21.

1.1K 53 1
                                    

Dopo una notte passata a colmare il desiderio di averci una figura mi ha svegliata dolcemente
<<Akhen!>> esclamai divertita mentre mi sta leccando ogni singola parte del viso. La luce del sole che entra dalla finestra della camera è così rilassante e calda sulla mia pelle che quasi mi sembra di essere in estate.
<<Dov'è il tuo padroncino?>> chiesi al cane dopo che si è accucciato dove prima c'era il corpo di Andrea.
Non ricevendo ovviamente alcuna risposta iniziai a coccolare Akhen desiderando che quel momento di spensieratezza durasse il più a lungo possibile ma così non è stato poiché un flashback subentrò nella mia mente ovvero il messaggio che il giorno prima mi aveva scritto Caph al quale non avevo ancora risposto e così, senza pensarci due volte, presi il telefono e digitai velocemente una risposta

V:"Scusami se ti rispondo solo ora.. se vuoi oggi pomeriggio ci sono, ci vediamo alle 16.00 al parchetto dietro casa mia?"

Ho avuto giusto il tempo di appoggiare il telefono sul comodino che una voce entrò squillante in camera
<<Ah ma buongiorno!>> disse sorridendomi; "ma quanto è bello?" pensai mentre lui sta frugando nell'armadio
<<Tieni>> disse tirandomi una sua maglietta lunga <<sennò prendi freddo>>
<<Che premuroso che sei oggi>> dissi facendomi scappare una risatina per poi mettermi la maglia grigio cenere addosso. Lui nel mentre si stese affianco ad Akhen ed iniziò ad accarezzarlo <<Hey tu! non vorrai mica rubarmi Vicky?>> disse ricevendo come risposta un semplice abbaglio dal cane.

Dopo esserci alzati finalmente riuscii a studiare un po la casa di Andre che devo dire essersi rivelata già a prima vista molto bella sopratutto in presenza della luce del sole data sicuramente dalle numerose e grandi finestre.
La stanza dove siamo ora è enorme ed è probabilmente un mix fra cucina e salotto infatti presenta una zona openspace dove si può cucinare e/o mangiare la quale si affaccia ad un divano, due poltrone, un tavolino bianco e una TV; tutti i colori giocano sui toni scuri e chiari come d'altronde anche gran parte dell'armadio di Andrea.
<<Nooo cosa vedono i miei occhi!>> esclamai dopo aver notato che sulla tavola è presente una montagna di pancake
<<Li hai fatti tu?>> chiesi mentre mi accomodo a tavola
<<Può darsi?>> disse sorridendomi <<Assaggia va'>> aggiunse poi porgendomi il piatto
<<Non sono avvelenati vero?>> chiesi ironicamente per poi assaggiarne un pezzetto <<Wo.. sono davvero buoni!>>
<<Modestamente stai parlando col mago dei pancake>> disse Andrea per poi scoppiare a ridere assieme a me.

Dopo colazione ci siamo fatti una doccia veloce, abbiamo fatto una passeggiata con Akhen e successivamente, sempre assieme, abbiamo preparato il pranzo.

<<Cavolo devo andare!>> esclamai alzandomi di scatto dal divano in cui ci stiamo riposando guardando un film
<<Che devi fare?>> mi chiese lui incuriosito
<<Ecco..>> non so se voglio dirgli che devo vedermi con Marco, ho paura che ci rimanga male... però l'ultima volta che non l'ho reso partecipe è finita male quindi...
<<Hey puoi tranquillamente dirmi tutto, non sono qui per giudicarti o per arrabbiarmi qualora centri anch'io>> disse come se mi stesse leggendo nel pensiero
<<Devo vedermi con Caph, abbiamo bisogno di mettere le cose apposto fra noi>>
<<Capisco>> sospirò facendomi intendere che sapeva già che quella sarebbe stata la mia risposta <<Vuoi che ti accompagno a casa?>> mi chiese poi con tono calmo
<<Non c'è bisogno, due passi non mi faranno male>> dissi mentre sto assorbendo tutto il suo dispiacere
<<Hey, è giusto che anche voi vi schiarite le idee ma mi raccomando fammi sapere dopo>> aggiunse poi sorridendomi e così, dopo essermi messa le scarpe ed il giubbotto, sono uscita dall'unico posto in cui sarei voluta rimanere in quel momento.

Verso le 15.45 sono arrivata sotto casa mia, "strano che non sono in ritardo" pensai. Decisi di entrare in casa per poi ricevere Caph come se non fossi mai uscita da lì; non voglio che sappia dove ho passato la mia serata anche perché non credo che gli debba interessare. All'improvviso sentii il mio telefono squillare e dopo aver letto il nome "Caph" risposi.

<<Eccomi scusa ma non avevo visto l'ora>> esclamai mentre mi avvicino alla panca in cui è seduto il ragazzo dai capelli bianchi
<<Tranquilla, questo posto è talmente tanto tranquillo che mi aiuta a pensare>> effettivamente oltre a due o tre bimbi coi loro genitori non c'è nessuno nel parco
<<Senti Marco>> dissi sedendomi affianco a lui per poi aggiungere <<Io ti voglio un mondo di bene, sei un fantastico amico, forse il migliore che abbia mai avuto e che potessi desiderare, ma non credo che le cose fra noi->>
<<Ho capito cosa vuoi dirmi Vicky ed infatti sono venuto qui principalmente per scusarmi del gesto avventato dell'altra sera, non avrei dovuto farlo...>> disse lui mentre i suoi occhi colmi di dispiacere studiano il mio volto come se fosse la prima volta che lo vedono
<<Hey, è tutto apposto, non ti preoccupare>>
<<Sicura?>>
Dopo aver discusso per un'oretta circa le cose fra noi si sono completamente risolte e detto sinceramente ne sono contenta, Marco è un ragazzo d'oro ma non si merita di perdere tempo con una come me e sono sicura che altre ragazze avranno la possibilità di usufruire dei suoi occhi, del suo sorriso, della sua ironia e del suo essere sempre così vero ed unico.
<<Spero che Andrea possa renderti davvero felice>> mi disse sorridendomi
<<Lo spero anch'io!>> esclamai sorridendo a mia volta; è stato carino e corraggioso da parte sua dire quella frase anche perché so che ancora i suoi sentimenti per me non sono svaniti... mi sento così sbagliata in questo momento..
<<Ah Caph, prima che mi scordi, avrei una domanda da farti>> dissi cercando di sorvolare la pesantezza dei miei pensieri
<<Spara>>
<<Per caso è successo qualcosa fra te e Faster ieri mattina?>>
<<Beh.. diciamo che eravamo ad un passo dal metterci le mani addosso>>
<<Cosa??>> perché Andrea non mi aveva detto una cosa così grossa..
<<Eh sì, questo perché stavamo parlando di te- mi raccontò tutto ciò che si erano detti- però mi raccomando non dire ad Andre che te ne ho parlato>> disse mettendosi un dito sulle labbra
<<Nono, vai tranquillo>>
Successivamente ad un'ulteriore oretta passata a chiaccherare del più e del meno ci siamo salutati ed io me ne sono tornata a casa.
La mia testa durante il tragitto verso casa non smette di farmi male per via di tutte quelle parole, frasi, discorsi ecc. che le stanno frullando dentro; "me la sono scopata" la più dolorosa fra tutte.. "Sono per caso solo un vanto per lui?"

È un altro ciak || FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora