19. Duelli all'ultimo sangue

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Doflamingo si portò una mano al ventre, dove spiccava una nuova profonda ferita. Le dita erano viscose a causa del sangue che aveva preso a scorrere lungo i suoi addominali.

Non erano tanti gli uomini in grado di colpirlo e soprattutto di ridurlo in quello stato e un moto di irritazione, alla scoperta, lo condusse a rilanciarsi in avanti con rinnovata forza.

Maledizione.

Merda, merda!

Si era già abbassato a risvegliare il frutto Filo Filo, la sua tecnica segreta, ed erano solo all'inizio del combattimento; ciò la diceva lunga sul livello di Charlotte Katakuri.

I fili argentati saettarono dal terreno pronti a trafiggere gli organi vitali di Charlotte Katakuri ma lui, dall'alto dei suoi cinque metri, riuscì ancora una volta a prevedere in anticipo il colpo sfruttando l'Haki dell'Osservazione. Schivò di lato ruotando con una semplicità disarmante il busto.

"Bell'attacco, complimenti. Peccato che tu sia troppo lento per uno come me" lo avvisò Katakuri prima di cominciare a colpirlo con una carica a mitragliatrice di pugni di mochi, il suo fastidioso quanto micidiale frutto del diavolo.

Il modo di combattere che esibiva gli ricordava terribilmente Cappello di paglia e la cosa non faceva altro che renderlo più incazzato.

Doflamingo agiva con destrezza e velocita; intercettò quasi tutti i colpi, tranne uno solo, che andò nuovamente a segno in pieno volto.

Accusò il pugno e indietreggiò di un passo con ancora il collo sollevato ma non gli diede la soddisfazione di vederlo a terra.

"Bastardo...sei rapido per essere così ingombrante."

"Sei intenzionato a non cadere o sbaglio?" gli domandò Katakuri, un'espressione quasi interessata che sbucava da sotto la sciarpa. Non aveva nemmeno il fiatone, lui, sembrava fresco e riposato come una fottuta rosa.

Doflamingo si passò la lingua sul labbro spaccato. "Non sbagli. I Re non cadono mai in ginocchio, imprimitelo bene nella mente."

Gli occhi cremisi dell'avversario furono attraversati da una saetta come se l'appunto l'avesse sorpreso in positivo. "Interessante. Su questo aspetto la pensiamo allo stesso modo: non c'è posto per i deboli in un duello tra veri combattenti."

"Quindi ti ritieni un vero combattente? Allora dovrai impegnarti di più. Ho la pelle dura io, sai?"

Non l'avesse mai provocato. Doflamingo non aveva intravisto il suo prossimo movimento: si accorse solo di avere un nuovo squarcio sul petto, dal quale zampillarono diversi schizzi di sangue.

Sul suo volto si dipinse un'espressione mista tra il dolore e la sorpresa.

"Capisco, Charlotte. Hai deciso di tirare fuori le palle."

"Sei un tipo interessante, demone celeste" commentò in automatico Katakuri fissando schifato il dito sporco di sangue con cui l'aveva colpito. Lo mosse su e giù per pulirlo, "sei in evidente svantaggio eppure ti atteggi da superiore, come se fossi io e non tu ad essere mezzo morente."

"Forse perché ho ancora qualche asso nella manica?"

Un colpo cadde dall'alto diretto a Katakuri, colpo che andò a interrompere lo scambio di battute tra i due.

"Piantatela di perdervi in chiacchiere, cretini. Qua si fa sul serio."

Si trattava di quella testa calda di Eustass Kidd.

Katakuri si sposto velocemente di lato evitando il suo gancio meccanico. Ci voleva più impegno per sorprenderlo.

Doflamingo gettò un'occhiata all'alleato quando lo vide affiancarlo. "Che noia, Eustass. Se non sei interessato a conversare vai pure a prendere a calci un altro avversario. Posso farcita da solo a batterlo, non necessito del tuo supporto."

Il Trono di Cuori | Doflamingo x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora