23.

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Il cigolio della porta che si sta aprendo fa si che i miei piedi si azionino per spingere via me e la sedia con le rotelle in modo da scappare dalla presa di Andrea prima che chiunque stesse entrando ci potesse vedere.
<<Ah ma ci siete già voii>> a parlare è stato Piccolo che, per nostra fortuna, è entrato nella stanza di registrazione con molta calma <<Che ci fate qua?>>
<<Non starai mica facendo ascoltare i pezzi a Victoria!>> disse un'altra figura sbucata da dietro Duccio
<<No Caph, stai tranquillo>> gli rispose subito Faster
<<Si infatti stai sereno, non ho voglia di vedervi discutere già di prima mattina soprattutto per questo stupido motivo>> aggiunse Piccolo girandosi verso il suo amico e facendogli cenno con le mani di stare calmo
<<Mh, sarà come dici tu...>> disse Caph mentre si sta voltando verso di me
<<Comunque buongiorno Vicky!>> aggiunse poi accompagnando quella frase con un occhiolino, sapendo che avrebbe così dato fastidio ad Andrea che nel mentre lo sta guardando male cercando però, allo stesso tempo, di risultare indifferente.
<<Buongiorno Marco! e anche a te Duccio>> dissi sorridendo ai due ragazzi intanto che la mia ansia sta scendendo piano piano.
Dopo aver scambiato due parole in generale Duccio ci invitò ad uscire poiché era ormai l'ora di partire e anche perché molto probabilmente tutti gli altri erano già in furgone e stavano aspettando solo noi.

Mentre siamo in sosta a Bologna per l'impegno dei ragazzi io e Huda ci siamo fatte un giretto tranquillo per il centro
<<Secondo te questo potrebbe piacere ad Erin?>> mi chiese dopo aver afferrato un cappellino rosso con qualche disegnino vintage nero
<<Sai che secondo me si>>
<<Perfetto allora glielo prendo!>> esclamò entusiasta.
Successivamente a quella e ad altre piccole compere generali ci siamo accorte che ormai era l'ora di tornare al pulmino; una volta arrivate al parcheggio abbiamo notato che ad aspettarci c'è solo l'autista e così, dopo aver messo le sporte nel baule, ci siamo stese dentro al furgone
<<Posso farti una domanda?>> chiesi per rompere l'attesa
<<Devi>>
<<So che tu e Dario siete migliori amici ma non credi che potre->>
<<No, non iniziare di nuovo con questo discorso>>
<<Dai Huda, si legge da lontano un miglio che ti piace almeno un po, lo cerchi sempre, stai sempre vicino a lui, ogni tanto gli compri un "pensierino", chiedi sempre un suo parere...>>
<<E con questo? ti ricordo che è il mio migliore amico>> disse scocciata sottolineando fortemente le ultime tre parole
<<Quando la finirai di usare questa frase come scusa?>>
<<Quale frase?>> la voce improvvisa di Erin ci ha fatto sobbalzare di colpo <<Oh, scusate non volevo spaventarvi>> aggiunse mentre sta ridendo di gusto
<<Ha-ha, molto divertente!>> disse Huda mettendo il broncio
<<Dai scemotta, non fare l'offesa>> rispose lui salendo sul furgone, alzando gli occhi al cielo per poi abbracciarla
<<Gli altri?>>
<<Sono andati a prendere un gelato qua di fronte infatti sono venuto qui per chiamare anche voi>>
e così, non potendo ovviamente rifiutare l'offerta, ci siamo incamminati fra una chiacchiera e l'altra verso la gelateria lasciando il discorso precedente in sospeso; di questo non mi preoccupo poi chissà quanto infatti il mio scopo è solo quello di aiutare la mia amica ad esprimere i sentimenti che lei stessa cerca di nascondersi da ormai troppo tempo.

<<Bene raga oggi prove molto veloci perché siamo più in ritardo del solito>> disse Ghera guardando l'orologio <<Alle 18.30 vi passeranno a prendere per poi portarvi in albergo->> improvvisamente il rumore della sua suoneria lo invita a guardare il telefono <<Scusatemi ma devo rispondere per forza, il resto del programma lo vedremo dopo a cena>> aggiunse il manager prima di allontanarsi.
Mentre i ragazzi stanno iniziando a saltellare a destra e a sinistra per il palco io sto aiutando Ginevra a portare i vestiti nel camerino.
<<Potrei assumerti come mia assistente sai?>>
<<Se me lo proponi così ci starei anche ma dopo averti vista lavorare durante le altre date non mi freghi>> dissi per poi ridere di gusto con lei; quelle risate si trasformarono ben presto in sbuffi poiché Ginni non riusciva più a trovare le cuffie di Pietro
<<E adesso che si fa?>>
<<Non è che ci sono cadute nel furgone?>>
<<Lo spero per noi, andiamo a vedere va'>>
Per nostra fortuna le cuffie erano rimaste incastrate sotto ad un sedile del pulmino
<<Ohh che culo!>> esclamai felice <<Penso che ora andrò a fare un giro di perlustrazione nel club>>
<<Non credere di avere già finito signorina>> disse Ginni afferrandomi per il braccio <<Adesso dobbiamo andare a dare una bella stirata agli abiti dei bnkr44!>> aggiunse con tono astuto sorridendomi
<<Cosa mi stai dicendo?!>> le chiesi io incredula di ciò che stavo ascoltando
<<Il dovere chiama, susu>> disse infine lei per poi spingermi verso la porta d'ingresso.
<<Vickyy, ti sta cercando Piccol->> la voce di Jack si è bloccata non appena notò che stavo lavorando con Ginevra <<Hahahah raga venite a vedere chi si è messa all'opera!>> e, dopo quelle parole, le teste di Erin, Fares e Caph sbucarono dalla porta; inizialmente cercarono di trattenere le risate ma ben presto scoppiarono tutti quanti a ridere
<<Ehm, vedete di fare i seri anche perché qua è solo grazie a noi se sta sera vi esibirete con dei vestiti decenti>> disse Ginni squadrandoli
<<Huda non fa parte del vostro club segreto?>> chiese ironicamente Pietro
<<Ma va là, quella stellina è già tanto se fa qualcosa a casa sua>> disse Dario facendo spallucce
<<Ah, prima che mi scordo, scusami Ginni ma devo portarti via Cenerentola per qualche secondo ma giuro che poi te la riporto!>> esclamò ancora divertito Jack per poi invitarmi a seguirlo.

Devo dire che oggi mi sono abbastanza divertita, è stato bello immergersi nei panni di Ginni per un giorno anche se credo che per almeno un po' non lo rifarò.
Durante la cena ovviamente i ragazzi si sono burlati delle mie doti da stylist soprattutto perché mi sono riuscita a bruciare il braccio col ferro da stiro. Oltre alle facce divertite dei ragazzi ce ne sono altrettante curiose di sapere come io sia riuscita a scottarmi; non volevo ammettere che mentre stavo litigando ironicamente coi ragazzi il ferro mi era scivolato prendendomi in pieno il braccio e lasciandoci così un timbro
<<Non mi esprimo>> mi limitai a dire mentre la mia faccia si sta tingendo del tipico colore che si ha dopo una giornata passata in spiaggia a prendere il sole.

È un altro ciak || FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora