Markus sbuffò, entrando in ascensore con Franz vicino che aveva passato l'ora precedente a sbraitare nel suo ufficio su quanto fosse una stronza Annette, visto che gli stava facendo perdere tempo in tribunale.
"Quanto pensi che ci vorrà?" si lamentò di nuovo Franz.
"Tanto tu devi solo stare a sedere in silenzio, che di casini ne hai già fatti abbastanza ultimamente. Che ti cambia?" lo pungolò.
"Mi cambia che ho anche una vita sociale oltre al lavoro."
"Ah sì? Io pensavo che Diana ti avesse mollato, per il momento, e che non avessi altri amici all'infuori di me" scherzò, dandogli un pugno sulla spalla.
"Fottiti" ringhiò Franz, balzando fuori dalla porta scorrevole dell'ascensore appena si aprì.
Markus soffocò una risatina, era proprio suscettibile quando si parlava di lei. Era il suo punto debole e lui lo pungolava in continuazione, anche se avrebbe voluto provare quel sentimento che aveva reso una persona normale quel coglione.
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"Col cazzo che salgo in macchina con te" lo rimbrottò Franz, superando con arroganza la sua Mercedes e guardandola come se fosse un bidone dell'immondizia.
"Non ti ci avrei mai voluto, coglione, che ne ho abbastanza di sentire le tue lamentele da donnetta isterica" scoppiò a ridere Markus.
Franz si limitò a guardarlo male e a salire sulla sua Audi.
Markus si sedette sul posto di guida, ammirando gli interni rossi di quella classe C che aveva acquistato da poco.
Franz aveva asserito che le aziende con un numero di proprietari superiore a uno fossero destinate a fallire, anche se si era fatto incastrare da Annette in tutti i sensi possibili, ma lo pagava come se anche lui avesse delle quote. Non aveva voluto rischiare di far naufragare la loro amicizia e si era sobbarcato da solo il peso dell'azienda, facendogli firmare il contratto come il capo del team di legali, ma lo stipendio che ogni mese gli accreditava sul conto corrente era da capogiro.Era sicuro che fosse una dimostrazione
d'affetto la sua, anche se una volta gli aveva detto che era solo per tenerselo buono e per non farlo andare a lavorare da altre parti. Aveva asserito che non lo avrebbe mai voluto come avvocato di un avversario in tribunale.Nonostante ciò, sapeva che non era solo un calcolo d'interessi e quei soldi erano semplicemente un gesto d'affetto, un voler dividere con il migliore amico una parte consistente dei suoi profitti e un ringraziamento per averlo aiutato a
spodestare Hermann Meyer a suo tempo. Non ne avevano più parlato, sapeva che altrimenti Franz si sarebbe chiuso a riccio e che non era molto propenso alle parole dolci, ma glie ne era grato.Fece partire il motore, uscendo dal parcheggio e sentendo la consueta ansia da prestazione prima di un'udienza.
Sapeva di essere valido, una volta, Franz, scherzando, l'aveva definito un diamante che rifletteva solo la luce che lo aggradava di più.
E forse era così brillante proprio perchè non si preoccupava di brillare sempre e riservava la bravura per occasioni specifiche, condensandola tutta in una volta.Subito dopo dovette inchiodare e sterzare il volante in maniera brusca,
facendo sibilare le ruote sul pavimento scivoloso del parcheggio.
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Condanna D'Amore
RomanceSpin-off di "Mi hai incatenato il cuore". Markus e Irina, un colpo di fulmine che finirà per cambiare la vita a entrambi. Un passato da scoprire, un segreto troppo doloroso da condividere, ferite nell'anima troppo profonde da curare. Ma l'amore pu...