Ho il cuore che mi batte a mille.
Sono stra mega in ansia stamattina mi sono truccata un po' più del solito è mi sono vestita più carina.
Mentre percorro la strada che oramai so benissimo a memoria mi domando se non sia solo ridicola stamattina mi sono sentita di dovermi curarmi un po' di più solo per essere bella sotto lo sguardo di Marx.
Mi blocco scuoto la testa scacciando questi pensieri non devo preoccuparmi di essere bella per lui, devo essere bella solo per me stessa di come mi vede lui o qualcun'altro non mi deve interessare.
Riprendo la camminata arrivando davanti alla sua porta solevo la mano per bussare, l'ha abbasso subito per poi aprire la porta è entrare.
<< Ciao >> appena Marx mi vede si alza dal suo posto per venirmi in contro e posare le sue labbra sulle mie.
<< Ciao bimba >>
<< Dai vieni a sederti >> mi fa cenno di accomodarmi sul divanetto cosa che non faccio.
Mi avvicino alla finestra aprendola per fumarmi una sigaretta, mi appoggio con i gomiti sul davanzale le sue braccia mi circondano la vita appoggia la testa sulla mia spalla.
<< Sei bellissima >> mi sussurra all'orecchio e perdo un battito mi mordo il labbro per trattenere un sorriso.
Spengo la sigaretta, mi giro per ritrovarmi a faccia a faccia a Marx, mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio per avvicinarsi sempre di più, chiudo gli occhi aspettando che mi baci.
<< Ti bacerò solo dopo che abbiamo finito la seduta, ora fila a sederti >> annuisco per andarmi subito a sedere sul divanetto il posto diffianco a me si occupa molto velocemente.
<< L'hai sentita ancora? >> scuoto la testa.
<< No >>
<< Esattamente cosa ti dice? >> sto zitta
Marx sospira << Zoe se non mi parli come faccio ad aiutarti >> mi mordo le labbra.
<< Mi dice che sono un fallimento, sono debole che nessuno mi vorrà, queste sono le cose che mi dice spesso >>
<< E tu cosa fai quando ti dice tutte queste brutte parole? >>
<< Che non è vero e mi deve lasciare in pace >>
<< Non l'ha affronti abbastanza, quando la senti devi affrontarla tu devi avere la meglio non lei >>
<< È difficile >>
<< Lo so ma devi affrontarla se vuoi uscirne >> Annuisco, ha ragione io devo avere la meglio su di lei ma è cosi difficile, ha sempre vinto solo Lei.
<< Io la vedo >>
<< Ora? >> scuoto la testa velocemente
<< No, quando mi parla io la vedo sene sta ferma lì ad insultarmi >>
<< Dove la vedi? >>
<< nello specchio >> sussurro.
<< È quante volte ti capita? >>
<< Non sempre, la maggior parte di volte cerco di non osservare lo specchio >>
Marx annuisce, dio penserà che sono pazza lo sapevo dovevo stare zitta maledetta me perché ho parlato, sono pazza è questa la verità.
<< Stai pensando che sono pazza non è vero? >>
<< No per niente >>
<< Io lo penso, sono pazza.. >>
<< No, Zoe tu non sei pazza credimi ho conosciuto persone pazze è tu non lo sei per niente, tu sei speciale >>
<< Lo pensi davvero? >> alzo lo sguardo su di lui.
<< Perché dovrei mentire >>
<< Posso abbracciarti? >>
Marx non mi risponde si allunga verso di me sollevando mi per farmi sedere sulle sue gambe, mi prende il viso a coppa.
<< Tu non devi mai chiedermi se puoi abbracciarmi fallo senza chiedere io sono qui per te bimba il mio corpo ti appartiene >> Sbatto per un paio di volte le palpebre per poi buttarmi sulle sue labbra.
Ci baciamo lo stringo il più possibile ho bisogno di sentirlo il più vicino a me.
Marx mi tiene per i fianchi, inizio a strusciarmi su di lui allungo le mani sulla sua camicia lo sbottono passo la mano su e giù sul suo petto, lo sento gemere.
<< Bimba >>
Mi stacco dalle sue labbra per baciargli il collo, continuo a fare su e giù con la mano poi la mano va solo giù cerco di slacciargli i pantaloni.
<< Al diavolo >> Marx borbotta per poi togliersi la cintura.
Gli abbasso la zip dei pantaloni quando cerco di infilare la mano dentro, qualcuno bussa alla porta.
<< Cazzo >>
Marx mi prende di peso spostandomi sul divano si allaccia a tutta fretta la camicia si sistema bene i pantaloni cercando di nascondere l'erezione che ha per poi alzarsi è andare ad aprire, prendo la cintura che è rimasta sul divanetto nascondendo la sotto un cuscino.
<< Eccomi >> annuncia marx per poi aprire la porta
<< Ciao ti disturbo >> fantastico è Mirta, sbuffo.
<< In realtà si sono impegnato >>
<< Oh scusa mene vado allora magari passo più tardi >> Bene ecco vattene Mirta.
Marx annuisce per poi chiudergli la porta in faccia, si appoggia con la schiena alla porta, mi alzo avvicinandomi a lui, gli arrivo difronte allungo le braccia per circondare il suo collo poso le mie labbra sulle sue, sento Marx trattenere un respiro, rimango ancora per qualche secondo ferma aspettando che facci qualcosa mi stacco da lui facendo dei passi indietro.
<< E meglio che tu tene vada >> trattengo il respiro non lo guardo più in faccia
<< Mi stai cacciando >>
<< Zoe la nostra seduta è finita puoi andare >> Annuisco, si è pentito.
Si sposta dalla porta aprendola aspettando che mene vado, non mi vuole più.
Lo guardo per l'ultima volta aspettando che cambi idea, che mi prenda e mi baci per dirmi che devo rimanere ma questo non succede.
Esco a tutta la velocità, sento dietro di me sbattere la porta.
Inizio a correre nei corridoi voglio arrivare il prima possibile in camera dove mi butto sul letto schiaccio la faccia al cuscino buttando fuori un solo urlo.
<< Stronzo stronzo >> continuo a ripetere.
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le mie lacrime sono tue
ChickLitQuanto in basso può cadere una persona dopo aver perso il proprio fratello, che era l'unica famiglia che aveva? Zoe è cresciuta con il fratello e ha pochi ricordi dei suoi genitori. Suo padre è morto quando lei aveva solo tre anni e un anno dopo la...