F.II

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Che occhi. Quel ragazzo aveva due occhi meravigliosi, li avevo notati quando gli portai l'anello che aveva perso poco prima. Erano castani, so che sono così tanto diffusi che non hanno granché di speciale, ma erano davvero fantastici. Mi avevano colpito così tanto che, quando lo rividi per la seconda volta, gli chiesi di passare del tempo insieme. Lui accettò e quei momenti passati insieme mi sembrano momenti passati in paradiso. A fine giornata ci scambiammo i numeri di telefono e ci demmo appuntamento in quel luogo, allo stesso orario, il giorno dopo.
Dopo un mese diventammo praticamente migliori amici, sembravamo quasi che migliori amici d'infanzia che non si sono mai abbandonati.
Il tempo trascorse velocemente, quasi senza che ce ne rendessimo conto. Ogni giorno passato insieme era una scoperta, un'occasione per conoscersi meglio. Condividevamo i nostri sogni, le nostre paure, e ogni piccolo segreto che ci rendeva unici. A volte sembrava quasi che ci leggessimo nel pensiero, tanto era forte la nostra connessione.
Continuavamo ad uscire sempre allo stesso parco, sempre allo stesso orario. Ci sdraiavamo sull'erba e ascoltavamo, a turno, le nostre canzoni preferite. Aveva dei gusti musicali meravigliosi, tutto di lui lo era. Avrei voluto passare più tempo con lui ma non potevo permettermelo, soprattutto perché avrebbe potuto farsi davvero tanto male.

Un pomeriggio, mentre ascoltavamo una delle nostre canzoni, mi voltai a guardarlo e, come se fosse la prima volta che vedevo il suo viso, mi incantai a guardarlo. Non aveva niente di diverso dal solito, era soltanto bello, ma lo era sempre stato, me n'ero accorto soltanto in quel momento. Dio se era bello, lo era veramente tanto. In quel momento mi sembrò di star guardando quel ragazzo per la prima volta in tutta la mia vita, come se avessi passato un mese con gli occhi chiusi e li stavo aprendo soltanto in quel momento. Tutt'un tratto lo stavo guardando con occhi diversi e mi piaceva. Intendo il modo in cui lo guardavo ovviamente.
«Certe volte mi chiedo se, insieme a noi, ci sia qualcuno che ci influenza.» Se ne uscì tutt'un tratto lui. «Hai presente quando nei cartoni animati ci sono il demonietto e l'angioletto sulle spalle del tizio?» Annuii lentamente, avevo capito che cosa intendeva. «Ecco. Immaginati se ognuno di noi avesse un demone e un angelo sulle proprie spalle. Non sarebbe tipo più rilassante? Sapere che la nostra vita non è del tutto nelle nostre mani, che le scelte non le prendiamo noi ma delle creature che hanno già vissuto...» Rimasi per un secondo zitto, aveva senso in realtà e si, sarebbe stato più rassicurante sapere che la nostra vita sia in mano a un angelo e un demone, almeno credo. «Sto sparando cazzate, vero? Dio scusami. Non ha senso ciò che ho detto, lo so è che-»
«Hey, non è vero.» Lo interruppi. «Ciò che hai detto ha abbastanza senso in realtà. E si, sarebbe rilassante sapere che quelle creature prendono le decisioni al posto nostro.» Gli sorrisi e lui subito lo ricambiò. «Non era una cazzata, soltanto un opinione che, a mio parere, ha senso e potrebbe anche essere vera.»

𝒜𝓃𝓰ℯ𝓁𝒾𝒸 𝒽ℯ𝒶𝓇𝓉 ~Thebadnauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora