Simone non è mai in ritardo. Si costringe a fare tutto per tempo, a completare e spuntare tutti i punti della sua lista prima che il tempo scada, così da non fare aspettare nessuno. Per lui è già un miracolo se qualcuno lo ritenga degno della sua compagnia, ci mancherebbe solo commettere lo sgarro dell'arrivare tardi e guastare l'atmosfera ancora prima di iniziare.
Non è mai in ritardo e a maggior ragione quel mercoledì sera non lo è, nonostante il freddo polare di fine febbraio gli penetri nelle ossa e le congeli, nonostante i nuvoloni che minacciano pioggia, nonostante il buio pesto e tetro che è già caduto sulla città e di conseguenza su quel giardino in cui ha deciso, non sa nemmeno dirsi perché, di fissare l'appuntamento. Avrebbe avuto senso se gli aranci fossero stati in fiore e avessero colorato l'ambiente con il fogliame o i frutti aranciati, invece no: tutto è arido, desolato, morto. Non un buon punto di partenza.
Appuntamento.
La parola appuntamento fa una paura terribile, gli viene difficile pensarla, figurarsi pronunciarla. Eppure è ciò di cui si tratta, d'altra parte. Ha un appuntamento con poetanascosto, anche se non ha ancora capito bene come farà a individuarlo, a riconoscerlo, a capire che sarà lui.
Poeticamente gli piace raccontarsi che quando lo vedrà lo riconoscerà, ma la realtà dei fatti è che se la sta facendo addosso dalla paura di fare una pessima figura ancora prima di rivolgergli la parola.
Ad ogni modo, il belvedere che si affaccia sull'eterna Roma è un buon modo per distrarsi da ciò che sta per accadere: occupa il tempo a catturare cogli occhi ogni guglia, tetto, luce e si impegna a ricordarseli, a imprimerli nella memoria, a non dimenticarli per poter poi, tornato a casa, dipingerli. Ha proprio voglia di dipingere la location di quell'appuntamento.
Le campane di una chiesa, poco lontano, scoccano le sei. È ora.
«Mattè, sto in ritardo, cristo!» sbraita Manuel al cellulare, ficcato tra l'orecchio e il casco della moto, mentre sfreccia per le vie di una Roma trafficata, buia e fredda. Manca una manciata di minuti alle sei e il punto d'incontro è fissato dalla parte opposta di Roma, per sua sfortuna.
La verità è che ci ha messo un'infinità di tempo per preparasi. Ha fissato le ante del suo armadio aperte per una cosa come un'ora, mentre Matteo dall'altro lato della cornetta in viva voce alternava insulti a rimproveri a parole d'incoraggiamento, del tipo: «Manuè, devi essere te stesso, non c'ha senso mette' 'na camicia. Non saresti te!».
Ebbene, alla fine la camicia non l'ha messa - solo perché non l'ha trovata, per la verità - e si è infilato alla rinfusa la felpa più pulita e profumata che aveva nell'armadio, confidente del fatto che sarebbe rimasta tutto il tempo coperta dalla giacca pesante per ripararsi dal clima pungente. Poi si è messo in moto, con sempre Matteo dall'altro capo del telefono a rincuorarlo, ed è partito alla volta del Giardino degli Aranci. In ritardo.
Parcheggia di fronte al cancello che è passato un po' di tempo da quando la lancetta corta dell'orologio è passata sul sei. Tira giù il cavalletto in fretta e furia, si sfila il casco, saluta Matteo che gli grida un «in bocca al lupo» e prende a correre verso l'ingresso, nello stomaco una viscerale paura che soloperme se ne sia andato e che tutta quella corsa, tutta quell'ansia e trepidazione, tutta quella sofferenza dei giorni addietro non siano valse a nulla.
Prima di varcare l'ingresso, si blocca, paralizzato dalla paura.
E se non è come se lo immaginava? Se fosse peggio? O se al contrario fosse meglio, ma così tanto meglio che con uno come Manuel, un mezzo disperato dalla storia tormentata, non ci vorrebbe avere a che fare?
In controluce, illuminata dai lampioni che si stagliano oltre il belvedere in fondo alla lunga passerella accompagnata dagli aranci sfioriti, rinsecchiti, in letargo, Manuel nota i contorni disegnati di una testa riccia. È lui. È soloperme.
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Il pittore e il poeta
FanfictionSimone e Manuel vivono d'arte, nascosti dietro uno schermo. Tutti sanno chi loro siano, tranne loro stessi. Si innamoreranno prima della loro arte, poi si innamoreranno a vicenda, per infine scoprire che le cose forse non si escludono vicendevolment...