Cosa?>>
<<Che davanti a noi sia sciolto, non l'avrei mai immaginato.>>
Sorrido.
Nemmeno io, in realtà. Non avrei mai e poi mai pensato a tutto ciò. Come se avesse deciso di mostrarsi al mondo per com'è veramente.
<<Non so cosa sia successo.>>
<<Tu. Questo è successo.>>
Sorrido.

Qualche ora più tardi Alessandro rientra e viene in cucina dove siamo io, sua madre, la piccola e Micol.
Saluta tutti dicendo "buonasera", si avvicina a me, mi posa un delicato bacio sulle labbra e va in camera a cambiarsi.
Vedo sua madre sorridere e Micol sussurra <<si è abituato.>>
Lo seguo in camera, mentre si cambia lo abbraccio da dietro e inspiro profondamente. Mi era mancato.
Quando lo stringo a me sento che questo è il posto migliore dove voglio stare, il suo corpo mi fa impazzire e perdo completamente la testa.
<<Che succede?>> Sorride.
<<Mi mancavi.>>
Mi bacia con passione e io non faccio altro che stringerlo sempre di più a me. Non vorrei mai più staccarmi da lui.
<<Alessà?>>
<<Dimmi.>>
<<Sei l'amore mio.>>
Mi bacia la fronte e, sono completamente persa di lui.
<<Domani mattina dovremmo accompagnare tuo cugino in aeroporto. Ricordi?>>
<<Che palle! Ricordo, sì. Tu vieni?>>
<<Naturalmente.>>
Sorride e mi stringe.

Mi sveglio presto, ho messo la sveglia. Sono avvinghiata ad Ale e lo sveglio con dolci baci sul collo.
<<Alessà, sveglia. Dobbiamo cambiarci.>>
<<Non voglio.>> Parla con la voce impastata dal sonno.
<<Su, su alzati.>> Rido.
Ci alziamo, ci cambiano e usciamo in silenzio. Tutti dormono ancora. Ho indossato una maglia arancione di Micol e un pantalone blu.
Passiamo a casa del cugino a prenderlo e iniziano a parlare...o, meglio, lui inizia a parlare e Alessandro risponde a monosillabi.
Ad un certo punto, giustamente, quel poverino non parla più.
Inizio a fissare Alessandro, nonostante stia guidando sa che devo dirgli qualcosa.
<<Sì?>> Sussurra.
<<Sta parlando con te, rispondi! Magari non a monosillabi!>>
Ride e fa una smorfia.
<<Dicevi?>> Dice al cugino.
Finalmente, stanno parlando come persone normali.
Quando lasciamo il cugino all'aeroporto e restiamo da soli mi guarda, mi dà un dolce bacio e dice <<sei tremenda, lo sai vero? Alla fine faccio sempre quello che vuoi tu.>>
Rido. <<Seh, ma quando mai! Era normale che lui parlasse da solo?>>
<<Io gli stavo rispondendo.>>
<<E io sono miss Italia!>>
Ridiamo.
Una volta rientrati a casa, andiamo in camera e mi bacia dolcemente.
Appena sento Micol alzarsi, è ancora presto, passo in cucina.
<<Buongiorno, bellezza.>> Sorrido.
<<Margot, buongiorno. Sei già bella pimpante, eh? Dovete ancora uscire, giusto?>>
<<No, siamo già tornati.>>
<<Non vi ho sentiti uscire, di solito Alessandro fa un casino assordo.>>
<<Non quando ci sono io!>> Rido.
<<Giusto.>>
Sorrido dolcemente.

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