Per tutta la notte, Ester aveva avuto una terribile nausea. Non era in quel modo che le cose dovevano andare, assolutamente no!
Si era girata e rigirata, alzata, passeggiato per la stanza con la coperta sulle spalle il cui eccesso, lasciato trascinarsi a terra, si era riempito di polvere e così di mattina, oltre allo stomaco in subbuglio, la giovane si era ritrovata con gli occhi rossi e gonfi e a starnutire continuamente.
La madre cercava in tutti i modi di farla rimanere a letto a riposare, ricordandole del ballo in maschera che si sarebbe tenuto quella stessa sera.Al ricordo, si sentì decisamente peggio.
-Credo che la tua amica ti abbia attaccato qualcosa. -Disse la madre, posandole una mano sulla fronte. -Se ieri sera è stata davvero così male, spero che non abbia attaccato nulla alla nonna, anche se come minimo avrà passato la notte a prendersi cura di lei. -Borbottò, per poi dirigersi verso la porta per uscire. -Almeno non hai la febbre! Vedrò di prepararti qualcosa di caldo da bene, poi scriverò alla nonna di preparare il suo decotto speciale e lo farò portare da Nico.
Ester, alla parola decotto, rischiò di rimettere: la nonna era forse la Guaritrice più famosa del Regno ma il decotto per il mal di stomaco a base di Basilico, Anice e Liquirizia le faceva troppo schifo!
Chiuse gli occhi, premendo la testa contro il cuscino nella speranza che il letto l'assorbisse completamente e per sempre.
Cosa sarebbe accaduto da quel momento? Cosa sarebbe accaduto con Diana? Era chiara la questione: da quel preciso momento della sera precedente, qualcosa tra le due si era rotto.
Ester glielo aveva letto in faccia ed era solo e unicamente colpa sua! Si diede un colpo sulla fronte ma, per sbaglio, si colpì l'occhio con l'anello d'argento con lo stemma della Regina.A modo suo, l'aveva punita anche lei.
-Ahi! -Piagnucolò, massaggiandosi il punto dolorante. -Ci manca solo che mi cavi un occhio da sola! -Sospirò rumorosamente. Cercò di pensare a Diana e a come rimediare, a come, per meglio dire, tentare di ristabilire la pace con lei finché non sarebbe giunta l'ora di andare dalla Regina dove, finalmente, avrebbe preso lei le redini di quella carrozza trainata da cavalli imbizzarriti.
Ho rovinato tutto, avevo solo un compito! Che gli Dei veglino su tutti noi! Pensò, tentata di dirigersi verso il suo piccolo altare, allestito sul davanzale interno della finestra della propria camera, per cercare un po' di conforto.
Aprì gli occhi e li rivolse verso la statuina della Dea fatta con le proprie mani con la terracotta, così come quella del Dio. Non aveva nemmeno badato ad allestire quel piccolo angolo per Yule e la sensazione che il Lenghelo della propria casa le stesse saltando sulla pancia, non fece altro che peggiorare la situazione.
Almeno lui, nel suo nascondiglio, starà sicuramente meglio di tutti noi messi insieme pensò, immaginando la creatura nel suo amato ripostiglio sotto le scale, a cui nessuno aveva accesso, intento a crogiolarsi nella sua collezione di oggetti rubati o momentaneamente sottratti.-Devo parlare con Didì, il prima possibile -disse tra sé e sé. Era l'unica cosa da fare, inutile perdersi in pensieri. Si strofinò gli occhi con le mani chiuse a pugno, si massaggiò la fronte e cercò di non cedere all'ennesima crisi di starnuti di cui percepiva l'imminente arrivo. Infine, si alzò dal letto e si vestì, scegliendo l'abito ocra con le maniche lunghe. Lasciò i capelli sciolti, sistemando giusto la riga centrale e legando alla nuca, con un nastro azzurro, le ciocche anteriori che le finivano spesso sugli occhi. Indossò le calze di lana lunghe al ginocchio, fermandosele con due cinturini fatti a posta e infine calzò le scarpe.
Scese le scale e si diresse immediatamente all'ingresso della casa, dove a dei ganci sul muro erano appesi mantelli, sciarpe e guanti.
-Dove pensi di andare, Ester, nelle tue condizioni? Se uscirai prenderai ancor più freddo e se prendi freddo puoi dire addio al ballo della Regina! -Sebbene il tono della madre fosse calmo, Ester sapeva bene quello con cui l'altra, invece, avrebbe voluto davvero rivolgersi a lei: una sorta di squittio, degno avversario del Famiglio della nonna.
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Le Cronache Delle Streghe- Libro primo
FantasyPiccolo avviso: essendo questa la mia nuova "prima" stesura, riconosco che alcune cose saranno sicuramente da modificare un volta pubblicato l'ultimo capitolo, tipo il numero e la lunghezza dei capitoli. Il brodo è un po' annacquato all'inizio, perc...