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Il rumore delicato della pioggia mi rilassa mentre mi sto dolcemente dondolando sulla poltrona del portico. Oggi è il 18 Aprile e sono passati circa tre giorni dalla festa di Andre; l'unica cosa veramente cambiata da allora è stata la mia assenza derivata dalla mia piccola "fuga" da Villanova per tornare a trovare la mia famiglia qua a Bologna. È stato tutto ovviamente programmato precedentemente anche perché sta sera i ragazzi verranno qua ad esibirsi per la loro penultima data e poi io assieme a loro andrò all'ultima a Torino per poi tornare in Toscana e riprendere pian piano gli studi. Durante questi giorni ho avuto modo di recuperare tanto tempo perso con i miei genitori e specialmente con Maximillian che già non sopporto più.
<<Sei sicura che sta sera posso venire anch'io?>> parlando del diavolo, spuntano le corna; infatti la testa di Maxi sbuca dalla porta di casa e, con uno scatto felino, si butta sulla poltrona vuota affianco a me.
<<Certo, ai ragazzi farà solo che piacere vederti>>
<<Beh effettivamente come si può resistere alla mia immagine>> disse con tono divertito facendo spallucce.
<<Non ti allargare troppo eh>>
<<Oh si scusa, altrimenti rischio di portarti via Faster!>>
Al solo sentir nominare quel nome un singolo battito del mio cuore si è fatto percepire più forte rispetto alla miriade di tutti gli altri; nonostante la distanza e il fatto che non ci sentiamo dalla sera del suo compleanno il solo sentirlo nominare mi fa sciogliere dentro... il mio sentimento per lui non è per niente cambiato, non vedo l'ora di rivederlo e spero che anche per lui sia lo stesso. La piccola scappatella a Bologna mi è sicuramente servita per staccare la spina dai ragazzi e da tutto quel casino che non sentivo più mio anche perché probabilmente sono l'unica a non sapere cosa stia succedendo... ma sarò onesta nonostante io sia lontana da loro in questo momento, mentre sorseggio la mia camomilla e chiacchero con mio fratello, il desiderio di sapere cosa stanno combinando mi devasta; dopotutto non sono loro ormai la fonte di vita delle mie uniche ed irripetibili giornate?

pov's Andrea
Il rumore del campanello mi sveglia nel momento più brutto del mio incubo; sono solo le 8.00 ma sinceramente sono contento di essere uscito da quella brutta visione.
<<Chi è?>> chiesi mezzo intontito avvicinandomi alla porta mentre sto finendo di vestirmi.
<<Sono io>> classica risposta di un italiano medio ma poco cambia, ho capito comunque di chi si tratta dalla candida voce.
<<Ciao Andrea>>
<<Ciao? ammetto di essere sorpreso della tua visita, credevo che non volessi più vedermi>> dissi dopo aver fatto scherzosamente un inchino
<<Smetti di fare il cretino dai, sono venuta qui per parlarti seriamente>>.
Mentre la ragazza si accomoda in soggiorno i miei pensieri hanno iniziato ad elaborare il motivo per cui lei è in casa mia facendo così uscire dalla mia bocca una semplice ma decisa parola <<Scusami>>
<<Non è con me che devi scusarti>> disse lei facendo spallucce <<D'altronde io con te non ho nemmeno litigato. Sono qui solo perchè vorrei aiutarti e così facendo aiutare anche me.. Sai, entrambi sappiamo una verità di troppo>>
<<Lo so Huda, ma non credo di riuscire a parlarne con Victoria, non ora almeno.. e poi non se lo merita, la farei solo stare peggio>>
<<Perché scusa credi che se non glielo dici lei non lo scoprirà? più aspetti peggio sarà per te e anche per me.. non credo di poter mantenere il silenzio ancora al lungo. È la mia migliore amica Fast>>
<<Uff.. no tu non dirle niente, so che ti sto chiedendo tanto ma sicuramente devo essere io a sputare il rospo.. però..>>
<<Però niente! vuoi per caso che arrivi prima Caph di noi due?>>
<<No>>
<<Allora sta sera muovi il culo e glielo dici. Ricordati che è sempre meglio una brutta verità ad una bella bugia.. e non aggiungo altro>> disse sorseggiando il caffè che le ho offerto.
<<Si sincero, ti piace ancora Rachele?>> mi chiese di punto in bianco facendomi rabbrividire
<<No, non provo più nulla per lei>>
<<E allora perché l'hai baciata?>>
<<Qualche bicchiere di troppo forse?>>
<<Non cambierai mai>>
<<Ci sto provando>>
<<Mh è vero. Ammetto che qualche piccolo cambiamen- Stavi aspettando qualcuno?>> il suono del campanello interrompe la nostra piccola discussione
<<In realtà no>> dissi alzandomi dal divano.
<<Non ci posso credere.. che cazzo ci fa qui?! che cosa vuole ancora da mee>> aggiunsi dopo aver guardato dallo spioncino chi ci fosse dall'altra parte della porta
<<Chi è->>
<<Shhh, non fare casino>> bisbigliai a Huda <<Non vorrai mica che ci senta>>
<<Ma chi?>>
<<Rachele>>
<<Sei serio? e questo sarebbe il tuo progresso eh?>>
<<Huda sono stupito quanto te>> dissi ricevendo come prima risposta un suo sbuffo
<<Ma almeno con lei hai chiarito?>>
<<In realtà non proprio...>>
<<Andreaa>> disse lei con tono disperato <<come farò con te>>
<<Senti adesso non credo sia il momento adatto per parlare con lei, quindi fai silenzio, se ne andrà non ricevendo risposta>>
Finalmente, dopo 5 minuti la ragazza rossa fuori dalla porta se ne andò permettendomi di tirare un sospiro di sollievo
<<Sospira, sospira non è rimandando le cose che le risolverai Andrea>>

Una volta che anche Huda se ne è andata sono tornato nel mio letto sprofondando fra le coperte. "Che mattinata faticosa" pensai rigirando la testa tra i cuscini. In realtà quasi tutti questi giorni sono stati abbastanza movimentati poiché avevo partecipato ad alcuni incontri al bunker per progettare certi nuovi piani, come per esempio il nuovo tour estivo e devo dire che fra me e Marco l'aria era ed è probabilmente tutt'ora tesa ma ciò nonostante ci siamo comportati come se nulla fosse. Non so quali siano le sue intenzioni né tanto meno voglio scoprirle, so solo che la sera del mio compleanno Victoria alla fine aveva deciso di farsi accompagnare da lui e devo ammettere che per un po ho temuto davvero il peggio ma la ragazza non mi ha ne scritto ne bloccato quindi ho intuito che Caph mi ha tenuto il gioco anche se non so per quanto lo farà ancora.

Verso le 16.00 circa, dopo essermi allenato e lavato, mi sono vestito e ho preparato lo zaino per i prossimi due giorni; addosso mi sono messo dei jeans bianchi che mostrano le cuciture che girano attorno alla gamba, una maglia nera con maniche bianche e con uno stampo grigio sopra più ai piedi i miei classici anfibi neri.

Finalmente arrivato al bunker i ragazzi stanno come sempre caricando i pulmini con tutto il necessario per le esibizioni e non, mentre Ghera sta esponendo un po qua e là il programma.
<<Che bello, finalmente andiamo a Bologna!>> esclamò Pietro
<<Seee, gia lo sai che la città universitaria è la nostra prima tappa>> aggiunse Piccolo sorridendogli ironicamente
<<We voi due! non crederete mica di darvi alla pazza gioia oggi!>> sbottò Ginni lanciandogli un'occhiataccia
<<Aia, qualcuno è stato beccato da mamma chioccia>> disse ridendo Dario.
<<Povera Ginni, sola soletta in un branco di zucche vuote, per fortuna sono arrivata io in tuo soccorso>>
<<Ale!>> esclamò Ginevra correndo fra le braccia della sorella di Ghera.
<<È un onore sapere che sei ancora viva>> disse Caph salutandola
<<Sempre pronta a risorgere per stare con voi ragazzi!>>
<<Si e anche per insultarci!>> esclamai io facendo scoppiare tutti a ridere.

È un altro ciak || FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora