"Io ti prometto
Che staremo insieme senza cadere
E ogni mio giorno ti appartiene
Ti prometto che
Inganneremo anche gli anni
Come polvere di stelle filanti
E sarà scritto in ogni testo
Che niente può cambiare tutto questo
Incancellabile
Ogni volta che mi guardi."
Frah Quintale, Marco Mengoni e Takagi & Ketra.Niente avrebbe potuto farmi più male. Niente avrebbe eliminato quel dolore che mi stava squarciando l'anima facendomi cadere in una voragine sempre più profonda e buia. Non volevo lottare, volevo solo tornare indietro e rivivere quei giorni...o, meglio, avrei voluto prendere il primo volo e correre da lui.
Se l'avessi fatto sicuramente le cose sarebbero andate diversamente.Alessandro era bravo a reggere il colpo o, perlomeno, non mi faceva capire il suo di dolore...sapevo, però, che dietro tutta la sua corazza e il suo fulminarmi con lo sguardo attraverso lo schermo di un cellulare lui stava male. Stava male come stavo male io. Sentiva esattamente quello che sentivo io.
Tutte le settimane erano un susseguirsi di videochiamate e messaggi continui, senza mai stancarci. Sì, stavo male, avevo voglia di spaccare qualsiasi cosa ma sapere di averlo al mio fianco era comunque piacevole.
Non avrebbe vinto la distanza, avremmo vinto noi.... nonostante tutto e tutti.Alessandro.
Vederla in videochiamata, con quegli occhi tristi e quel sorriso spento mi strugge l'anima. Vorrei poterla avere qui, al mio fianco, per non farle sentire tutto questo dolore. Fingo di non farci caso, non sono lì a dirle h24 "come va?", ma so bene come sta. Lo leggo nei suoi occhi.
Cerco sempre di farla ridere, anche in videochiamata, perché quando sorride...io so di aver vinto. Ogni tanto, mentre parliamo, le scende giù una lacrima e vorrei tirarla fuori dal cellulare per stringerla e farla sentire al sicuro. Non ha bisogno di protezione, visto tutto quello che ha passato riesce a difendersi benissimo da sola, ma io sento di doverla proteggere. È forte, sì, ma allo stesso tempo so che potrebbe spezzarsi da un momento all'altro. Lo ammetto, se siamo arrivati a questo punto è per gran parte merito suo, della sua testardaggine e dell'amore immenso che prova nei miei confronti...la mia vita è decisamente migliorata da quando lei l'ha colorata con i suoi sorrisi e con i suoi occhi a cuoricino.
La amo, più di quanto possa immaginare. Non ci siamo detti ti amo, diciamo che non ci tengo particolarmente a dirlo ma spero che lei l'abbia capito con i fatti. Quella ragazza ha riacceso in me la speranza .. e, soprattutto, agli occhi suoi mi fa sentire bello.
Non mi sono mai sentito bello, anche se lei mi guarda come se fossi Chris Hemsworth (è pazza di lui) e questo ha fatto sì che io cambiassi anche la percezione di me stesso.
Sono già passati mesi da quando ci siamo visti, la vita è dura e senza lei lo è il doppio ma come le dico sempre, siamo nati per essere forti e so, che un giorno, anche per noi arriverà quella felicità che tanto desideriamo.
È spenta, non ha più quella luce negli occhi che la rende splendida e so che dentro di sé non vede l'ora di rivedermi. Lo stesso vale per me, mi manca come l'aria.
Quando c'è lei, riesco ad essere più calmo del solito ed è strano perché chi mi conosce sa che scatto per qualsiasi cosa. La distanza da Margot mi ha fatto capire quanto la amo e quanto vorrei averla nella mia vita, indipendentemente dal tempo e dalle circostanze. Credo che la "circostanza" farà sempre parte di questa nostra storia... O favola, come dice mio padre.È passato quasi un anno dal famoso lockdown, dalla mia caduta, dal mio viaggio a Napoli, dal mio cambiamento... un anno. Sorrido, è proprio vero che il tempo vola, non credete? Trecentosessantacinquegiorni e sapete cosa? Sono riuscita a sentire di nuovo quella sensazione di libertà a casa di Micol che a poco a poco inizia a prendere forma. Lei e Michalis stanno costruendo casa da zero, il loro nido d'amore.
Ero andata da lei perché dovevo farle il colore (ebbene sì, si fida a tal punto da farsi toccare i capelli!!) e dopo sono uscita fuori con la sua bimba che voleva farmi vedere "casa sua". Mi ha portata in tutte le stanze, nonostante siano ancora mattoni rossi, e mi teneva la mano in modo diverso dal solito, non so, era come se quel momento dovesse essere solo nostro, mio e suo. Stranamente, per la prima volta, ho sentito l'esigenza e il bisogno di toccare i mattoni, ho sfiorato ogni singola stanza sorridendo e la cosa bella, che più mi ha emozionata, è stata la bimba che "copiava" ogni mia mossa.
<<È casa tua, eh?!>>
<<Zii...>>
Ha capito. Ha sentito. Ha percepito. Lo so, lo sento. Anche lei sta sentendo esattamente le mie stesse emozioni e sorride tenendomi la manina. Mentre stiamo per uscire, quasi sulle scale, sento di nuovo quella sensazione.
Mi blocco e lei con me.
Quella sensazione mi riporta sulle scale della mamma di Micol, mi sento quasi allo stesso modo. Ho le lacrime agli occhi, il vento fresco mi sta accarezzando il viso e qualcuno mi sta facendo capire di non essersi dimenticato di me, posso provare di nuovo quella sensazione. Evelyn mi guarda sorridendo, sa che non siamo sole e penso che anche lei stia provando esattamente le stesse cose. Per quei pochi minuti mi sono sentita bene: libera, me stessa. Non riesco a muovermi, ho bisogno di sentire quella sensazione che sa di casa, di gioia e rimango ferma davanti le scale della casa di Micol. Prendo la piccola in braccio, scendiamo le scale e guardo la casa pensando "grazie".
Evelyn sorride, non parla ma riusciamo a capirci con poco. Prima di tornare da Micol, guardo il cielo, come sempre, è di un azzurro cristallino e sono felice di aver provato di nuovo quella sensazione.
<<Andiamo dalla mamma?>>
<<Mamma...>>
Rientriamo e Micol si rende conto che è successo qualcosa, mi guarda con aria interrogativa.
<<Piaciuta la casa?>>
Mi metto vicino la finestra, guardando casa sua e noto un cane.
<<Ma quel cane?! Mi sarebbe venuto un infarto, ti rendi conto?>>
<<Eh? Ma quale cane?>> Si avvicina e controlla. <<Non ne ho idea, sarà venuto da fuori...>> Ride.
<<Ma tu proprio in campagna dovevi stare? Fosse stato 5 minuti prima sarei morta.>>
Ride. <<Esagerata.>>
<<Comunque si, molto bella.>>
<<E...>> aspetta che le dica qualcosa.
<<Non ci crederai.>> Sorrido.
Mi guarda, con il colore in testa, mentre cucina. In un altro momento sarebbe una scena comica di un film di De Sica.
<<Ho provato quasi la stessa sensazione.>>
Alza la testa, sorride come mai prima d'ora e aggiunge <<Davvero? Volevo passare ma ho pensato che doveva essere un vostro momento.>>
<<Sì, davvero.>> Sorrido.
<<Mi rende estremamente felice questo.>>
<<Non hai idea, mi sono sentita così bene, così libera... ho sentito quasi quella sensazione, dimenticando di essere in campagna. Ho sentito l'esigenza di toccare i mattoni, di guardare con occhi diversi tutto e, uscendo ho proprio sentito..>>
Mi interrompe. <<Un vento fresco addosso?>> I suoi occhi sono pieni di lacrime.
<<Sì. Assolutamente sì. Io e Evelyn non eravamo nemmeno da sole, c'era anche lui.>>
Lui, non è Alessandro. È un angelo che veglia su Micol dal cielo.
<<Non sai quanto mi rende felice sapere che casa mia ti faccia questo effetto, quello è il mio angolo di paradiso e sapere che a te ha fatto quell'effetto che ami tanto mi rende piena d'orgoglio.>>
Sorrido e penso che quella ragazza è proprio uno dei pilastri più belli della mia vita, in ogni momento riesce a farmi stare proprio bene.
Non pensavo di provare quella sensazione qui, in un paese che per me è una sorta di prigione...eppure l'ho provata a casa di Micol, credo che anche questo non sia un caso. Volente o nolente sento quella sensazione sempre quando lei è nei "paraggi" quindi penso che sia proprio la sua bella anima a farmi sentire così bene. Mi piacerebbe molto stare seduta sulle scale di casa sua o di sua madre e provare questa sensazione proprio con lei perché penso che farebbe bene a entrambe e sarebbe uno di quei momenti nostri, dove gli altri non possono entrare o anche solo immaginare tutto ciò. Dopotutto nessuno può comprendere quello che ci lega, quindi è proprio un rapporto sano, ricco di amicizia e affetto. Proprio per questo, siamo pronti ad affrontare tutto quello che viene.
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Siamo nati per essere forti
Chick-Lit> > Ho smesso di credere alle promesse, ho smesso di credere a quella frase che ho tatuato sul cuore, ho smesso di sentirmi normale...se mai mi fossi sentita normale. Quegli occhi verdi che mi hanno fatto innamorare sono gli stessi che mi hanno dis...