Fare un reset completo e reimpostare la propria mente su un'altra linea di pensiero non è per nulla facile. Simone ce la sta mettendo tutta, mentre giorno dopo giorno fa un passo in più nello smantellare il vecchio castello di convinzioni nel quale si era barricato e si libera, finalmente tornando a sentire il vento della libertà, della felicità, dello stare in compagnia a solleticargli la pelle del volto.
Ha lungamente creduto d'esser maledetto e che l'amore, per qualche grande mistero dell'universo, non fosse destinato a bussare alla sua porta. Prima d'allora non si era mai concesso di provarlo, né tantomeno vi erano state occasioni in cui avesse anche solo potuto pregustare il dolce, tenero, mellifluo gusto dell'essere innamorato.
Manuel ha spezzato quella maledizione, ha ritrasformato in uomo quella che era solo una statua di pietra, bloccata nel tempo e costretta a sgretolarsi con soffiar del vento. La pietra sarebbe rimasta immobile a venir erosa, mentre il mondo intorno a sé sarebbe andato avanti veloce e l'avrebbe lasciata per sempre indietro.
Manuel è colui che ha rotto l'incantesimo, che gli ha preso la mano e gli ha fatto scoprire d'essere meritevole d'amore.
È passato circa un mese dal loro primo - beh, non esattamente primo, ma tant'è - incontro al Giardino degli Aranci e da lì non si sono mai, mai, mai mollati. È per questo che un solo mese sembra essere durato un anno, per il grado di complicità che i due sono riusciti a raggiungere, per intreccio di anime e corpi che sono riusciti a costruire, così stretto che nessuno potrebbe frapporsi e tentare di distruggerlo - nel caso, verrebbe semplicemente inglobato in esso e schiacciato.
Manuel e Simone sono stati a vicenda ciò che serviva per superare le numerose barriere che la vita ha posto loro davanti. Con Simone, Manuel ha finalmente lasciato perdere la sua vecchia vita, il suo passato burrascoso e le brutte persone che vi hanno fatto parte, e ha riscoperto il bello di essere un semplice adolescente che studia, va alle feste e ama. Con Manuel, Simone ha riscoperto il bello di stare in compagnia e del non essere più solo, ha riscoperto il bello di vivere la vita con più leggerezza, ha riscoperto il bello di essere compreso da qualcuno.
Manuel comprende Simone alla perfezione, anche negli aspetti della sua personalità più spigolosi. Il suo compito, lo sa, è quello di smussare quegli angoli un po' troppo acuti così da renderli più gradevoli, meno pungenti, più sopportabili.
È per questo motivo che il mattino del 30 marzo Manuel entra silenzioso nella villa Balestra, aiutato da una fedele nonna Virginia che ora ride sotto i baffi mentre guarda il ragazzo salire le scale della casa come un ladro, con una torta in mano, delle candeline già accese infilate in cima.
Manuel conosce la fissa che Simone ha per le feste. Quell'odio profondo, viscerale, mai debellato per ogni occasione che comporti dei festeggiamenti. Quello che però Manuel ha compreso è che l'astio di Simone deriva dal fatto che crede non ci sia nulla da festeggiare, nulla da ricordare, nulla da celebrare. Il suo primario obiettivo di quel 30 marzo sarà quello di provargli il contrario: provare che anche lui merita grandi festeggiamenti, insieme alle persone che gli vogliono bene e che vogliono celebrarlo, e che anche lui è degno di ricevere doni, regali, pensieri.
Manuel si fa spazio nella camera di Simone immersa nel buio più pesto con passo leggero. L'unica luce è rappresentata da quelle candeline che lampeggiano sopra il tortino al cioccolato che Manuel ha provato - aiutato da sua madre, non certo da solo - a cucinare con le sue mani.
Comincia a cantare, dolcemente e a voce bassa, una canzoncina.
«Tanti auguri a te...».
Simone si desta piano piano e ancora in dormiveglia si guarda attorno, confuso. È tutto buio, tutto sfocato, tranne un frammento di quella camera che viene inondato dalla tremolante luce gialla delle candele. Nell'oscurità, Simone riconosce il volto di Manuel, la sua voce melodiosa, i suoi passi leggeri.
«Sei pazzo» mormora incredulo, mentre guarda quello che ormai da un mese è il suo ragazzo avvicinarsi al suo letto e accomodarsi sul bordo del materasso.
Manuel pare ignorare Simone che si lamenta scioccato e continua a intonare la canzoncina, portando il tortino all'altezza del volto dell'altro che nel frattempo s'è sollevato e poggiato con la schiena sulla spalliera del letto.
«Tanti auguri a Simo» soffia e ridacchia, facendo inevitabilmente vibrare le luci sulle candele «Tanti auguri a te».
«Manu» mormora Simone ed è emozionato mentre lo fa.
«Esprimi un desiderio» lo esorta, incitandolo con un cenno del capo. «Su, prima che la cera si sciolga».
Simone ci pensa bene. Fissa il volto di Manuel, che ormai conosce alla perfezione e ama alla follia, e che saprebbe riconoscere pure al buio, pure se non fosse illuminato dalle candele. In fondo, ha saputo riconoscerlo quando di lui nemmeno conosceva i tratti, quanto potrà mai essere difficile ora?
Lo guarda e lo ama profondamente, perché è solo grazie a lui se è tornato in vita. Si sente rinato, finalmente uscito da quel guscio che si era costruito intorno per sfuggire alla sofferenza che lo aveva pervaso quasi fino a farlo soffocare. È merito suo se ha appeso l'identità di soloperme al chiodo e ha acquisito il rinnovato coraggio di inserirsi nel mondo, senza maschere di identità finte, solo Simone.
Simone in compagnia di Manuel, perché ora sa che non sarà mai solo.
Socchiude le palpebre e, per la prima volta, desidera che quel momento di festa insieme a Manuel possa ripetersi per sempre.
Per la prima volta dopo anni, Simone desidera una festa.
***
E la festa arriva, poche ore dopo.
Manuel si è dato un gran da fare per organizzare tutto nei minimi dettagli: ha costretto Simone a uscire con Laura e Luna - con una scusa misera e becera, che Simone non s'è bevuto manco per sbaglio, ma che ha deciso di assecondare per il quieto vivere - e insieme a Matteo, Chicca e qualche altro compagno di classe è rimasto ad addobbare la villa che Dante ha generosamente deciso di concedere per la festa.
È quasi sera, il sole sta scomparendo dietro l'orizzonte, quando le chiavi girano nel chiavistello e Simone, Laura e Luna entrano ridacchiando.
Un coro di «sorpresa!» e «auguri!» riecheggia nella stanza. Poche persone, ma buone e vere, sbucano da dove s'erano nascoste per non mandare all'aria l'effetto sorpresa.
E Simone si sente così bene, così vivo, così amato.
«Daje voi due, ve faccio 'na foto!» esclama Chicca, tutta contenta, imbracciando la sua macchinetta fotografica. Fa cenno a Simone e Manuel di avvicinarsi.
Manuel accorre al fianco di Simone, lo tiene stretto a sé e gli bacia una guancia, mentre quest'ultimo sorride.
Di quella foto, Simone ha deciso, domani farà un quadro. Non avrà più dove postarlo, perché soloperme non esiste più, ma avrà Manuel che come sempre ne elogerà a bravura, Laura e Luna che lo invidieranno per il suo talento, Matteo e Chicca che si stupiranno ancora una volta per la sua capacità di cristallizzare il momento.
Spera che quel dipinto ispirerà poetanascosto a sufficienza da scriverci sopra una poesia, ancora una volta.
***
Ciao 🥰
È un Epilogo piccolo, minuscolo, insignificante che non ho avuto proprio la forza fisica o mentale di scrivere prima perché... beh, perché Il Pittore e il Poeta è forse la storia più personale che io abbia mai scritto e mi faceva male il cuore a finirla. Non riesco nemmeno a rileggerla, pensate voi.
Io spero che questi Simone e Manuel vi siano entrati nel cuore, perché ciò significherebbe che pure io, almeno un poco, vi sono entrata nel cuore.
Soloperme e poetanascosto con la loro arte saranno sempre in grado di ispirarmi.
Grazie a chiunque abbia letto questa schifezza che in fondo non è altro che un'accozzaglia di miei pensieri, paure, emozioni.
Auguro a tutti voi di trovare la vostra metà e di tornare a vivere e respirare, come hanno fatto Simone e Manuel.
Vi abbraccio 🫂Bea (o anche betty, come preferite) 🧡
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Il pittore e il poeta
FanfictionSimone e Manuel vivono d'arte, nascosti dietro uno schermo. Tutti sanno chi loro siano, tranne loro stessi. Si innamoreranno prima della loro arte, poi si innamoreranno a vicenda, per infine scoprire che le cose forse non si escludono vicendevolment...