14.

1.1K 51 1
                                    

Una volta entrati in casa, mentre stavo appoggiando le chiavi sul mobile, Andrea mi abbracciò da dietro
<<Ciò che ha detto tua cugina è vero?>>
gli chiesi con tono calmo ma curioso allo stesso tempo
<<Diciamo di sì, non ho mai presentato nessuna ragazza alla mia famiglia perché non ne ho mai trovata una giusta...>> disse appoggiando il mento sulla mia spalla sinistra <<Piuttosto, ti è piaciuto il ristorante?>>
<<Sii, davvero carino! anche i piatti di tua cugina assurdi, spero di ritornarci>>
<<Sai lei si vanta molto della sua cucina, sicuramente sarà contenta di rivederti>>
<<Mi stai invitando ad uscire ancora?>>
<<In realtà no>> disse facendomi girare verso di lui con una mezza piroetta <<O almeno, non per ora>> aggiunse in modo provocante sorridendomi.
Dopo qualche secondo passato a studiarci con lo sguardo decisi di rompere quella piccola tensione che ci divideva e, afferrandolo per il giubbotto, lo baciai. Dopo esserci tolti le giacche e averle lasciate cadere a terra le sue mani iniziarono a percorrere tutto il mio corpo fermandosi solo per sbottonarmi i jeans; io nel mentre lo obbligai a togliere la canotta facendogli rivelare il suo petto scolpito (il giusto) di cui avevo potuto usufruire poco e niente alcune sere prima.
Ogni vestito ed ogni indumento, pezzo dopo pezzo, tracciano la strada che stiamo percorrendo per dirigerci nella mia camera dove, una volta arrivati completamente spogli, spinsi Andre nel letto per poi mettermici sopra. Lui mi iniziò ad accarezzare e sfiorare su ogni centimetro del mio corpo provocandomi dei piccoli e piacevoli brividi e facendomi così infiammare le guance; scorgendo dal mio volto l'effetto che mi fa mi sorrise maliziosamente per poi portarmi sotto baciandomi, prima la bocca, poi il collo ed infine il seno.
Mi scappa un piccolo gemito, ma cerco di soffocarlo mordendomi il labbro.
<<Non avere paura, ti sentirò solo io>> mi disse con il respiro un po' affannato continuando a giocare col mio seno.
Nel mentre la sua mano inizia a scendere sempre più giù e, una volta raggiunta la vita, mi allarga delicatamente le gambe; le sue dita iniziano ad avvicinarsi sempre di più per poi infilarsi lentamente dentro di me e, facendomi scappare un gemito, lo afferai per la schiena.

<<Ehm ce l'hai il... il preservativo?>> gli chiedo un po' in imbarazzo
<<Si certo, lo vado a prendere>> disse alzandosi dal letto per poi prende il suo portafoglio e tirarne fuori una bustina.
<<Sei sicura Vik?>> mi chiese ritornando a letto
<<Si, finalmente finiremo qualcosa di lasciato a metà, no?>> dissi io dopo avergli annuito
Lui alza un sopracciglio e poi si morde il labbro <<Adoro quando mi tiri delle frecciatine>> e, dopo aver detto ciò, ci mise dei secoli a mettersi il preservativo, come se non lo avesse mai fatto facendo così aumentare il mio desiderio.
<<Eccomi... Ah, ehm- qualsiasi cosa, dimmelo e mi fermo, hai capito Vicky?" mi disse spostandomi una ciocca di capelli per guardarmi dritta negli occhi ricevendo come risposta un semplice ma chiaro cenno del mio capo.
Lui allora, lentamente entra dentro di me mentre io cerco di non urlare per il dolore, anche se è davvero forte.
Mi aggrappo a lui finché non lo sento interamente dentro di me.
Sentii il suo corpo iniziare ad andare indietro e poi avanti, continuando così fino a muoversi più velocemente; il piacere inizia a sovrastare il dolore portandomi ad ansimare con lui.
Poco dopo emette un gemito e lo sento venire, nel momento esatto in cui vengo anche io ed infine esce da me, esausto.
<<È stato bellissimo>> commentai con la voce affaticata
<<Si anche per me Vicky>> disse accarezzandomi la guancia
<<Ti ho fatto male?>>
<<Un po si ma ne è valsa la pena>> gli risposi io mentre lui si alzò per buttare il preservativo
<<Non so cosa io provi per te, ma sicuramente è qualcosa di unico... anche perché tu sei unica>> disse lui sorridendomi; mentre mi giro a guardarlo, Andrea mi prende la coscia e mi fa sdraiare praticamente sopra di lui per poi accarezzarmi i capelli, il fianco, le gambe... non so che dirgli ma a volte il silenzio vale più di mille parole e, facendomi coccolare per un bel po, mi addormentai al suo fianco.

Il suono del campanello mi obbliga ad aprire gli occhi. "Ma allora non è stato tutto un sogno!" "Anche mentre dorme è davvero bello" pensai guardando Andrea mentre sta ancora dormendo. Dopo essermi liberata dalla sua presa mi vestii velocemente con una maglietta e dei pantaloncini per poi dirigermi verso la porta pensando a chi poteva essere alle 9.00 della mattina.
Mi sono avvicinata allo spioncino e appena ci guardai dentro vidi il volto di Marco; "Marco?! che stra diavolo- il portafoglio!" pensai colpendomi la fronte col palmo della mano
<<Arrivo subito>> dissi al citofono.
Prima di aprire la porta devo mettere a posto tutto il casino che la sera prima io e Faster avevamo lasciato, così presi tutti i vestiti sparsi per l'appartamento e li buttai sul letto dove Andrea sta ancora beatamente dormendo e successivamemte mi limitai a chiudere la porta senza svegliarlo.
<<Buongiorno! scusa se ti ho svegliato ma sai.. non avendo ricevuto risposta ho pensato di passare ora visto che fra un'oretta e mezza devo andare al bunker>>
<<Figurati, scusami a me piuttosto! dovevo risponderti ma ho avuto un imprevisto... Comunque ecco a te!>> dissi allungandogli il portafoglio
<<Non mi hai rubato niente eh?>>
<<Non dovrebbe nemmeno passarti per la mente un pensiero del genere!>> dissi io offesa
<<Lo sai che mi piace scherzare>>
<<Mh, si.. allora divertiti ogg->>
<<Non mi offri nemmeno un caffè?>> esclamò porgendomi un sacchetto contenente delle paste
<<Ma non dovevi!>> dissi aprendogli del tutto la porta per farlo entrare anche se in realtà non avrei dovuto.
<<Sai pensavo che ci fosse anche Faster>>
A quelle parole il mio cuore smise di battere per qualche secondo
<<Perché scusami?>> gli chiesi cercando di mantenere un tono calmo
<<Per il semplice fatto che c'è la sua auto nel parcheggio>> mi disse lui mentre sta addentando la sua pasta alla nocciola. "E ora cosa gli dico?" ho pensato; mi trovo alla ricerca disperata di una soluzione intanto che il mio cuore sta battendo a mille, Caph sta aspettando una mia risposta e Faster sta dormendo nudo, sereno e tranquillo nel mio letto.

È un altro ciak || FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora