Ricominciare.

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Capitolo 15


Ricominciare.




Voglio entrarti dentro l'anima,
e che sia con questa musica,
per lasciarti l'impronta di un segno che non va più via,
e sapere,
di restare
indelebile come nessuno ha mai fatto con te


«Buongiorno» saluta Vanessa, seduta alla sua postazione in biblioteca, quel lunedì mattina alle dieci e mezza, il sole già alto nel cielo di Sydney, il traffico chiassoso che invade l'aria ma che non trova spazio in quell'edificio un po' isolato.

Ha i capelli raccolti in una treccia lunga, sta mattina, gli occhi stanchi, truccati leggermente, coperti dalla montatura nera dei suoi occhiali; le labbra screpolate, perché solo lei riesce a ridursele in quello stato per un po' di vento fresco, le guance arrossate per il gran caldo che c'è lì dentro; ha una camicia bianca, abbinata ad un maglioncino bordeaux e un paio di jeans stretti, ha le gambe accavallate e un segno un po' troppo violaceo sul collo, segno che ha tentato in malo modo di nascondere: Luke non doveva proprio scoprire quanto fosse bello farle dei succhiotti, pensa, alzando gli occhi blu sulla figura del ragazzo davanti a lei.

Ragazzo con un foglietto bianco in mano, ragazzo che in realtà ha i lineamenti di un uomo, i capelli biondi, gli occhi azzurri, un po' di barba rossastra che nasconde le fossette appena marcate: le sorride con imbarazzo, le rivolge un'occhiata quasi disperata, come se non avesse mai messo piede in una biblioteca e si trovasse spaesato.

«Salve... Ciao» la saluta, abbassando lo sguardo sul pezzo di carta che tiene in mano, toccandosi nervosamente i capelli.Vanessa lo scruta divertita, questo tipo, la sua camicia attira la sua attenzione per la strana fantasia che si ritrova: è una camicia arancione, ghirigori blu a caratterizzarla, colori piuttosto in contrasto tra di loro a suo parere, sembra una camicia Hawaiana, forse fin troppo leggera per l'autunno ormai alle porte.

«Mi servirebbero questi libri e questi film» si arrende, lasciandole leggere i vari titoli riportati.

Scritti in ordine, uno sotto l'altro, con tanto di regista o autore, penna blu, una calligrafia che, se deve essere sincera, le ricorda tanto qualcosa: così disordinata, striminzita, le "a" e le "o" che si riconoscono appena... come la calligrafia di Luke.Il pensiero viene allontanato, non appena comincia a cercare dal suo computer le posizioni del materiale richiesto, si segna tutto velocemente a matita, per poi alzarsi per andare a recuperare il tutto.

Ci impiega davvero poco e, quando torna, quello strano ragazzo ha il portafoglio in mano.«Quanto le devo?» chiede, mentre lei abbozza un sorriso.

«In biblioteca non si paga il noleggio, tranquillo» lo rassicura, mentre lui resta basito dalla risposta.

«Mi puoi dare la tua tessera?» lo interroga, ma lui inarca il sopracciglio.

«Quale tessera?»

«Quella per la biblioteca... per effettuare i prestiti...» si spiega meglio lei, ricevendo occhi ancora più confusi: doveva aspettarselo.

Sospira, mentre cerca velocemente una penna e il modulo da compilare.«Inserisci nome, cognome, data di nascita, indirizzo di casa, mail.

Ci servono i tuoi dati, così poi puoi noleggiare tutto quello che vuoi. Ovviamente, i tuoi dati non verranno sbandierati ai quattro venti, saranno usati solo per necessità» sorride, mentre lo vede afferrare la penna, annuisce appena, mentre comincia a compilare il tutto.«Quando hai finito vado a plastificarti la tessera, poi ti do tutto quello che hai richiesto» lo rassicura ancora, ricevendo solo un leggero rumore come risposta.Ma quando il ragazzo le consegna il modulo, il cuore di Vanessa perde un battito.Jack Hemmings.

An Angel In DisguiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora