"Coraggio lasciare tutto indietro e andare
Partire per ricominciare
Che non c'è niente di più vero di un miraggio
E per quanta strada ancora c'è da fare
Amerai il finale."
Cesare Cremonini.Non abbiamo più toccato l'argomento con Alessandro, in fondo cos'altro dovevamo dirci? Forse non voleva che stessi ancora male, quindi siamo andati avanti come se niente fosse successo. Per me, però, era successo eccome...condividere con lui la mia vita è stato sicuramente un bene, mi sentivo più leggera.
Nel frattempo il tempo era passato davvero molto velocemente, ed era già passato un anno e mezzo.
Un anno mezzo senza vedersi, toccarsi, viversi. Chi avrebbe mai potuto sopravvivere così? Dopotutto io ero innamorata persa e lui aveva detto di provare qualcosa...forse era stato proprio questo a far sì che nessuno dei due avesse voglia di mollare la presa. Se mi guardassi indietro direi che da quando lui è entrato nella mia vita l'ha colorata abbastanza, nonostante il ghiaccio dei suoi occhi.
Sorrido guardando il suo messaggio. Sento che è molto felice.
<<Finalmente è arrivato marzo, posso abbracciarti di nuovo, Margot.>>
<<Non vedo l'ora, ho bisogno di tornare a casa.>>
Sento di star toccando il cielo con un dito, ho bisogno di tornare a Napoli perché devo respirare. Per quanto abbia abbattuto tanti muri grazie a Micol, non sono comunque libera qui. L'idea di tornare a Napoli mi entusiasma non poco e sapere di essere con lui mi riempie il cuore di gioia.
<<Allora! Dobbiamo comprare gli assorbenti una volta arrivate, eh!!>> Micol mi riporta alla realtà.
<<Mmh...>>
<<Mmh, che? Farai sesso per la prima volta, quindi ci servono!>>
<<Micol!!>> Rido.
<<Okok, farai l'amore con mio fratello, oddio è disgustoso, quindi avrai bisogno di assorbenti.>>
Rido e alzo gli occhi al cielo, siamo sul suo balcone.
<<Ma ti rendi conto? Chi mai doveva dirlo che la mia prima volta sarebbe stata con tuo fratello?>>
<<Margot, io ti amo, lo sai. Puoi evitare di ricordarmi che farai sesso con mio fratello? Capisci che per me è disgustoso?>> Ride.
<<Che? Quindi non vorrai sapere nulla?>> Fingo di essere sbalordita.
<<Non pensarci nemmeno! Certo che vorrò sapere. La mia migliore amica avrà la sua prima volta e io devo assolutamente sapere tutto. Anzi, puoi svegliarmi pure la notte stessa.>>
<<Sarà fatto!!>>
<<E soprattutto...!>>
<<Si?>>
Sbatte le ciglia e ride.
<<Micol, cosa stai pensando?>> Rido.
<<Sarai la mia bambola! Mio fratello perderà la testa per te. Ti presto i miei vestiti, ti trucco....facciamo uscire la bellezza che c'è in te.>>
<<Ma lo sai che sei adorabile?>>
<<Modestamente!>>
Mi sembrava di toccare il cielo con un dito, ero davvero felice di questo nuovo viaggio. I miei avevano detto sì senza problemi, nonostante le mie continue preoccupazioni di ricevere una risposta negativa. Sembrava andare tutto bene...fino a quando, la sera del 9 marzo, per colpa del covid chiusero tutto.
Il mio mondo è crollato. Potevo abbracciarlo dopo un anno e mezzo, potevo viverlo, potevo vivere serenamente per un po' e invece no. Pure il virus.
Il mio telefono squilla.
<<Pronto?>>
<<Margot..come, come dobbiamo fare adesso?>>
<<Non possiamo fare niente, purtroppo...hai sentito in tv? Non si potrà uscire, non si può fare niente...>>
<<Margot?>>
<<Si, dimmi.>>
<<Te lo prometto.>>
<<Lascia perdere...ci sono abituata.>>
<<Ti porterò da lui. Promesso. Costi quel che così.>>
Quel giorno, mi sono sentita morire. In un nanosecondo il mondo mi è crollato addosso e, con lui, tutte le mie certezze. Sarei dovuta partire il ventitré per incontrarlo dopo mesi di distanza ma tutti i miei pensieri, tutti i miei sogni erano stati infranti. Non dimenticherò mai le parole di Leo, quella sera.
<<Amore, hai superato una cosa più grande di te, il periodo più buio della tua vita, ce la farai anche stavolta.>>
Non ero sicura di farcela.
Non volevo più farcela.
Il mondo mi aveva chiuso la porta in faccia per l'ennesima volta, mi aveva negato la felicità e io non avevo la forza nemmeno di incazzarmi perché non sentivo più niente, mi ero spenta completamente. Ha fatto quasi più male di quel periodo. A prescindere dal motivo, non riuscivo ad accettare di essere stata sconfitta per la seconda volta, il destino non voleva che lo incontrassi. Mi ero convinta che evidentemente doveva andar così.
Sembra buffo ma se mi fermassi a pensare sentirei ancora quelle ferite sanguinare perché è stata una botta talmente forte che è impossibile da dimenticare.
Micol è stata la mia ancora di salvezza, cadevo sempre più giù, non volevo essere aiutata, ma lei era sempre lì a tirarmi dai capelli per far sì che tornassi a galla, tornassi a respirare. Ma non respiravo più, avevo smesso di respirare, di vivere, di sognare. Un giorno, durante il lockdown, con la scusa della spesa è passata un attimo a trovarmi.
Non c'è stato bisogno di parlare, assolutamente. Sono scesa giù, le ho aperto il portone e lei mi ha abbracciata come se fossi una bambina indifesa.
<<Non ti lascerò mai sola. Ce la faremo anche questa volta, ti porterò da lui te lo prometto.>>
Sorrido con le lacrime agli occhi, non voglio si preoccupi. <<Grazie.>>
<<Cosa dobbiamo fare? Vogliamo piangerci addosso?>>
<<Sto bene, tranquilla. Mi sei mancata, è strano non vederti ogni giorno.>>
<<Lo so come stai tesoro>> parla con un tono dolce <<è normale, però non puoi chiuderti nel tuo dolore.>>
<<Vai, tranquilla, tuo marito ti aspetta.>>
Non aggiunge altro, mi guarda dolcemente, mi da un bacio sulla guancia e mi abbraccia.
Ricambio l'abbraccio, nonostante sia distante da tutto e tutti non voglio esserlo da lei, e salgo le scale asciugando le lacrime.
Inutile dirvi come passavo le mie giornate, non volevo assolutamente reagire, non volevo vivere. In quel viaggio avevo messo di tutto, avevo un bagaglio pieno di buoni propositi che mi erano stati strappati all'improvviso. Io non avevo voglia nemmeno di vivere, la chiusura forzata di tutto non mi aiutava e stare h24 con i miei era diventato un incubo, ovviamente non potevo parlare quindi sentivo tutto ancora più pesantemente. Se non fosse stato per Micol non avrei superato nemmeno quel momento, mi è stata vicinissima come mai nessuno prima. Il nostro rapporto mi piace per molte cose ma soprattutto per due: ci capiamo solo con uno sguardo ma anche tramite un messaggio. Nonostante io fingessi di star bene, non volevo farla preoccupare, lei sentiva sempre il mio dolore e cercava di fare del suo meglio mandandomi messaggi scemi, facendo videochiamate tutti i giorni, insomma era presente nonostante fossimo distanti. Un pomeriggio stavo guardando Aladdin, avevo persino litigato con lui, e lei era passata a salutarmi velocemente. Nonostante le restrizioni, nonostante non ci si potesse abbracciare noi lo facevamo sempre. Non siamo tipe da abbracci, baci, cazzate varie, gne gne, ma durante quel periodo ogni volta ci abbracciavamo come se non ci vedessimo da anni.
Mi arriva un messaggio suo, poco dopo che è andata via.
<<Lo sai che ti adoro, vero?>>
Sorrido. <<Ehm, sì?! Ma che ho fatto?>>
<<Niente, oggi sono passata per vedere come stavi. Volevo sapessi questo, tutto qui.>>
<<Non ti devi preoccupare, sul serio.>>
<<Nei messaggi ti ho sentita troppo giù, volevo venire di persona a vedere come fossi combinata. È inutile che cerchi di fingere con me, lo so che non stai bene.>>
<<Dovrà pur passare, no?>>
<<Ti porterò da lui.>>
Fisso lo schermo, adoro la sua perseveranza, sono fortunata ad avere una sorella come lei. Sì, è mia sorella, il mio pezzo di cuore preferito.
<<Ti adoro, lo sai. Non credo più a niente, sinceramente.>>
<<A volte bisogna smettere di crederci, evidentemente deve andar così. Ti ricrederai.>>
Sorrido amaramente e rispondo con un emoticon a forma di cuore.
<<Ti voglio bene.>>
<<Anche io, molto.>>
Adesso mi rendo conto che per Micol debba essere stato molto difficile tirarmi su, avevo alzato un muro perché non volevo essere aiutata. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, cita il proverbio, ma lei è stata in grado di farmi respirare ancora. Non smetterò mai e poi mai di ringraziarla. Ha ridato alla mia vita una vasta gamma di colori, visto che io vedevo solo il nero. È stata dura, ha fatto male, tanto, ma lei è riuscita a riportare il sole nella mia vita. I due mesi di lockdown hanno fatto sì che io mi perdessi ma lei è stata brava a riportarmi a galla.
Se c è una cosa che Micol odia in me è quel velo di tristezza che ogni tanto spunta nei miei occhi. Purtroppo o per fortuna, i miei occhi sono molto espressivi ma solo chi mi vede riesce a percepire quel velo. Spesso guardiamo ma non vediamo. Come avrete ben capito non è stato un periodo facile, quindi quel velo si era praticamente impossessato dei mie occhi a tal punto da fargli perdere completamente la luce. Quel periodo per quanto possa essere stato brutto mi ha fatto capire quanto tenessi a lui e quanto i miei sentimenti per Marco fossero inesistenti ma si trattava solo di una cotta. Tutto quel dolore è come se mi avesse legata a lui ancora di più, perché mi sono resa conto di quanto avessi bisogno di viverlo e soprattutto di quanto riempisse le mie giornate. Ovviamente avevo timore che potesse stancarsi tra i miei problemi, la pandemia, il non viversi...non l'avrei biasimato se avesse deciso di chiudere. (Chiudere che? Non stavamo nemmeno insieme).
Invece, un pomeriggio mentre stavamo parlando mi ha letteralmente lasciata senza parole.
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Siamo nati per essere forti
ChickLit> > Ho smesso di credere alle promesse, ho smesso di credere a quella frase che ho tatuato sul cuore, ho smesso di sentirmi normale...se mai mi fossi sentita normale. Quegli occhi verdi che mi hanno fatto innamorare sono gli stessi che mi hanno dis...