Era una giornata soleggiata a Dressrosa, all'apparenza tranquilla come tutte le altre che l'avevano preceduta.Donquijote Doflamingo era indaffarato a controllare la più grande organizzazione criminale del Nuovo Mondo e si dilettava a rispondere contemporaneamente a 200 lumacofoni al secondo dispensando insulti, battute e allettanti proposte in base all'offerente che gli capitava a tiro.
"Senti un po' stupido insetto, che vai blaterando? Che il tuo nome è Carlos? Ascolta Carlos l'insetto: voglio quel trasporto tra due ore. Due ore. Se non lo vedo al porto sai cosa ne faccio di te, eh, lo sai? Non vuoi saperlo. Bene hai capito al volo, insetto saggio" mise giù il primo lumacofono e afferrò il prossimo, "Hawkins? Vecchio mio, cosa dice l'oroscopo oggi? Giusto che tu leggi le carte embeh quelle cosa dicono? Giornata funesta per il sottoscritto? Ora ricordo perché non chiedo mai a te consigli. Sì sì come ti pare, ti spedisco in mattinata un quintale di munizioni. Chissà poi cosa deve farci un pacifista come te con tutto quell'arsenale..." buttò giù la chiamata e stava per gestire la successiva quando Diamante fece il suo ingresso nello studio.
"Hai bisogno al più presto di una segretaria" commentò l'alto ufficiale, "o diventerai pelato."
"Per carità, tutto ma non quello" glissò il biondo prima di appoggiare le mani sotto al mento.
"Comunque, se può interessarti, c'è la CP0 che ti attende giù nel salone da circa un'ora."
"Che rottura quei leccaculo del Governo" sbottò Doflamingo. "Perché mi hai reso partecipe solo ora della loro presenza?"
"Lo sai che non li sopporto tanto quanto te quei pavoni imbellettati. Ho pensato che fosse divertente lasciarli a bollire per un po' nel loro brodo, chiusi in una stanza con questo caldo soffocante di piena estate, senza la possibilità di levarsi le maschere dal muso."
"Sei una persona davvero sadica, Diamante" concordò con un ghigno divertito il Re di Dressrosa prima di sollevarsi in piedi per dirigersi verso l'uscita. "Ma apprezzo i tuoi metodi, sono come sempre impeccabili."
Superò i vari corridoi finché non raggiunse il piano terra. Quando spalancò la porta si ritrovò davanti tre agenti vestiti con il consueto completo di un bianco abbacinante, con tanto di maschere veneziane a celare i loro volti. Uno di quelli, probabilmente il capo in quanto in disparte rispetto agli altri, esibiva un bizzarro piccione appoggiato sulla spalla.
"Non attendevo una vostra visita o vi avrei accolti come si deve" esordì Doflamingo superandoli, con un'ostentata cortesia che suonò falsa persino alle sue stesse orecchie.
Devo imparare a fingere meglio. Però questi fedeli galoppini proprio non li digerisco.
Loro ci credono davvero nelle stronzate del Governo, a differenza mia.
"Nessun disturbo" gli rispose rapida una delle tre alte figure.
"Posso offrirvi qualcosa da bere?" riprese quindi Doflamingo, mentre si sedeva a cavalcioni sulla scrivania e allungava la mano in direzione di una costosa bottiglia di rum. Si versò un bicchiere pieno fino all'orlo. Aveva bisogno di alcool per sopportare una chiacchierata con quei tre soggetti.
Chissà poi che cazzo vogliono.
"No, tranquillo" prese a dire tuttavia l'agente con il piccione sulla spalla. "Ci basti tu."
Doflamingo non si accorse del repentino movimento e si ritrovò con i polsi bloccati da spesse manette di agalmatolite ancor prima di riuscire a comprendere cosa fosse appena successo.
Il bicchiere gli scivolò dalle dita infrangendosi in mille pezzi.
Nonostante i suoi notevoli riflessi e la sua agilità, l'uomo non si aspettava per nulla al mondo di finire ammanettato proprio da loro.
STAI LEGGENDO
Il Trono di Cuori | Doflamingo x OC
أدب الهواةBerlay ha un solo obiettivo da quando è nata: diventare la Regina dei Pirati. Per raggiungerlo è disposta a tutto, anche a lavorare alle dipendenze di un essere subdolo e spietato come Doflamingo. Dotata di una mente acuta quanto fredda, Berlay sceg...