Markus si passò una mano tra i capelli. Avevano fatto un passo avanti che sembrava insignificante agli occhi di chi era abituato all'amore, ma che in realtà celava un cambio di prospettiva enorme.Quel bacio era la prova più concreta che lei potesse dargli per provare la fiducia che aveva nei suoi confronti.
Di una cosa era certo: non era semplice infatuazione la sua, Irina gli piaceva talmente tanto che due minuscoli baci a stampo gli avevano fatto provare mille brividi.
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Irina, appena toccò i sedili della sua macchina, scoppiò in un pianto liberatorio.
Un pianto che serviva a esorcizzare tutti quei demoni che l'avevano tormentata per anni, rendendola schiva, gelida, arida.
Attraverso le lacrime quelle paure lasciavano il posto a una consapevolezza nuova, alla consapevolezza che si potevano provare sentimenti forti per un uomo.
Alla consapevolezza che esistevano uomini che non le avrebbero fatto male.
Che Markus non l'avrebbe usata.
Ma nonostante quella consapevolezza, non riuscì a dire niente per i giorni successivi.
Si limitava a correre al lavoro e a rintanarsi a casa, tra le coperte.
Era come se volesse fuggire da quello che provava, dai sentimenti che scalpitavano per abbattere quel muro gelido che si era creata intorno.
Eppure, nonostante non avesse accennato nemmeno a un messaggio nei confronti di Markus, non riusciva a togliersi quel nome dalla mente.
Quasi le sembrava di sentire ancora il calore del suo abbraccio sul suo corpo, la delicatezza con cui l'aveva baciata la prima volta.
Un bacio talmente casto che tante persone neanche avrebbero avuto l'ardire di definirlo bacio.
Eppure lei lo aveva apprezzato proprio per quello, perché lui non l'aveva forzata e si era limitato a un piccolo e minuscolo contatto tra le labbra.
Gli mancavano le sue labbra sulle sue, si ritrovò a pensare.
Gli mancava vederlo.
Eppure non riusciva a fare il primo passo... primo passo che stavolta toccava a lei, lo sapeva bene.
Lui le stava semplicemente lasciando la possibilità di tirarsi indietro.
E se non voleva tirarsi indietro, doveva contattarlo in qualche modo, fargli sapere che lo voleva anche lei.
Passava le giornate arrovellandosi in quei pensieri, prendendo il telefono in mano per chiamarlo per poi fermarsi senza nessuna ragione apparente.
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Markus, invece, stava vivendo così male quel silenzio assordante che neanche si riconosceva più.
"Stavolta sono io a dirti che sembra ti sia passato sopra un camion" lo apostrofò Franz, distogliendo lo sguardo dal PC appena Markus entrò nel suo ufficio.
"Qualche volta potresti anche venire tu, eh" gli rinfacciò Markus, lanciandosi a sedere con poca grazia sulla poltroncina.
"L'ultima volta che sono entrato nel tuo ufficio stavi fottendo la tua segretaria sulla scrivania, sono rimasto traumatizzato" scherzò Franz, allungando le gambe sotto al tavolo.
"Vaffanculo" borbottò Markus, versandosi un po' di rum nel bicchiere.
"Okay, sei venuto pure a scroccarmi da bere con una faccia orribile... che diavolo hai fatto?" disse Franz, alzandosi per versarsi un bicchiere anche lui.

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Condanna D'Amore
RomanceSpin-off di "Mi hai incatenato il cuore". Markus e Irina, un colpo di fulmine che finirà per cambiare la vita a entrambi. Un passato da scoprire, un segreto troppo doloroso da condividere, ferite nell'anima troppo profonde da curare. Ma l'amore pu...