Capitolo 23

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Il cielo era eccezionalmente limpido, tanto che l'occhio poteva spaziare per miglia in qualsiasi direzione, fino all'orizzonte

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Il cielo era eccezionalmente limpido, tanto che l'occhio poteva spaziare per miglia in qualsiasi direzione, fino all'orizzonte. Una leggera brezza accarezzava dolcemente l'esteso tratto di spiaggia, faceva increspare l'acqua di piccole onde e smuoveva i suoi capelli costringendola e spostarli dal viso. L'odore pungente della salsedine riempiva l'aria umida del mattino e investiva le sue narici.

Shyla si era svegliata durante la notte al richiamo di qualcosa di potente.

Il tempo stava arrivando; loro sarebbero arrivati presto.

Non sapeva se sarebbe stata veramente in grado di aiutarli, ma lei era l'unica che avrebbe potuto fare qualcosa. La loro sopravvivenza era fondamentale; una nuova era ci sarebbe stata per draghi e umani.

Lucy te l'ho promesso quando sei venuta da me dopo la tua visione, disse a mezza voce, come se le stesse parlando di persona.

Per tutta risposta, una folata di vento più forte si alzò facendole sollevare il bordo del vestito e i capelli all'indietro.

Lei, Lucylla e Cerridwen erano nate streghe; le più dotate e potenti. La loro esistenza aveva soprattutto lo scopo di unire due specie per dare vita a una nuova: i Druma.

Già da piccole gli era stato chiaro quale sarebbe stato il loro traguardo.

Il fato le aveva fatte incontrare affinché sopravvivessero fino all'età matura e poi ognuna, cosciente del proprio compito, era andata incontro al proprio destino.

Erano cresciute insieme come sorelle, non solo unite dal loro fato, ma dalla necessità di non essere sole, dall'affetto e dal legame che si era formato. Anche loro avevano patito ingiustizie, discriminazioni di ogni genere ed erano scampate alla morte più volte a causa dell'ignoranza, della paura e dell'invidia umana. E pensare che streghe come loro erano vincolate a vivere per aiutare esseri come gli uomini. Che ironia!

Cerridwen era molto dotata nella magia protettiva, nell'uso delle erbe e a lanciare incantesimi di ogni genere. Lei era specializzata in tutte le forme di magia che potevano essere di aiuto specificatamente ai draghi. Lucylla, la più potente di loro tre, aveva riunite in sé tutte le capacità di Cerridwen e sue.

Nonostante questo, o forse per questo, Lucylla aveva usato ogni energia per salvare suo figlio sacrificando la sua vita.

Chissà come avrebbe reagito Cerridwen quando avrebbe scoperto che Lucylla era la madre di Aidan.

Il suo compagno le si avvicinò da dietro e l'avvolse nel suo forte abbraccio.

<<Come stai>> le disse all'orecchio la voce a lei tanto familiare e amata di Syrus.

<<Tutto a posto. Stavo solo pensando>>.

<<Sei sveglia da questa notte. Lo sai che non ti fa bene e non fa bene neanche a lui>> accarezzandole l'addome che ancora non dava segno di nessuna prominenza.

<<Sta per succedere. Arriveranno presto e dobbiamo essere pronti>> dichiarò lei.

Lui la strinse più forte a sé.

<<Devi riposare se vuoi essergli d'aiuto. Lo so che senti tutta la responsabilità di quello che avverrà sulle tue spalle, ma non è così>>.

Le posò un lieve bacio sulla piega del collo e le accarezzò ancora il ventre.

<<Sono qui con te. Siamo tutti coinvolti. Ognuno a modo suo è un pezzo importante della riuscita della sopravvivenza della nostra specie>>.

<<Aidan ed Ember sono creature rare; sono l'unione di draghi e umani e hanno anche le potenzialità di noi streghe. Sono speciali>>.

<<Come il nostro bambino>> commentò lui.

<<Sì, anche lui>>.

Si girò verso il suo compagno. Syrus aveva lasciato sciolti i suoi lunghi capelli argentati che, mossi dolcemente dalla brezza, gli andavano a incorniciare il volto bellissimo, quasi marmoreo.

Syrus era una creatura centenaria e pericolosa che aveva vissuto in solitudine fino a quando non si erano incontrati. Guardandolo ora, a parte il suo esteriore fascino fiabesco, sembrava solo un normale compagno sollecito, amorevole che si preoccupava della salute della sua femmina e del figlio che avevano creato.

Era cambiato molto dal loro primo incontro.

Shyla lo aveva trovato in una caverna che si apriva verso il mare, ferito e agonizzante; nella forma di drago. Un magnifico drago d'acqua con scaglie grigio-azzurro brillanti; quasi traslucide.

Appena i suoi occhi si erano posati su di lui, Shyla aveva capito che era per Syrus che era venuta al mondo.

Lo aveva curato tenendolo nascosto agli occhi di tutti. In lui, quando era ancora incosciente, Shyla aveva percepito una arrendevolezza alla sua sorte; la mancanza di volontà di lottare per la sua sopravvivenza. Troppo a lungo era rimasto solo.

Aveva lottato con lui e per lui. Non poteva morire proprio quando si erano finalmente incontrati.

Quando si era ripreso, all'inizio, la situazione non era stata per niente facile.

Shyla aveva dovuto insegnarli a lasciarle tempo, spazio e indipendenza. Entrambi avevano dovuto abituarsi a una costante presenza reciproca che, se non era fisica, era mentale. Era un legame che andava calibrato con cura; non doveva essere una prigionia.

Shyla sapeva già allora che i draghi e le loro compagne potevano decidere di rompere volontariamente la loro unione. Era un processo doloroso che comunque valeva soprattutto per l'umana. I draghi rimanevano, purtroppo, nel loro profondo, legati alla loro compagna e quindi andavano avanti a patirne la separazione. Questo processo si usava solo in casi speciali come quando il drago moriva prima della donna.

C'era voluto un po' per arrivare al giusto equilibrio tra loro due. Lei indipendente e testarda; lui autoritario e orgoglioso.

Tuttavia, nessuno dei due avrebbe mai rinunciato all'altro.

<<Aidan ha iniziato il cambiamento. Non so neanche io cosa succederà. In Ember finalmente grazie all'imprinting con Aidan si sta risvegliando la parte drakonica. Tutto sta avvenendo nello stesso tempo. Come faranno a superarla?>>

<<Non sono soli. Cerridwen e Marcus li aiuteranno>> la rassicurò lui.

<<Potrebbero soccombere>>.

<<Non succederà. Sono forti. Vedrai che ce la faranno. Per quello che avverrà dopo, noi saremo qui ad aspettarli>>.

Lei annuì e si lasciò confortare dalle carezze e dai baci di lui.

La stirpe dei DraghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora