Ali.

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Capitolo 9

Ali.



We're chasing stars to lose our shadow
Peter Pan and Wendy turned out fine
So won't you fly with me?


Dire che non hanno chiuso occhio è usare un eufemismo.

Tra i due, tuttavia, Vanessa è colei che ha ceduto, prendendo sonno verso le quattro del mattino, perdendosi la magnifica alba che Luke ha osservato stringendola con tutto l'amore possibile.Non riuscivano a calmare i loro cuori, quella notte, il che è comprensibile.

Sono tornati a casa quasi velocemente, tanto che Luke ha provato paura mentre lei guidava: prendeva le curve troppo strette, passava con l'arancione troppo spesso, superava il limite di velocità consentito... pur di arrivare in casa, pur di poter stare ancora un po' vicina a quel viso che tanto ama, solo per poterlo toccare ancora e ancora, prima che le palpebre cedessero del tutto.

Si sono distesi sul letto di lei, le coperte sopra i loro corpi inizialmente un po' distanti perché l'imbarazzo c'è stato un po', ma le loro mani non si sono mai divise, le tenevano intrecciate, mentre i loro occhi esploravano ogni singolo dettaglio di quella situazione, come se fosse tutto così strano, così surreale, così impossibile.

Ma, poi, Luke non ce l'ha più fatta ad aspettare e «Ti prego, posso avvicinarmi di più?» una supplica che ha fatto arrossire brutalmente Vanessa, rossore che lui ha notato, a tradirla la luce del comodino ancora accesa, rossore contagioso, tanto che pure lui ha cominciato a sentire qualcosa di strano all'altezza del viso, qualcosa che l'ha portato pure ad abbassare lo sguardo, senza sapere perché.

«Imbarazzo» è intervenuta lei, sorridendogli dolce, avvicinandosi un poco a quel corpo, coperto solo da una canottiera bianca e un paio di boxer neri che lui si è procurato con i suoi poteri, non sapendo bene che forma potesse avere un "pigiama da uomo", facendola ridere un po' a questa bugia innocente.

«Quello che provi, è imbarazzo» si è spiegata meglio, a un soffio dalle sue labbra, mentre le gambe lunghe di Luke andavano ad intrecciarsi a quelle di lei, mentre i loro bacini si scontravano appena da sopra quei tessuti, facendolo sussultare un po', mentre il petto di lei lo sentiva così vicino al suo.«L'imbarazzo è una forma di vergogna... cioè... quasi ti penti di quello che fai, o quello che chiedi» ha continuato lei, accarezzandogli i capelli biondi, mentre gli occhi azzurri di lui sono andati a specchiarsi in quelli di lei.

«Effettivamente mi pento di quello che ho detto. Forse, certe cose non si chiedono» si è lasciato sfuggire lui, portando il braccio sulla schiena di lei, spingendola ancora più vicina al suo corpo, sentendo i piedi di lei giocare sui suoi polpacci, sentendoli freddi, quasi congelati, rabbrividendo non poco a quella sensazione.

La mano di Luke che l'accarezzava piano, mentre lei prendeva tra le mani il suo viso, sfiorando lentamente quella pelle così perfetta, beandosi di quella bellezza poco terrena, tracciando il contorno di ogni suo singolo dettaglio: labbra carnose, naso piccolino e all'insù, occhi azzurri e carichi di felicità, guance interrotte da due fossette, qualche cenno di barba che a lei non dava fastidio.E lei ha sentito tutto, ogni singolo dettaglio.

La mano di Luke, poi, è passata sulla sua guancia, quasi ad imitare le mani di lei, giocando al suo stesso gioco, sentendo sotto il suo dito ogni contorno tracciato, sentendo nel petto la gioia immensa per quel patto con il cielo, un patto che l'ha portato a sentirsi così bene.

«Ti prego, dimmi che non è un sogno» ha sussurrato lei, prima di chiudere gli occhi.

«Sono qui, te lo giuro» ha bisbigliato lui, sorridendole ancora, continuando ad accarezzarle il viso, assicurandosi che prendesse sonno sotto il suo tocco, facendola addormentare felice davvero.Ed ora è mattino, sono le otto in punto e la sveglia di Vanessa non è suonata: oggi non si lavora.

An Angel In DisguiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora