6.

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Markus tornò a casa più pensieroso del solito.
Quella donna lo destabilizzava, non riusciva a comportarsi come faceva con tutte perché lei era proprio diversa.

Un'altra cosa.

Chissà perché il destino aveva scelto di farla capitare proprio sulla sua stessa strada e di mettergliela contro.

Era indispettita dal fatto che si fossero già affrontati in tribunale, ma forse era indispettita più in generale dagli uomini.

Dopo tanti tentennamenti si decise a tirare fuori di nuovo il PC.
Certo, non avrebbe trovato informazioni compromettenti, ma forse non voleva nemmeno trovarle più.

Entrò sul sito della palestra, spulciando le varie informazioni che registravano ingressi e pagamenti.
Avrebbe pure potuto vedere il numero dell'iban con cui pagava e risalire a quanti soldi avesse... ma gli sembrava un po' troppo azzardata come cosa.

Dopotutto non erano informazioni utili, non le voleva sapere.

Segnò i giorni in cui andava in palestra, notando che aveva giorni preferiti ma non fissi.

Beh, con un po' di fortuna e probabilità l'avrebbe potuta incontrare di nuovo.

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Stavolta non c'era Diana a ronzare intorno a Franz, che si era anche allenato un po' in sala pesi.

Alla fine, si stavano divertendo come loro solito e tra qualche pugno scherzoso volava qualche provocazione che li rendeva solo più allegri.

La loro amicizia era sostanzialmente quella: provocarsi e insultarsi con la consapevolezza che non si sarebbero traditi mai, che il loro legame era solido e indistruttibile.

Markus, appena sentì la porta aprirsi, si girò per vedere chi fosse, con la speranza che fosse lei.

Franz, indispettito per quella mancanza di attenzione, allungò un pugno un po' più violento del consueto, ma aveva comunque dosato la forza.

Markus sentì arrivare il pugno sulla sua mascella mentre era intento a guardare Irina, che abbozzò un sorriso soddisfatto a vederlo colpito in quel modo dall'amico.

"Che cazzo fai, coglione?" ringhiò, non digerendo l'umiliazione che gli aveva inflitto.

Non tanto il dolore, quanto la vergogna di essersi fatto vedere di nuovo come un perdente.

Prima che Franz potesse replicare caricò due montanti in successione, colpendolo con forza sullo zigomo e sulla mascella.

"Ma che cazzo fai tu" sputò Franz, atterrito da quei colpi che non si aspettava, portandosi la mano sul labbro.
"Cristo, ma sei normale? Io ho dosato la forza, tu mi hai spaccato il labbro. Ringrazia il mio autocontrollo o ti avrei spezzato qualche osso, cretino" insultò.

"Tu non sei normale. Che cazzo mi colpisci mentre sto guardando da un'altra parte, infame?" sbottò lui.

Franz seguì con gli occhi la traiettoria dello sguardo dell'amico, soffermandosi sulla figura di quell'avvocata che lo rendeva più coglione del solito.

"Ah ecco, ti sei offeso perché ti ho colpito davanti a lei. Potevi dirmelo prima, eh" borbottò Franz.

"Appena l'ho vista entrare mi hai assalito, testa di cazzo" rispose Markus, non lesinando sugli insulti.

"La testa di cazzo sei tu, domani dovrò fare una riunione con un livido e il labbro spaccato" si lamentò.

"Scusa, ma te lo sei meritato" riuscì a dire Markus, rendendosi conto che domani sarebbe stato davvero fuori luogo presentarsi davanti ai clienti in quel modo per lui.

"Mh, va bene. Scusa anche tu" mugugnò Franz.

"Mi hai chiesto scusa? Franz Meyer mi ha appena chiesto scusa?" scoppiò a ridere.

"Me ne vado, prima che l'autocontrollo venga meno. E fidati che non te la caveresti con un lividino" sibilò, piccato.

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Irina aveva osservato quei due. Nonostante si fosse ripromessa di evitarlo, non era riuscita ad
andarsene dalla palestra appena l'aveva visto, così come ora non riusciva a distogliere lo sguardo da quei due.

Anche se aveva goduto quando l'amico l'aveva colpito mentre lui la fissava come un pesce lesso.

Solo che poi gli aveva restituito il favore con gli interessi.
Aveva una grazia particolare quando colpiva, non era rude, rimaneva comunque elegante e composto anche se in faccia gli si leggeva il fastidio.

Tempo pochi secondi, se lo ritrovò di nuovo davanti.

Alzò gli occhi al cielo.

"Anche io sono contento di vederla" sorrise lui.

"Vedo che il pugno di prima non le ha intaccato la sua consueta parlantina" sbottò Irina.

"Vedo che mi ha osservato anche lei, allora" sorrise Markus.

Serviva qualcosa di più di un pugno per farlo desistere.

"Veramente l'hanno osservata tutti, magari la prossima volta andate sul ring per dare spettacolo" si giustificò lei.

"Solo se lei viene a fare il tifo per me" ammiccò lui.

"Credo che lei sia in evidente stato di confusione, chiamo un dottore?" sbuffò Irina.

"In effetti mi sento un po' confuso, ma non credo sia per quel colpo... forse sono certi occhi" flirtò lui, deciso a seguire la tecnica di Franz.
Tanto l'avrebbe smossa solo infastidendola.

Irina sentì lo stomaco stringersi in una morsa strana, ma piacevole e le guance si colorarono di rosa a quell'affermazione.


"È adorabile quando arrossisce" la pungolò lui.

"Invece non sono adorabile quando mi viene voglia di prendere a pugni qualcuno, e lei potrebbe essere il mio prossimo bersaglio" si piccò Irina.

"Credo che prima di fare a pugni con me dovrebbe smetterla di darmi del lei" continuò Markus.

"Non credo, preferisco mantenere il rapporto più formale possibile" sbuffò lei.

"Si può avere un rapporto formale dopo essere stati sul ring?" scherzò lui.

Irina annuì semplicemente, sperando di toglierselo di torno il prima possibile.

Quella maglietta termica grigia aderiva alla perfezione al suo fisico e lei stava avendo una certa difficoltà a guardarlo negli occhi.

L'istinto era quello di seguire la linea definita degli addominali.

Istinto che pensava di non possedere.

Odiava sentirsi una donna in quel senso.

"Ci conto a fare un allenamento con lei, allora. Le promesse sono importanti per me" concluse, girandosi prima che lei potesse cambiare idea.

Irina non riuscì a replicare, guardando solo la sua schiena e le sue gambe mentre usciva dalla porta a vetri della palestra.

Finì il suo allenamento con calma e si fece una doccia.
Alla reception scoprì che, ancora una volta, il suo ingresso era stato già pagato.

Dio, Markus... sei veramente fastidioso, pensò.

Spazio autrice

Fastidioso? Sei proprio sicura sicura che sia solo fastidioso?😝

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