"C'era una foto dove ci guardiamo
Gli occhi felici dopo i giorni brutti
Ed ogni tanto lo dimentichiamo
Ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti
Forse diventeremo due stranieri
In viaggio su respiri più leggeri
Chissà se piloti o passeggeri."
Coma cose.Dopo quella discussione con Alessandro, non avevamo più toccato l'argomento e lui sembrava aver capito il suo errore.
Inutile stare qui a raccontarvi quello che è successo dopo, non è stato nulla di eclatante. Le solite uscite, le notti piene di passione, insomma eravamo a tutti gli effetti innamorati come non mai.
<<Margot, oggi andiamo al centro commerciale. Va bene? Passiamo in libreria.>>
<<Ohw, sì!>>
<<Ovviamente ti compro un libro.>> Sorride.
Mi avvicino e lo abbraccio dolcemente.
Non mi interessano i regali, ovviamente, però sapere che ha sempre la voglia di prendermi un libro mi rende felice.
Andiamo al centro commerciale col treno ma scendiamo quasi subito perché è veramente vicino.
<<Lo scegli tu?>> Rido.
<<Io? Mmh, posso provare. Ci riuscirò?>>
<<Devo essere sincera?>>
<<Lascia perdere.>> Ride.Poco dopo, entriamo in libreria e lui va alla ricerca del libro.
Sono proprio curiosa di vedere cosa riesce a fare...
Mentre sono nel reparto dei romanzi (li amo), Alessandro torna con un libro che non ho mai visto.
<<Margot?>>
<<Sì?>> Guardo il libro <<quello che sarebbe?>>
<<Un libro?>>
<<No, ma dai! Pensavo fosse un martello. Lo so che è un libro ma io che ci devo fare?>>
<<Beh è un libro storico...>> Ride.
<<E io leggo libri storici?>> Lo guardo e non capisco se sia serio oppure no.
Inizia a ridere. <<Ci sei cascata!>>
Mentre lo guardo mi accorgo di un libro con la copertina blu e una barca...
<<OHMIODIO.>> Ovviamente non urlo, anche se avessi voluto.
<<Cos'hai visto?>>
<<Sparks!!>>
Si volta, prende il libro e legge il titolo <<Quando si avvera un desiderio. Ma allora è una vera e propria cospirazione.>>
Sorrido. <<È lui.>>
<<Non avevo dubbi.>>
Mentre Alessandro paga il libro, cerco su internet quando è stato pubblicato visto che non ne avevo la minima idea.
Uscendo dalla libreria dico ad Ale <<guarda! Non ci posso credere.>>
<<Data pubblicazione 6 luglio 2021. Allora è proprio vero: è una cospirazione.>>
<<Assurdo. Ti rendi conto? Uno dei miei scrittori preferiti pubblica un libro il giorno del nostro anniversario.>>
Sorride e io non capisco se l'universo stia cercando di dirmi qualcosa o, semplicemente, se si tratti di un caso.
<<Passiamo al bar, che dici?>> Sorride.
<<Sì! Io prendo un gelato, tu caffè?>>
<<Come mi conosce bene, signoora.>> Ride.
Lo fisso e gli do un pizzico sulla guancia.
<<Alessà, facciamo così. Tu vai a prendere il tavolo, io prendo il caffè!>>
<<Perché?>>
<<Ma tu sai non fare domande?>>
<<Lo sai che a volte sei insopportabile?>>
<<Ooh, lo so eccome. Ma tu mi ami comunque!>> Rido.
<<Vero!>> Va a sedersi al tavolo.Chiedo al barista un caffè, prendo il gelato dal banco frigo e aspetto.
<<Perdonami, potresti portarlo tu al tavolo?>> Mi chiede, il barista, gentilmente.
<<Certo che sì.>> Sorrido ma avendo la mascherina non credo possa vederlo.
Il barista, nel frattempo, si fa i cavoli suoi servendo altri. Non capisco perché non faccia il caffè, però non voglio essere maleducata quindi aspetto. Alessandro è al tavolo e sta cazzeggiando col cellulare, probabilmente starà giocando a scacchi.
Distolgo lo sguardo da Ale e mi rendo conto che il barista mi ha messo davanti tre bicchieri d'acqua. Guardo quei bicchieri con aria interrogativa, non capisco proprio perché li abbia dati a me.
<<Faccio il caffè.>> Dice.
Meglio tardi che mai.
Faccio cenno di sì con la testa.
<<Hai un viso conosciuto.>> Sorride. Lui non ha la mascherina.
Rido. <<Mi sembra abbastanza difficile, sono di Catania.>>
Resta un attimo perplesso, si è reso conto di aver fatto una colossale figura di merda.
<<Sei molto bella, comunque.>> Mi porge il caffè.
Lo prendo e vado al tavolo.
<<Tu non ti accorgi di nulla, eh.>> Rido.
<<Cosa?>>
Apro il mio gelato, mentre Alessandro sorseggia il suo caffè.
Gli racconto la "storia" comica col barista e lui, quasi divertito, mi dice <<devo fare un omicidio?>> Ride.
<<Io avrei dovuto fare lo strascino a quella di Sorrento?>>
<< Ancora a lei pensi?>> Ride.
<<Quella cretina..>>
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Siamo nati per essere forti
Literatura Feminina> > Ho smesso di credere alle promesse, ho smesso di credere a quella frase che ho tatuato sul cuore, ho smesso di sentirmi normale...se mai mi fossi sentita normale. Quegli occhi verdi che mi hanno fatto innamorare sono gli stessi che mi hanno dis...