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<< Zoe, hai finito? >>

<< Sì, un attimo >> rispondo mentre termino di mettere il mascara.

Esco dal bagno e trovo Alisa che mi aspetta.

<< Andiamo >> dico, avviandomi verso la porta e uscendo, seguita da Alisa.

Andiamo in mensa a fare colazione insieme a Maia e David.

Finisco molto velocemente la colazione.

<< Io vado, ho la seduta >> dico alzandomi dal tavolo.

<< Ma ti manca ancora mezz'ora >> sento dire Alisa, ma ormai sono già uscita dalla mensa.

Mi dirigo molto velocemente, quasi correndo, verso il suo studio. Mi fermo solo quando sono davanti alla sua porta, riprendo il fiato e entro, chiudendo la porta alla spalle a chiave. Marx, appena sente che apro la porta, alza lo sguardo dai suoi fogli e, quando mi vede, mi sorride, accigliato. Guarda l'orologio per poi tornare a guardare me.

<< Sei in anticipo di ben mezz'ora. >>

<< Ah, davvero? Vuoi che ripassi dopo? >> domando, come se non sapessi di essere in anticipo.

<< No, no. >>

Mi girigo verso a Marx oltrepassò la scrivania e andando a sedermi su di lui e lo bacio

Ci baciamo per quello che sembra un eternità ci stacchiamo solo quando ci inizia a mancare il fiato.

Appoggio la testa sulla sua di spalla chiudendo gli occhi e beandomi anche per pochi secondi il suo calore su di me.

<< Come stai? >>

<< Bene...con te>> esito a dirglielo

Marx mi fa alzare la testa mi punta i suoi occhi sui miei e mi sorride

<Tu mi farai diventare pazzo>, dice per poi ribaciarmi, questa volta a staccarsi per primo è lui.

Per quanto vorrei passare tutto il giorno incollato a te, dobbiamo lavorare ora, annuisco.

Mi alzo da lui, rubando gli una sigaretta dal pacchetto, e mi siedo sulla sedia posta dall’altro lato della scrivania. Anche Marx prende una sigaretta e inizia a fumarla.

<<C'è qualcosa in particolare che vuoi affrontare?>>

<<Non lo so. >>

<< Lo sai, vero, che se fai dei miglioramenti potrai ricevere visite dai tuoi familiari? >>

<< L'unica famiglia che ho è Nicholas >>, rispondo, schiacciando quel che resta della sigaretta nel suo porta cenere.

<< E i tuoi genitori? Nel tuo fascicolo non ci sono i loro recapiti. >>

<< Ho pochi ricordi di loro: mio padre è morto quando avevo tre anni e mia madre se n'è andata un anno dopo, lasciando me e mio fratello da soli. Lei non è nessuno per me. >>
Marx mi fissa si gratta il mento per poi dire

<< No hai ragione non è lei la tua famiglia l'hai mai provata a cercare?>>

Mi mordicchio le labbra annuisco

<< Quando avevo quindici anni, l'ho cercata perché volevo sapere perché fosse andata via senza portarci con sé. È inutile dirti che non l'ho trovata ed è forse meglio così; non voglio avere alcun legame con una donna che abbandona i propri figli.>>

<<Avrà avuto le sue motivazioni per andarsene, ma questo non la giustifica.>>

Annuisco.

<<Marx.>>

<<Dimmi.>>

<<Quando potrò vedere Nick?>>

<<Presto, te lo prometto.>> Gli sorrido alzandomi dalla sedia e andando da lui.

<<Grazie.>>

<< Non devi ringraziarmi, bimba >>

Lo abbraccio intorno al collo e lo bacio.

<< Non è finita la seduta >> borbotta tra un bacio e l'altro.

<< Zitto >>

E lo fa; ci baciamo finché non ci manca il fiato. Appoggio la testa sulla sua spalla, e Marx mi tiene ben stretta a lui.

Il nostro attimo viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta.

<< Ignora >>, gli dico. Marx ride e mi fa alzare da lui per andare ad aprire la porta che avevo chiuso a chiave prima.

<< Buongiorno, Alisa, entra pure. >>

Alisa entra e posa il suo sguardo su di me, e lo stesso faccio anch'io, aggrottando le sopracciglia.

<< Ehi, Zoe >> mi saluta.

Guardo lei e poi guardo Marx.

<< Sei in anticipo, Alisa. >>

<< Sì, pensavo di venire prima così da potermene andare prima, ma se non avete ancora finito, io aspetto fuori. >>

Oh, hanno una seduta, perché Alisa non me l'ha detto? E io che stavo già pensando male... scuoto la testa.

<< No, tranquilla, abbiamo finito. >>

«Ok, va bene», mi incammino verso la porta.

«Ci vediamo dopo, Ali», la saluto e lei ricambia mandandomi un bacio volante mentre si siede sulla sedia, voltando le spalle a me e a Marx.

Lo guardo, gli faccio un sorriso e sussurro un «ci vediamo». Lui ricambia il mio sguardo e poi esco dallo studio.

Vado a cercare Maia e David, che trovo nella sala comune a giocare a Uno.

«Ehi, posso aggiungermi?»

«Certo, vieni, siediti!», esclama Maia, battendo la mano accanto a lei. Così occupo il posto a fianco a lei.
David disibruisce le carte e iniziamo a giocare insieme.


Ig @ro.osallind & tik tok Rosalind.000

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 07 ⏰

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