Capitolo 29: Che cos'è la giustizia?

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Note:

La canzone per questo capitolo è Zombie dei Cranberries

Another head hangs lowly

Child is slowly taken

And the violence caused such silence

Who are we mistaken?

But you see, it's not me

It's not my family

In your head, in your head, they are fighting

With their tanks and their bombs

And their bombs and their guns

In your head, in your head, they are crying


Lunedì 23 febbraio 2015 - Draco

Un brusio inquieto aleggiava nell'aria ammuffita del Livello 10 del seminterrato. Flussi di attesa, terrore e fascino inondavano ogni angolo dell'aula senza sole. Articoli del Prophet, che inducevano all'isteria, riguardanti il "Killer delle Rune" arrestato da poco, avevano assicurato la presenza di una folla di spettatori. Gli auror, i familiari delle vittime e i membri della comunità dei maghi riempivano ogni posto solitamente vuoto dell'aula, tutti in attesa di quello che era diventato il processo più famoso dai tempi dei procedimenti giudiziari contro i Mangiamorte dopo la Seconda Guerra dei Maghi.

Draco non era più stato in quella stanza da allora. La sola atmosfera era sufficiente a rievocare il senso di timore del suo stesso processo, avvenuto quasi dieci anni prima. L'inquietudine avvolgeva la sua mente mentre le grida crescenti di "feccia Mangiamorte" echeggiavano per tutto il piano. L'agitazione si insinuò nelle sue viscere mentre osservava i membri del Wizengamot, vestiti in modo impeccabile, entrare silenziosamente nell'aula, apparentemente ignari del pandemonio che li circondava. La tensione gli attanagliava la spina dorsale mentre Tiberius McLaggen stava in piedi, posato come sempre, con un profondo cipiglio scritto sui lineamenti, scrutando le masse che minacciavano di sfondare gli scudi instabili degli Auror nel corridoio.

Appoggiando una mano sul suo ginocchio che si muoveva frenetico, Hermione calmò dolcemente il suo nervosismo. Gli prestò la sua attenzione per un momento, lanciandogli un sorriso rassicurante ma consapevole, prima di tornare a osservare le attività davanti a loro.

Un'anticamera nell'angolo sinistro della stanza si aprì e Draco osservò un tronfioi Seamus Finnigan condurre un pietrificato Theodore Nott nella stanza. Draco si spostò a disagio a quella vista, spingendo Hermione ad avvicinarsi e ad unire le loro dita in una stretta rassicurante.

Scrutando nel suo passato, mentre guardava il suo ex amico, Draco ricordò come ci si sentisse ad essere circondati da persone che non auguravano altro che il male. Il vuoto di Theo rispecchiava il suo di una vita precedente. I suoi caratteristici riccioli castani pendevano senza vita sulla sua fronte e i suoi maliziosi occhi verdi non contenevano altro che paura mentre scrutava i volti che punteggiavano la stanza. La sua pelle era pallida e la veste grigia della prigione pendeva larga sul suo corpo fragile. La sua permanenza temporanea ad Azkaban non era stata certo benevola. La paura di Theo era palpabile nel modo in cui arrancava verso il suo posto, ogni passo controllato, cauto, come se la sua imminente condanna fosse sospesa in bilico in quel viaggio insidioso. Seamus lo spinse sull'unica sedia al centro della stanza e usò la bacchetta per fissare le catene di Nott ai braccioli prima di prendere il suo posto di guardia dietro di lui.

"Non capisco", sussurrò Hermione. "Le prove contro di lui sono astronomiche, eppure Theo è implacabile nell'affermare la sua innocenza. Mi viene quasi voglia di credergli". Staccò gli occhi dai tremiti di Theo per guardarlo. "Quella non è la faccia di un killer, Draco".

REGRESSION (traduzione - noctisx)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora