A stento tratteneva le lacrime, le labbra le tremavano e visibilmente tentavano di formulare delle parole ma non ne usciva che un sussurro incomprensibile alternato a qualche suono vagamente somigliante a una parola.
-Mia Signora?- Mormorò Ester, avvicinandosi di qualche passo, girando l'anellino d'argento attorno al dito con fare nervoso.
-Non ero pronta, non ero assolutamente pronta! Credevo fosse la più naturale delle cose, quella di guardare la propria figlia negli occhi ma non appena li ho visti sono stata assalita dal terrore. Mi ha vista? Spero proprio di no, non voglio che abbia in mente questa mia innaturale reazione...
-Non vi ha visto, ne sono sicura, e in caso contrario non ricorderà nulla.- La diretta interessata annuì, poi si sistemò i capelli, guanti e mantello e infine aprì la porta, facendo entrare l'aria fredda di quella tarda mattina. Si vide la carrozza, il cocchiere sceso a terra in attesa della Regina.
-Porta le scuse da parte mia alla Guaritrice, Ester: non avrei dovuto intromettermi in questo modo, interrompere il suo lavoro e metterla in questa situazione assai rischiosa.
-In verità, mia Signora, ho messo io la nonna in questa situazione assai rischiosa, non era nei piani....- La Regina accennò un sorriso e sfiorò i capelli di Ester delicatamente, accarezzandoli. La giovane percepì un brivido percorrerle la schiena, accompagnato da uno strano solletico alla base della ciocca appena toccata.
-Vi sarò debitrice a vita, solo la Madre sa quanto è vero! Ora devo tornare al castello, tu rimani con Diana e raggiungimi quando avrai delle novità: vorrei evitare che un'ipotetica lettera finisca nelle mani sbagliate...sai a chi mi riferisco.
Ester annuì, abbassando lo sguardo per qualche secondo, poi s'inchinò, guardando infine la Regina salire sulla carrozza, rimanendo sulla soglia della porta finché il mezzo di trasporto non scomparve dalla propria vista.
Ester sospirò sollevata, consapevole del fatto che per il resto della giornata sarebbe potuta rimanere a casa a vegliare su Didì senza altre sorprese o meglio, questo era ciò che sperava.
-Delle spiegazioni sono il minimo! - La voce tremante della nonna la fece voltare di scatto: non l'aveva sentita scendere le scale e trovarsela a pochi metri di distanza, nonostante l'aver sentito prima la sua voce, la fece comunque spaventare e indietreggiare.
Era una donna molto bassa e la gobba di certo non era d'aiuto ma, nonostante ciò, quando era arrabbiata riusciva a diventare incredibilmente spaventosa.
Per non parlare di quando prendeva la scopa!
Si sentì di nuovo quella bambina di dieci anni prima.
Delle chiazze rosse si stavano formando sul volto della Guaritrice, il numero di rughe era triplicato e pareva ancora più avanti con gli anni. Tra le mani reggeva il suo Famiglio che emetteva degli squittii guardando in direzione dell'anziana strega.
Ester chiuse la porta di casa, restando poi con la mano sul pomello della porta e nascondendo l'altra dietro la schiena.
-Porti in casa la figlia teoricamente morta della Regina, quest'ultima si fionda qui e parla di questioni a dir poco incomprensibili...di terremoti, in aggiunta! Qui non c'è stato nessun terremoto. Ester?
Ester stava per scoppiare a piangere ma si dette un contegno. Lasciò il pomello e con un cenno del capo indicò il salottino che si trovava sulla destra. Nonna Artemisia sospirò, poi assentì e camminò superando la nipote che accostò la porta, accompagnata da fastidiosi cigolii.
Vide la nonna prendere posto davanti al camino acceso, il cui fuoco però era debole, sebbene avesse comunque riscaldato la stanza abbastanza da non far tremare le presenti. Ester anche si avvicinò al camino ma si tenne a distanza di sicurezza dalla zona sporca di fuliggine.
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Le Cronache Delle Streghe- Libro primo
FantasíaPiccolo avviso: essendo questa la mia nuova "prima" stesura, riconosco che alcune cose saranno sicuramente da modificare un volta pubblicato l'ultimo capitolo, tipo il numero e la lunghezza dei capitoli. Il brodo è un po' annacquato all'inizio, perc...