«Come ti sembra Manuel?», è la prima, primissima, unica domanda che suo padre pone a Simone non appena si fa spazio nell'ampio salotto di villa Balestra.
Fuori è già buio, nonostante siano passate poco le quattro, e le luci sono già tutte accese affinché Simone possa bene a visualizzare l'intera tela che ha davanti: enorme, smisurata, pare una vela d'una nave, spiegata sul pavimento. Dante non si scompone affatto nel vedere suo figlio dipingere in mezzo alla stanza, ché fosse per lui lo farebbe disegnare ventiquattr'ore su ventiquattro, se ciò significa donargli un'aria felice, spensierata, realizzata.
Simone ha la testa china sulla tela, che per ora sta semplicemente tracciando a matita così da prendere bene le misure del soggetto (ancora in fase d'elaborazione) che ha in mente di realizzare. Quando Dante spara a zero quella domanda inaspettata, il suo collo scatta verso l'alto con un movimento di un'innaturale velocità, producendo anche un sinistro scrocchio - se non si sentisse già un vecchietto tutto acciaccato dentro, Simone se ne preoccuperebbe pure; invece purtroppo per lui ci è quasi avvezzo.
«Come?», balbetta appena, spiazzato.
Suo padre si limita a guardarlo con sufficienza, come se sapesse il segreto più oscuro di Simone e stesse solo aspettando che lui sputi il rospo, messo in soggezione da quell'inquietante torchio. «Il tuo nuovo compagno di classe, Manuel. O se preferisci il barista».
«Ah, quel Manuel», fa Simone vago, rimettendosi in posizione eretta.
«Quanti Manuel conosci?», chiede Dante pregno di sarcasmo, allargando le braccia.
«Solo uno».
«Ecco, appunto», risponde sardonico, malcelando un sorriso. «Ho visto che avete parlato un po' in questi giorni».
L'hanno fatto, in realtà. Simone non comprende sinceramente come e perché Manuel abbia fatto la sua missione al Da Vinci comunicare con l'outsider della terza B. Non lo comprende proprio, soprattutto tenendo presente il fatto che Manuel e Matteo sono amici. Più che amici, da quello che Simone - sempre silente, ma sempre attento - ha potuto constatare in quella dozzina di giorni che Manuel ha già passato con loro.
Simone comunque si è sempre tenuto abbastanza a distanza, troppo spaventato dall'irrazionale attrazione che prova nei suoi confronti. Che sia gay non è un segreto per nessuno, anzi pensa (ne è praticamente certo) che lo sappia già anche Manuel visto che la scuola, per quanto grande, è pur sempre un covo di zabette che sanno tutto di tutti e che praticano a livello agonistico lo sport più atroce di tutti: lo spettegolare (o il fare outing, ma questi per chi non è dell'ambiente sono dettagli irrilevanti, a quanto pare). Il fatto è che Manuel lo rende il tipico gay con un'imbarazzante cotta per il tipico maschio bianco etero basic, coatto ma che quando vuole sa essere perfino gentile. Simone teme di scambiare gentilezza per interesse (forse un po' inconsciamente l'ha già fatto) e perciò si tiene a distanza. È ovvio che Manuel voglia solo farsi dei nuovi amici, anche se a Simone fa strano, anzi per Simone rasenta l'assurdo, che tra tutti Manuel voglia proprio lui come amico. Simone come amico? Simone non sa essere un amico, purtroppo per lui.
«Sì, ogni tanto parliamo. È simpatico». E carino, divertente, spiritoso, dolce...
«Parla anche con altri?», continua Dante, imperterrito. Simone non sa dove vuole arrivare, ma è sicuro che Dante abbia una meta ben precisa. Sta per arrivare, la fregatura...
«Sì, beh, è già amico di Matteo... con gli altri non lo so, non penso».
«Secondo me dovremmo fare qualcosa per farlo sentire più incluso», propone Dante con fare pensoso, condendo il tutto con una grattata sul mento, per ribadire il concetto. «Una cena qua!», esordisce subito dopo, illuminandosi come una lampadina, come se non fosse ovvio che l'intera conversazione fosse già proiettata a quel risultato.
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Il pittore e il poeta
FanfictionSimone e Manuel vivono d'arte, nascosti dietro uno schermo. Tutti sanno chi loro siano, tranne loro stessi. Si innamoreranno prima della loro arte, poi si innamoreranno a vicenda, per infine scoprire che le cose forse non si escludono vicendevolment...