Giorgio's pov
Ero appena stato chiamato dalla Commissione Angelica per una nuova missione. Il mio era il grado angelico più basso: Il grado dei Custodi. So che detta così può sembrare qualcosa di meraviglioso, ma noi Custodi non siamo altro che umani finiti in Paradiso e mandati sulla terra a fare da angeli custodi agli uomini. La cosa brutta di essere un Custode è dover badare agli esseri umani, quando sei Custode di un uomo devi provare in tutti i modi a metterlo sulla retta via ma essi scelgono sempre l'opposto. Un altro problema di noi Custodi sono i demoni tentatori. A ogni umano veniva affidato un Custode e un Tentatore e, come già detto prima, loro ascoltano sempre quei maledetti demoni. Alla base della piramide sociale Angelica ci siamo noi: i Custodi. Poi, troviamo i Cherubini e dopo di essi ci sono le Potenze, gli angeli guerrieri. Sopra le potenze troviame le Virtù e, sul gradino sopra al loro, ci sono gli Arcangeli: Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele. Nell'ultimo gradino, quello posto tra gli Arcangeli e Dio, ci sono i Serafini. Quelli che, in quel momento stavo per incontrare, era la commissione Angelica, cioè gli angeli più importanti, quindi: Gli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, Uriele e Metatron.
«Giorgio, la commissione ha appena detto di farti entrare.» Disse la voce di una donna appena uscita dagli immensi portoni che mi dividevano dalla stanza in cui, in quel momento, si trovava la commissione. Essa aveva dei lunghi capelli biondi che le ricadevano sulle spalle, il suo viso era candido e i suoi occhi di un verde molto chiaro. Era bellissima.
«Va bene, grazie Selene.» La donna mi rivolse un enorme sorriso che subito ricambiai. Mi diressi verso i portoni che, appena mi avvicinai, si aprirono da soli. Appena entrato, mi ritrovai davanti Michele, in tutta la sua maestosità angelica. Michele, nonostante i suoi innumerevoli anni di vita, era un ragazzo giovane, bello ma allo stesso tempo arrogante e presuntuoso. Era considerato il leader e, insieme a Metatron, comandava sugli angeli e sugli altri arcangeli. A causa di questo suo compito, si credeva superiore a tutti -e lo era, ma il suo comportamento era un po' troppo.
«Giorgio, finalmente, che piacere rivederti.» Mi rivolse un enorme sorriso che io ricambiai abbastanza controvoglia. «Ricordo che il tuo ultimo caso è stato un disastro, giusto?» In quel momento odiavo Michele, veramente tanto. Il mio ultimo caso era un ragazzo di nome Ivan. Provai in tutti i modi a metterlo sulla giusta via, ma il suo demone tentatore, di nome Elian, era davvero troppo bravo nel suo lavoro. Continuava a convincerlo di fare cose sbagliate e io non riuscivo a farlo ricredere. Speravo vivamente di non ricapitare in coppia con lui.
«Si... Beh, è stata più che altro colpa del Tentatore affidatogli...» Mi difesi.
«Si, si. Certo.» Rispose lui con tono ironico. «Il tuo nuovo caso è un bambino che il diciannove febbraio compie cinque anni, l'età in cui tutti gli uomini ricevono il proprio Custode e il Tentatore. Il suo nome è Ettore.» Continuò, parlandomi del bambino che mi era stato affidato.
«E chi sarebbe il Tentatore con cui dovrò lavorare?»
«Si chiama Alessandro, ma si fa chiamare Alex. Ecco una sua immagine.» Michele mi avvicinò la cartella piena dei dati personali di Alex. In quelle cartelle veniva scritta la data di nascita, quella del decesso, cosa ha causato la morte e la percentuale di azioni buone e azioni cattive compiute in vita. Solitamente Michele non era uno a cui importava della vita passata delle persone, mostrava senza dare troppa importanza ogni minima informazione personale e, se n'era a conoscenza, rivelava anche i segreti più oscuri di quella persona. La cartella di Alex, però, la teneva ben stretta, coprendo ogni minimo dettaglio sulle informazioni personali. L'unica cosa che potevo -e dovevo- vedere era l'immagine del suo volto. Era un ragazzo biondo, dai capelli mossi e corti. Gli occhi erano castani e, dall'immagine, sembravano anche molto spenti -non che i demoni siano chissà quanto felici, eh... Mi avvicinai all'immagine per guardarla meglio, ma Michele mi scansò bruscamente e la rimise assieme alle altre, certo che era davvero molto strano...
«Sai tutto ciò che devi sapere, vai adesso. Non abbiamo tempo da perdere.» Mi ordinò l'arcangelo con tono freddo. In un battito di ciglia mi ritrovai fuori da quella stanza, con accanto Selene che mi teneva per un braccio.
«Tutt'ok?» Domandò lei.
«Si... Sono soltanto un po' agitato.» Le risposi. Lei mi sorrise e io, subito, ricambiai.
«Andrà tutto bene.»
«Grazie.» Conclusi io, per poi dirigermi, a passo svelto, verso l'ascensore che portava dal Paradiso fino alla Terra.
STAI LEGGENDO
𝒜𝓃𝓰ℯ𝓁𝒾𝒸 𝒽ℯ𝒶𝓇𝓉 ~Thebadnauts~
أدب الهواة"«Che si fotta il paradiso. Io ti amo e nessuno mai me lo impedirà.»