Capitolo 38

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Ferito gravemente e in inferiorità numerica, anche il secondo e, apparentemente, ultimo avversario, fuggì.

Aidan raggiunse immediatamente Marcus e Martin.

<<Grazie>> gli disse di cuore.

<<Grazie per non averlo ucciso inutilmente>> ripeté.

<<Non vi era la necessità>> gli rispose il fabbro compiaciuto dall'atteggiamento del compagno di sua figlia.

Aidan si era dimostrato ancora una volta un essere con saldi e onorevoli principi.

<<Grazie ad entrambi>> disse per la terza volta ad alta voce riferendosi anche a Martin, sporco di sangue.

<<Sono al tuo servizio. Giuro solennemente sul mio onore e sulla mia anima di servirti e proteggerti come meglio sarò capace>> dichiarò formalmente Marcus creando in questo modo un sacro legame con quello che sarebbe potuto divenire il Leader dei draghi ed era il valoroso compagno di Ember.

<<Ti prego Marcus, non dire così. Ti considero un amico prezioso e sei anche il padre di Ember. Sei un Highest. Io non sono nulla e non so ancora cosa farò>>.

<<Aidan, ti ringrazio per l'affetto e il rispetto che mi porti, ma la scelta è fatta e il giuramento pronunciato. Tu sei e sarai il mio Leader. Lascia che ti stia accanto per proteggerti e consigliarti>>.

<<Ehi, vi siete dimenticati di me? Beh, anche io faccio lo stesso giuramento anche se sono solo umano. Anche io voglio ristabilire l'equilibrio tra draghi e uomini, come faceva mio padre. Voglio riformare l'ordine dei Dragoni al servizio di entrambe le specie>> annunciò Martin con orgoglio.

<<Tuo padre sarebbe fiero di te>> gli disse con affetto il fabbro.

<<Non parlate di servire. Qualunque cosa faremo, sarà fatta insieme; fianco a fianco>>.

Aidan solcò con la mente i paraggi in cerca di altri possibili draghi, poi annuì soddisfatto.

<<Torniamo. Ember ha bisogno di me>> dichiarò Aidan.

<<Andiamo>> concordarono all'unisono Marcus e Martin.

L'impatto dell'atterraggio a causa della mole di due grandi draghi come lo erano Aidan e Marcus, inevitabilmente, nonostante la loro destrezza, fece tremare il terreno circostante.

Dalla casa uscirono di corsa Cerridwen e Melany ad accoglierli ed aiutarli.

Nonostante lo scontro fosse stato breve e si fosse risolto per loro positivamente, Martin, Aidan e Marcus arrivarono provati e ammaccati.

Il fabbro si era procurato delle fratture alla coda quando aveva colpito uno dei nemici e aveva anche riportato alcuni grossi e profondi graffi dovuti agli artigli della bestia che aveva azzannato alla testa.

Aidan aveva conseguito delle fratture in vari punti causate dal forte impatto con gli alberi e il terreno. Martin, invece, era tutto dolorante per la fatica di rimanere saldo in sella e dagli scossoni e colpi presi quando aveva usato la spada per colpire l'avversario.

Nessuno dei tre aveva riportato conseguenze molto gravi, ma se avessero dovuto affrontare qualcun altro, in quel momento, avrebbero di sicuro avuto problemi.

La capacità dei draghi di rigenerarsi velocemente risultava, in situazioni simili, molto importante, ma non era sufficiente.

Guarire, per creature come loro, richiedeva il sonno riparatore che durante una battaglia, soprattutto se protratta, non era possibile. Aidan realizzò che avere la possibilità di auto-guarirsi e di curare qualcun altro, prerogativa, per ora, solo sua, poteva essere fondamentale durante uno scontro di grossa portata.

La stirpe dei DraghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora