Capitolo 30: I sospetti non sono la stessa cosa della paranoia

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Note:

Ehi, Google, metti Little Black Submarines dei Black Keys.

Oh, can it be?

The voices calling me

They get lost and out of time

I should've seen it glow

But everybody knows

That a broken heart is blind

That a broken heart is blind


Sabato 21 marzo 2015 - Draco

"Oh, cavolo. Draco?" La frustrazione di Hermione sembrò grattare contro le pareti della stanza di lei, scagliandosi verso il punto dove lui sedeva nella poltrona da lettura.

"Va tutto bene, Granger?"

"Sì, sto abbastanza bene. Questa cerniera ostinata si rifiuta di collaborare e ho lasciato la bacchetta di sotto. Mi aiuteresti, per favore?"

"Suppongo di sì", sospirò lui, facendo un'orecchia alla pagina della sua attuale lettura.

Mentre entrava nella cabina armadio, non poté fare a meno di cogliere l'alzata degli occhi di lei opportunamente sincronizzato in risposta alla sua teatralità. Lei stava davanti allo specchio, chiudendo delicatamente gli orecchini, vestita con un semplice abito blu navy; i suoi riccioli naturali le scendevano lungo la schiena, cullandolo, cantando il loro canto di sirena.

Attraversò rapidamente lo spazio raccolto e afferrò delicatamente il linguetta in metallo; si lasciò sfuggire una risatina compiaciuta mentre la cerniera non collaborativa scorreva in alto lungo la schiena.

"Davvero molto ostinata".

Lei fissò il riflesso di lui, mentre chiudeva l'orecchino sinistro. "Ti assicuro che era bloccata".

"Ovviamente. L'avrai allentata tu per me". Lui le lanciò uno sguardo di beffarda sicurezza.

Lei si girò così all'improvviso che lui istintivamente le mise le mani sulla parte bassa della schiena per sostenerla, resistendo alla tentazione di far scivolare ulteriormente le mani. "Pur apprezzando il tuo aiuto, la tua insolenza è del tutto superflua".

" Hai assolutamente ragione. Mi scuso", disse lui, con un tono più sincero.

Lei gli fece un cenno di approvazione e si voltò di nuovo verso lo specchio.

"È solo che", le sussurrò all'orecchio, "preferirei di gran lunga toglierti questo vestito piuttosto che aiutarti a indossarlo".

Un sorriso impertinente le attraversò i lineamenti. "Forse te lo permetterò più tardi".

"Oh, me lo 'permetterai'?"

Lei si appoggiò con la schiena contro di lui; lui la sentì tremare quel tanto che bastava per fargli precipitare tutto il sangue verso il basso. "Ci penserò", disse lei strizzandogli l'occhio. "Va bene, sono pronta. Se devi occuparti di questo", le sue mani si intrufolarono dietro di lei per infilarsi nella parte superiore della cintura di lui, "ti consiglio di sbrigarti". E con un rapido sfiorare delle dita, si allontanò con uno strillo di piacere prima che lui potesse trascinarla sul letto.

Un "Ti amo" inascoltato aleggiò nell'armadio vuoto. Voleva più di ogni altra cosa al mondo avvolgerla con quelle parole, dirle quanto profondamente ci tenesse a lei.

Erano passate settimane dal processo e dalla condanna di Theo e, nonostante lo stress degli ultimi sei mesi si fosse dissolto intorno a loro, Draco non aveva ancora trovato il coraggio di dichiarare il suo amore. Aveva deciso di rimanere a tempo pieno con il DMLE, su insistenza di Kingsley, e anche se la caccia al colpevole si era conclusa, non riusciva a chiudere. Perché? Non riusciva a capirlo.

REGRESSION (traduzione - noctisx)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora