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Oggi inizia l'estate, c'è un sole che spacca le rocce, è quasi una bella giornata se non fosse che sono in un cimitero, al funerale dell'unica persona che amo.

°°°

Sono circondata da persone che piangono, che stanno soffrendo, e io non verso neanche una lacrima; non ci riesco, mi sento vuota. Una parte di me è morta con lui. Le persone che mi circondano potrebbero pensare che non sto soffrendo solo perché non sto piangendo, quando non è vero: sto piangendo, solo che non è dai miei occhi, ma dal mio cuore.

Non so quanto tempo sia passato; so solo che sono ferma in piedi a fissare la sua lapide. Leggo e rileggo quello che c'è inciso davanti a me: 'Noah Moore 1995-2023, adorato fratello e amico'.

Una mano si appoggia sulla mia spalla.

<< Zoe, se ne sono andati via tutti. Andiamo, ti riaccompagno a casa. >>

Non ci metto molto a capire chi mi sta parlando; la sua voce non potrei mai scordarla: Nicholas, il mio migliore amico. Faccio segno di no con la testa; non sono ancora pronta per tornare a casa, dove ho tutti i ricordi con mio fratello.

«Preferisci venire a casa mia?»

Tolgo lo sguardo dalla lapide e lo rivolgo verso di lui; restiamo a guardarci negli occhi per un po', e alla fine annuisco.

Mi prende per la mano ed usciamo dal cimitero, andando verso la sua auto. Per tutto il viaggio non diciamo una parola; l'unico rumore che si sente sono i nostri respiri. Arriviamo a casa sua e passiamo tutto il pomeriggio sul divano, abbracciati.

Ora è notte e Nicolas dorme di fianco a me. Mi alzo lentamente dal letto e vado in bagno. Mi avvicino piano allo specchio e mi fisso, ma non riesco a vedere il mio riflesso. Vedo soltanto lei che mi fissa con quegli occhi ghiacciati e un sorrisetto perfido.

<<Sei la peggiore sorella che si possa avere. Noah muore e tu non piangi nemmeno? Non ti fai schifo da sola?>>

Scuoto la testa velocemente.

<<Vattene, non sei reale.>>

Bisbiglio, cercando in tutti i modi di spostare lo sguardo altrove. Non voglio vederla, non è reale, non è qui, è solo nella mia testa.

<<Io sono te, ti servo e lo sai. Ora ascoltami molto bene: apri il secondo cassetto. Lì dentro c'è quello che ti serve.>>

Abbasso lo sguardo e lentamente avvicino la mano al cassetto. Lo apro: dentro ci sono tutte le cose che servono per farsi la barba. Prendo quello che mi serve e chiudo il cassetto, stringo la mano intorno alla fredda lama. La riguardo: non voglio farlo, non di nuovo.

<< No, non posso >>

<< Sì che puoi, sai come farlo. È semplice, non sentirai più dolore. Avanti, fallo >>

Non posso, non voglio, ma è l'unico modo per sbarazzarmi di lei.

Lo faccio. È ora, mi ritrovo seduta sul pavimento. Il braccio mi pulsa e vedo sangue, tanto sangue. La vista inizia a farsi sempre più sfocata; la porta del bagno si spalanca e Nicholas mi fissa allarmato. Corre a prendere il telefono per chiamare l'ambulanza, afferra un asciugamano e lo stringe attorno al mio braccio.

<<Ti prego, resisti!>>

<<Non posso perdere anche te, piccola. Resisti!>>

Non riesco a vederlo bene; ho la mente tutta annabiata.

L'ambulanza arriva presto. Faccio fatica a rimanere sveglia e sento delle voci, ma non riesco a capire cosa dicono. Sono troppo stanca, mi si chiudono gli occhi da sola e mi addormento.






ciao amici lettori come state? spero tutto bene.
ditemi come vi è sembrato il primo capitolo, se trovate errori o volete darmi dei consigli lasciate un commento grazie, se vi piace lasciate una stellina per sostenermi 😙💕
Ig @ro.osallind & tik tok Rosalind.000

le mie lacrime sono tueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora