19

42 3 0
                                    

Finisco di spazzolarmi i capelli, appoggio la spazzola sulla scrivania, mi alzo dal letto, prendo il telefono e controllo i messaggi, trovandone uno di ieri sera di Nicholas.

Nick

Ciao piccoletta, come stai? Spero tu stia meglio. Io sono esausto, il lavoro mi sfinisce. Mi manchi tanto, lo sai? Era diventata una routine vederti ogni giorno e ora ho perso il conto di quanto tempo è passato da quando non ti vedo e non ti abbraccio. Spero solo che al più presto mi diano la possibilità di venirti a trovare. Mi manchi.

Ehi, sinceramente non so come mi senta, lui mi manca tanto. Anche tu mi manchi molto, Nick, non vedo l'ora di abbracciarti e di stringerti finché non mi fanno male le braccia. Sai... ho conosciuto un ragazzo, con lui mi sento più leggera, il peso che mi opprime non lo sento. lui mi piace; non dico che ne sia innamorata, quello no, è troppo presto, ma penso che succederà.

Ti voglio bene.


Premo invia prima che ci ripensi. Non so se ho osato raccontargli di Marx, ma con Nick non ci sono bugie. Metto il telefono in modalità silenziosa, sapendo già che quando lo leggerà mi bombarderà di messaggi.

<<Zoe, ci sei? Andiamo a fare colazione, ho fame.>>

Mi trattengo dal sorridere sentendo Alisa dire che ha fame; sono contenta che le stia ritornando l'appetito.

<<Certo, andiamo.>>

Usciamo dalla nostra camera, ci dirigiamo verso la mensa, dove troviamo già i nostri amici ad aspettarci. Ognuno prende la propria colazione e poi ci sediamo tutti insieme a un tavolo per iniziare a mangiare.

<<Che facciamo oggi?>> chiede Maia mentre addenta una mela.

<<Non so, voi avete idee? >> io e Alisa ci guardiamo e poi guardiamo David, scuotendo la testa in segno di negazione.

<<Fantastico>> sbuffa David, facendo ridacchiare Maia.

<<Scusate ragazzi, voglio l'attenzione di tutti>> ci richiama Robinson.

Quando nota che ha l'attenzione di tutti, inizia a parlare.

<<Bene, grazie per l'ascolto ragazzi. Vi comunico che oggi ogni appuntamento è saltato a causa di una gita>> non riesce a finire di parlare che nella mensa esplodono grida di apprezzamento.

<< Silenzio, ragazzi, per favore... Così bravi! Come stavo dicendo, oggi tutte le attività sono saltate. Andremo a esplorare il prato fiorito. È una giornata fantastica e mi sembra giusto passarla all'aperto, prima che tornino i giorni freddi. Vi accompagneremo io, il dottor Clark, l'infermiera Mirta e Susan, e per non mancare, anche il nostro psicologo Marx Collins. >>

Robinson continua a parlare, ma io mi fermo al suo nome. Ci sarà Marx. Mi mordicchio le labbra e inizio a cercarlo con lo sguardo nella mensa, trovandolo appoggiato alla porta, con i suoi occhi già puntati su di me. Sorrido come una stupida e lui ricambia.

<<È fantastico!>> esclama entusiasta Maia.

<<Sì, ci voleva uscire di qui.>>

<<Sì, su Zoe, andiamo a prendere quello che ci serve. Muoviti!>>

Mi urla Alisa, facendomi perdere l'attenzione su Marx. Sposto il mio sguardo su di lei e annuisco.

<< Ci vediamo fra venti minuti fuori >> ci comunica David e ci affrettiamo a prepararci.

Una volta in camera, Alisa prende subito uno zaino, ci infila un telo e altre cose, e lo stesso faccio io.

Una volta finito di preparare lo zaino, Alisa prende codini, pettini e gel.

<< Dai, siediti sul letto che ti faccio due trecce >>

Faccio come dice, mi siedo sul letto dandole le spalle e Alisa inizia a sistemarmi i capelli.

<< Ecco fatto, dai su andiamo >>

Mi prende per mano, ci alziamo dal letto, raccogliamo gli zaini ed usciamo dalla stanza. A metà corridoio mi accorgo di aver dimenticato il pacchetto di sigarette.

<< Ali, aspettami fuori. Arrivo, ho dimenticato le sigarette, vado a prenderle. >>

<< Va bene, fai veloce. >>

E ritorno indietro, entro in stanza e adocchio il pacchetto di sigarette lasciato sulla scrivania. Lo prendo e lo infilo in tasca. Faccio mente locale per vedere se ho dimenticato qualcos'altro, ma non mi viene in mente niente. Qualcuno bussa alla porta e poi entra.

<<Ali, ti avevo detto di...>> non finisco la frase quando mi accorgo che non è entrata Alisa, ma...

<<Tu cosa ci fai qui?>>

<<Dai, non ci vediamo da un po'.>>

<<Infatti, Oliver, deve essere così.>>
Ecco il testo corretto in italiano:

<< Che c'è? Se no, Marx si ingelosisce >> spalancò gli occhi.

<< Che cosa? >>

<< So che c'è qualcosa tra di voi >> Inizio a sudare freddo.

<< Ma come puoi pensare una cosa del genere? >>

Gli passo di fianco per uscire; non voglio sentirlo, ma lui non la pensa allo stesso modo e mi afferra per il gomito, tirandomi a sé.

<< Lasciami! >>

<< Vuoi veramente dirmi che non c'è niente tra di voi? Lo vedo come vi guardate! >> Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma non ci riesco.

<< Oliver, non c'è niente. Smettila! Non so cosa tu veda, ma ti sbagli di grosso. >>

<< Ah sì? Secondo te mi sto sbagliando? >>

Mi tira più vicino a lui.

<< Lasciami o mi metto a urlare! >>

Lui mi guarda e si vede che è arrabbiato, poi sbuffa e mi lascia andare. Non ci penso due volte a uscire dalla stanza, inizio a correre finché non sono fuori. Solo quando vedo Alisa insieme a Maia e David riprendo a camminare normalmente.

<< Eccoti! Ci stavi mettendo un sacco. >>

<<Scusate, ho avuto un imprevisto>> dico cercando di riprendere fiato.

<<Dai, su andiamo.>>

<<Sì, andiamo. >>




Ig @ro.osallind & tik tok Rosalind.000

le mie lacrime sono tueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora