Capitolo 18: La negazione è uno stato mentale

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Note:

La canzone dedicata a questo capitolo è Arsonist's Lullaby di Hozier.

When I was 16, my senses fooled me

Thought gasoline was on my clothes

I knew that something would always rule me

I knew the scent was mine alone

All you have is your fire

And the place you need to reach

Don't you ever tame your demons

But always keep 'em on a leash


Domenica 2 novembre 2014 - Draco

Il rumore del traffico londinese del primo mattino era rimasto a lungo affogato nella cacofonia di pensieri che tormentavano il mal riuscito tentativo di Draco di dormire. Ingannato dalla facilità con cui era appisolato, si era svegliato solo un'ora dopo e aveva ripreso la sua routine notturna di sonno agitato fino a quando non era stato salutato dai raggi del sole. Cercando di stancare la sua mente tempestosa, si era alzato e aveva preso un libro dagli scaffali, scegliendo Il grande Gatsby. Sogghignò. Che ironia. Forse non era il caso di paragonarsi a uno sciovinista edonista, ma c'era un certo fascino nel dilemma di Gatsby che non poteva negare. La sua incapacità di accettare la tragedia del suo amore perduto era un destino che Draco sperava solo di non subire.

Amore... che strano concetto.

Greg e Draco ne avevano discusso brevemente nel corso degli anni, concludendo che non li avrebbe mai trovati. Dopotutto, un ex libertino è più facilmente tollerabile del bagaglio emotivo che si porta dietro. Ma, nonostante tutto, l'amore aveva trovato Greg.

Draco supponeva che questa fosse la cosa eccezionale, anche se frustrante, dell'innamoramento: spesso accade inaspettatamente. Fin da giovane sapeva che quando si sarebbe sposato, sarebbe stato per lo status piuttosto che per una questione di cuore. Narcissa lo aveva informato in modo così comprensivo che, con il giusto abbinamento, forse col tempo avrebbe imparato ad amare sua moglie come suo padre aveva amato lei. Così, quando Greg lo aveva informato di aver incontrato e di essersi innamorato di una Nata Babbana, gli era servito tutto quello che aveva per mitigare la sua rabbiosa invidia. Le avversità che aveva affrontato lo avevano plasmato nella persona che era oggi, e lui era incredibilmente orgoglioso di quell'uomo, ma qualcuno sarebbe stato in grado di vedere oltre i suoi peccati precedenti, di accettare il suo passato e di amarlo per questo proprio come Molly aveva fatto con Greg?

La sua mente andò a Hermione e alla loro imminente conversazione. L'attesa ansiosa gli faceva saltare i nervi. Ora che aveva avuto il tempo di riflettere, si sarebbe pentita della sua decisione? Lei, o agiva in base alle proprie emozioni o rifletteva razionalmente su ogni decisione, ma c'era un'imprecisione nella probabilità di ognuna di esse, che lui non aveva ancora individuato. Data la sua storia travagliata con la Donnola, supponeva che avrebbe scelto la prima ipotesi.

I raggi rosa del sole del primo mattino stavano lentamente permeando l'oscurità. Sapeva che Greg lo avrebbe preso a calci nel sedere se Draco avesse continuato a rimuginare malinconicamente; riusciva a sentire la voce tonante di Greg: "Ho perso la mia dannata infanzia per colpa di un mostro. Intendo godermi la vita che mi è stata data". Lo avrebbe anche affatturato con qualcosa di insensato se non ci avesse almeno provato con Hermione e se non fosse stato onesto con lei sul fatto che voleva che venerdì sera fosse qualcosa di più di un semplice episodio isolato. Draco poteva farlo; lo doveva a Hermione e a se stesso.

REGRESSION (traduzione - noctisx)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora