"Ma stasera corri forte ti vedo appena
E per raggiungerti dovrò lasciarti andare
E stasera la tua voce non è lontana
E prova a prendermi ma non voglio scappare
E anche se ti ho cercato come un'illusione perfetta
Vengo verso di te questa notte vorrei fosse eterna
Ma stasera corri forte ti vedo appena
E per raggiungerti per non lasciarti andare
Andare via"
Marco Mengoni.Siamo in macchina, diretti verso l'aeroporto.
Nessuno parla. Io sono avvinghiata a lui in una valle di lacrime, Ale ha lo sguardo più freddo di qualsiasi altro giorno ma intreccia la sua mano alla mia e Micol, seduta accanto a me, ogni tanto mi tocca la gamba per farmi sapere che c'è.
Io però non sento niente, sono completamente persa in un universo parallelo dove il dolore si è totalmente impossessato di me e mi sta divorando.Qualche ora prima.
Stanotte è stato bellissimo, abbiamo dormito tutta la notte abbracciati per portarci dietro quella sensazione a lungo.
Adesso però la felicità di tutti quei giorni sembra quasi sparita, come se mi fossi persa dentro un vortice di tristezza.
Sistemo le ultime cose in valigia, tra l'altro sta scoppiando, e non sento nulla. Zero. Non sento nessuna emozione positiva, solo dolore.
Cerco di cacciare indietro le lacrime ma sembrano uscire da sole, come se non fossi io stessa a comandare i miei sentimenti.
<<Margot..>>
Alzo la testa e guardo Micol mentre mi porge qualcosa da mettere in valigia.
<<Sì, dammi. Ci va ancora qualcosa, nonostante stia per scoppiare.>> Sorrido amaramente.
<<Lo so gioia, lo so.>>
Non riesco a parlare quindi la guardo, alzo le spalle e le lacrime cadono ancora più pesantemente giù.
<<Superiamo anche questa insieme, d'accordo? Piano piano, datti tempo.>>
<<Come...come>> singhiozzo <<come devo fare?>>
In quel momento Alessandro entra e mi guarda con quegli occhi che, ormai, ho imparato ad amare nonostante il ghiaccio. Viene verso di me, mi bacia la fronte e mi abbraccia dolcemente. È un abbraccio diverso dal solito, perché mi abbraccia come se volesse distruggermi anche l'anima ma, in realtà, il suo abbraccio è la cura a tutte le mie ferite.
Mi perdo dentro l'immensità di quell'abbraccio e, nonostante tutto, penso di essere fortunata ad averlo nella mia vita.
Stanotte è stata una delle più belle perché comunque essere consapevoli che si trattasse dell'ultima, ha fatto sì che entrambi la vivessimo a pieno. Non so come andare avanti, non so come comportarmi, non so proprio come vivere.Stanotte.
<<Ale?>>
Mi accarezza la schiena mentre sono poggiata sul suo petto.
<<Dimmi.>> Sorride.
<<Non te ne andare mai.>>
<<Ci sarò sempre.>>
Alzo la testa, lo fisso e lo bacio intensamente mentre una lacrima scende giù. Ricambia il bacio mentre asciuga la mia lacrima con tanta dolcezza.
<<Sei tanto importante, non me ne andrò.>>
Piango a dirotto e lo abbraccio sentendomi tanto fortunata ad averlo nella mia vita.
<<Come faccio, senza di te? Adesso è diverso.>>
<<Lo so... è dura anche per me. Non sembra ma lo è. Però siamo forti, non dimenticarlo!>>
Mi avvinghio a lui e spero che questo abbraccio duri in eterno.Il tempo sembra volare, Ale non smette di fissarmi ma non riesco a sostenere il suo sguardo. È di ghiaccio, freddo, tagliente...ma leggo il dolore, la paura del distacco.
<<Pronti?>> Il papà di Micol, chiede dolcemente se possiamo andare.
No, non sono pronta. Non sono assolutamente pronta per lasciarlo andare. Non so quando lo rivedrò...non so come fare senza quelle braccia, non so come vivere.
Non voglio più lottare, non voglio più combattere. Vorrei solo essere normale, vorrei solo una vita normale.
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Siamo nati per essere forti
Genç Kız Edebiyatı> > Ho smesso di credere alle promesse, ho smesso di credere a quella frase che ho tatuato sul cuore, ho smesso di sentirmi normale...se mai mi fossi sentita normale. Quegli occhi verdi che mi hanno fatto innamorare sono gli stessi che mi hanno dis...