Capitolo 11

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Diana non ebbe idea del tempo che passò sotto le coperte, nella speranza che quel giorno finisse il prima possibile.

Subito sarebbe stato l'ideale.

Non voleva scendere, non voleva incontrare nessuno, nemmeno il topolino bianco che faceva sempre compagnia alla nonna di Ester. Si vergognava di farsi vedere dopo la sera precedente, per quello che potevano pensare di lei i genitori dell'amica e come quest'ultima potesse stare. Non avevano mai litigato, o meglio, Diana non aveva mai provato nessun tipo di sentimento diverso dall'affetto o una sensazione diversa dal benessere in sua compagnia; trovarsi a provare l'esatto opposto in maniera così esplosiva, la faceva stare male: il bruciore di stomaco stomaco orami era diventato il suo migliore amico, sempre presente: sarebbe potuta diventare un'influencer di antiacidi, per quanti ne avrebbe presi in quei giorni, se ne avesse avuto l'occasione. 

Si sentiva debole e, nella sua testa, riviveva i giorni passati, dal terremoto in poi.
Pensare le procurava mal di testa ma non riusciva a smettere o anche solo distrarsi un minimo.

I'm waking up to ash and dust/ I wipe my brow and I sweat my rust... no, nemmeno i suoi amati Imagine Dragons funzionavano.
Spostò le coperte abbastanza da rimanere a busto scoperto. A giudicare dalla scarsa illuminazione, fuori doveva essere nuvoloso.

Sperò in una nevicata degna del suo nome: qualcosa di bello in quella giornata doveva capitare!

Creare un pupazzo di neve, immaginare che quello sia la rappresentazione di questi ultimi giorni e prenderlo a bastonate...ottima idea, oserei dire terapeutica pensò, con una strana soddisfazione, lasciandosi sfuggire un ghigno.

Si mise seduta sul materasso, guardando poi il lato sinistro, dove solitamente dormiva Ester.
Non poteva esserne certa, perché il proprio sonno era decisamente pesante, ma in qualche modo sentiva che Ester non aveva passato la notte lì, come in fondo sperava ma, nonostante ciò, un dolore diverso, sempre localizzato sullo stomaco, si fece spazio e resettò quel poco buon umore che Didì era riuscita a ricavare dal proprio film mentale non indicato ai pupazzi di neve con età inferiore a sedici anni.

Sbuffò sonoramente, sistemandosi le lunghe calze di lana grezza che le arrivavano al ginocchio. 

Scese dal letto e sfilò da quest'ultimo una delle coperte del medesimo materiale, appoggiandoselo sulle spalle.
Andò verso la finestrella dai vetri gialli e l'aprì, rischiando di venir congelata sul momento dall'aria gelida che la investì.

Il cielo era grigio, avrebbe sicuramente piovuto; gli alberi, anche i sempreverdi che si erano adattati al tempo, così come all'umore di Diana, avevano di netto ridotto l'intensità del proprio colore. I pochi uccelli che si vedevano non emettevano un solo cinguettio. Nel notare ciò, le parole, seppur strane, di Ester al limitare della foresta le tornarono in mente: finché senti il cinguettio degli uccelli non corri alcun rischio.

Chiuse immediatamente la finestra, forse con troppa forza perché il vetro per un momento parve spostarsi di pochi millimetri dal rettangolo metallico in cui era, teoricamente, fissato.
Insieme a quelle parole tornò, anche più potente, la voglia di prendere a bastonate quel maledetto pupazzo di neve. Doveva solo nevicare.

 Qualcuno bussò alla porta.

-Chi è? -Chiese, non riuscendo a mascherare il proprio stato d'animo. Qualcuno si schiarì la voce. Quel qualcuno era sicuramente il fratello di Ester e, dato che non arrivavo altri segnali di vita, decise di andare ad aprire, ricevendo per sbaglio un toc toc in testa.
Il ragazzo appena si rese conto dell'accaduto divenne rosso come un pomodoro.

-È inutile bussare, lì dentro non abita nessuno da tanto tempo ormai- rispose invece Diana, sorprendendosi a sorridere.

Quel gesto era stato così inaspettato che per una frazione di secondo, tutta la rabbia, tristezza e anche paura sparirono, dandole un po' di pace. Il fratello di Ester parve rilassarsi un poco. Si schiarì la voce, tenendo lo sguardo rivolto al pavimento.

Le Cronache Delle Streghe- Libro primoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora