L'udienza finale era arrivata e Markus si ritrovò seduto per l'ennesima volta su quella sedia, con un Franz nervosissimo vicino che fulminava Annette con lo sguardo.Quel processo era stato molto movimentato, tanto che Franz aveva proposto di corrompere qualche giudice per uscirne pulito e pagare comunque meno soldi di quanti ne avesse dovuti
ad Annette.La sua era più una questione di orgoglio e di vendetta personale, aveva detto che
voleva umiliarla per farle capire chi avesse più potere e voleva punirla per averlo fatto lasciare da Diana, anche se ormai avevano iniziato a parlare di nuovo.Markus aveva desistito, Irina era un osso duro ed era convinto che avrebbe sgamato la loro tecnica illegale e li avrebbe fatti sbattere in galera, per non parlare del desiderio di vendetta di
Annette, che l'avrebbe portata a corrompere a sua volta pur di metterlo con le spalle al muro.Sembrava quasi una lotta tra titani e i giornalisti avevano fiutato l'odore del sangue, appostandosi davanti al tribunale e tampinandoli con interviste. Annette gli aveva buttato addosso una quantità di fango impressionante e Franz, impulsivo qual era, aveva proposto di rispondere per le rime. Markus l'aveva costretto a lasciar perdere, dicendogli che doveva riprendere il suo consueto autocontrollo.
❀⊱┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄⊰❀Guardò negli occhi Irina Ivanov. Provava una sorta di timore reverenziale verso quella figura.
Non si era mai scontrato con un'avvocata in tribunale, nessun uomo d'affari affidava la propria azienda nelle mani di una donna.
Gli uomini avevano il brutto vizio di affidarsi solo a uomini.Annette aveva ribaltato tutto, creandosi quell'azienda e circondandosi di donne... donne competenti e spietate. Irina non aveva esitato mai di fronte a lui, non aveva abbassato lo sguardo, non si era fatta intimorire e Markus, a malincuore, aveva ammesso che forse Franz aveva ragione: era competente tanto quanto lui.
Irina ricambiò lo sguardo, assottigliando leggermente gli occhi, risaltati da un ombretto scuro che li facevano sembrare ancora più chiari. Il suo era un gesto di sfida, come a voler sottolineare che era pronta a tirare fuori l'artiglieria pesante e che sarebbe stata una battaglia senza esclusioni di colpi.
E in effetti fu così, alle argomentazioni gelide e freddamente calcolate di Irina, condite con la sua sagacia pungente, si contrapponevano le arringhe di Markus, calde e accoglienti come una carezza ma altrettanto pericolose perché miravano a manipolare e a comprare la benevolenza del giudice.
Irina continuava con la sua tattica, deridendo senza remore l'ironia confortante di Markus tanto da farlo sembrare quasi ridicolo, ma lui non demordeva e continuava con la sua tattica, lasciando che lei si crogiolasse nella parte della cattiva della situazione.
In aula c'era un silenzio soprannaturale, nessuno osava commentare sottovoce o
spezzare in qualche modo l'armonia di quello scontro che sembrava quasi una danza d'odio.Markus, all'ennesima battuta sprezzante di Irina, represse un moto di fastidio. Lo stava stuzzicando per fargli perdere il controllo e con un avvocato meno esperto ci sarebbe riuscita, ma lui vantava parecchia esperienza alle spalle o non avrebbe potuto lavorare con Franz.
Nonostante ciò, l'idea di essere umiliato così da due donne lo stava facendo scalpitare dal nervosismo.
Il giudice, dopo averli ascoltati con attenzione per più di due ore, sbatté il martelletto sul tavolo, decretando il silenzio e si ritirò per prendere una decisione.
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Markus si sedette sulla sedia, decidendo di girarsi di lato per non dover ancora guardare quella strega dalle sembianze di un angioletto ghiacciato.
Irina, invece, abbozzò un sorrisetto perfido, percependo il suo fastidio.
Durante quelle udienze aveva imparato a capire i movimenti del suo corpo. Lui non era l'unico avvocato in grado di cogliere le debolezze altrui.
Markus aveva una retorica impressionante ed era padrone del suo corpo, ma ogni tanto c'era qualche piccolo guizzo che faceva intendere la sua umanità e lei li aveva captati tutti, come un rapace pronto a spolpare la propria preda.Il fatto che si fosse girato era solo l'ennesimo segno del suo fastidio e lei ne fu contenta.
Annette continuava a gongolarsi e a complimentarsi con lei su quanto fosse stata brava a tenere testa a Markus durante il processo e lei ricambiò il suo sorriso.
L'aveva presa subito appena aveva mandato il curriculum, e le aveva da subito dato fiducia, affidandole quel caso parecchio ostinato. Aveva un ottimo curriculum sulle spalle nonostante
i ventotto anni: aveva lavorato a Dubai e a Londra, dopo aver frequentato l'università in Romania. A diciannove anni era scappata dal suo piccolo paese in Moldavia e si era improvvisata in mille lavori pur di frequentare l'università.
Forse era quello spirito intraprendente e quella voglia di rivalsa che le accomunava a farle andare d'accordo.Il giudice rientrò, interrompendo il flusso di pensieri di entrambi.
Aveva optato per una mezza vittoria, Franz avrebbe dovuto risarcire Annette ma con una cifra un po' più bassa di quella proposta da lei ma comunque sufficientemente alta da metterlo in
difficoltà.❀⊱┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄⊰❀
Uscirono sul corridoio e Markus, nonostante avesse tentato di fermare Franz, non riuscì nel suo intento.
Si era avvicinato minaccioso ad Annette che l'aveva iniziato a pungolare, dicendogli che almeno con quei soldi non avrebbe potuto comprare dei regali costosi alla sua bambina.
Prima che potesse dare di matto del tutto, Markus lo afferrò per un braccio e gli intimò di allontanarsi.
"La sconfitta brucia, probabilmente" ghignò Irina.
Markus si girò come scottato da quel tono glaciale. "Io non perdo mai, infatti il processo è andato come volevo io, voi siete scese di parecchio sulla cifra" ribatté, condendo l'affermazione con un occhiolino impertinente.
"Lo facevo più sveglio, avvocato Müller, poco importa quello che pensa lei... sul verbale c'è scritto che dovevate un risarcimento e ci state risarcendo. Dovrebbe scriverlo sul curriculum
che la sua prima sconfitta è una donna" lo pungolò lei, calcando la mano sul suo orgoglio ferito."Mi ha studiato bene, allora, Ivanov" sorrise Markus, mordendosi le labbra e guardandola con arroganza.
"Studio sempre i miei avversari, è quello che fa un buon avvocato" disse lei, cercando di tirarsi fuori con diplomazia da quell'ammissione.
Era vero che studiava i suoi nemici, ma non con così tanta attenzione.Ma di solito non erano così presuntuosi o così infallibili; quindi, non aveva bisogno di così tante informazioni.
"Allora temo di dover rimediare io, non sono un avvocato così eccellente a quanto pare" sentenziò con un occhiolino, e allontanandosi prima di ricevere una risposta concreta.
Irina rimase a bocca aperta, era un'allusione al fatto che voleva conoscerla, quella?
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"Ma ti sei rincoglionito che flirti con l'avvocata di Annette che mi sta spennando?" borbottò Franz, ancora scuro in volto.
"Non fare il tragico, dovevano essere ottanta milioni, te ne sto facendo tirare fuori solo quaranta in comode rate" sorrise.
"Solo quaranta in comode rate" borbottò, facendogli il verso e allontanandosi del tutto per uscire dalla struttura e immergendosi in quella folla di avvoltoi che gli puntavano il
microfono in faccia per avere qualche dichiarazione da spiattellare in prima pagina.Markus lo seguì, cercando di far dissipare i giornalisti che, però, si fiondarono su Annette, molto più propensa a parlare.
L'affermazione di Franz gli ronzava per le orecchie. Non era un flirt quello, anche se era suonato come un tentativo di approccio.
Probabilmente l'aveva detto perché non era abituato a essere punzecchiato in quel modo, soprattutto da una donna.Spazio autrice
Markus si è reso conto che ha di fronte una donna con carisma da vendere, e ne è rimasto affascinato🤭

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Condanna D'Amore
RomanceSpin-off di "Mi hai incatenato il cuore". Markus e Irina, un colpo di fulmine che finirà per cambiare la vita a entrambi. Un passato da scoprire, un segreto troppo doloroso da condividere, ferite nell'anima troppo profonde da curare. Ma l'amore pu...