Capitolo 31

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La luce dell'alba delineava davanti a lei i profili degli scafi e delle vele dei pescatori usciti in mare per la pesca

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La luce dell'alba delineava davanti a lei i profili degli scafi e delle vele dei pescatori usciti in mare per la pesca.

Il cielo era un misto di blu, violetto e diverse sfumature di giallo e arancione a causa del sorgere del sole.

Shyla era in piedi nel porticato.

Con una mano si accarezzava il ventre e con l'altra si sosteneva alla balaustra.

Il suo sguardo era perso sull'orizzonte dove cielo e mare si incontravano.

Syrus era andato a immergersi in acqua per rigenerarsi e avere così abbastanza energie per quello che li stava aspettando.

<<Tu farai parte di un nuovo mondo. Ricordati sempre cosa vuol dire essere un Druma. Sarai il protettore della figlia di Aidan>> disse parlando al bambino che portava in grembo.

Shyla, lentamente, si diresse verso la spiaggia. La sabbia le accarezzava i piedi nudi con una gradevole frescura.

Arrivò al limitare del bagno asciuga, dove le onde, a quell'ora, pigramente andavano scomparendo gradualmente. I suoi piedi vennero lambiti dal liquido salmastro.

Syrus uscì dall'acqua con la stessa maestosità che avrebbe avuto un Dio del mare e, mentre le si avvicinava, prese le sembianze umane. Raccolse il telo lasciato abbandonato sulla sabbia avvolgendolo attorno alla cintola e scrollò la sua lunga chioma argentea. Velocemente si rivestì.

<<Pronta?>> le chiese con voce carezzevole.

Lei annuì.

Si girarono entrambi verso sud e guardarono verso l'alto.

Stagliato nel cielo ormai quasi del tutto rischiarato, un enorme macchia nera si stava avvicinando.

Shyla strinse la mano del suo compagno e accarezzò ancora una volta il suo ventre.

Sta arrivando il nostro futuro, disse mentalmente al figlio che portava in grembo.

In poco tempo, quella macchia devenne un enorme drago. La luce dell'alba riflettendosi sul corpo lo faceva sembrare, per il colore peculiare delle scaglie, avvolto dalle fiamme.

Aidan atterrò alzando un turbinio di sabbia con il battito delle sue enormi ali.

Appoggiandosi solo su tre zampe, con estrema delicatezza, depose sulla soffice sabbia il corpo di Ember, ancora priva di sensi.

I due esseri davanti a lui erano di una straordinaria bellezza e misticità. Subito sentì un forte legame con quegli estranei e con la piccolissima creatura, dal leggero battito del cuore simile allo sbattere delle ali di un passerotto, nel ventre della femmina.

Il maschio era un drago, ma poteva avvertire che c'era qualcosa di diverso da quelli a cui Aidan era abituato ad avere a che fare.

La sua compagna era umana, ma il potere della magia, in lei era molto forte.

La stirpe dei DraghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora