20) Dottore, cosa dobbiamo fare?

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**Andrea's pov**

-"In parole semplici il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue, infatti dalle analisi è risultato che parti del corpo non sono state raggiunte da abbastanza sangue ossigenato. Molto probabilmente è per questo che 3 giorni fa è svenuto. Tutto questo perché l'aorta, che come sapete è l'arteria più grande e importante del corpo, sembra abbia subito dei colpi o qualcosa del genere, e dei tratti hanno diminuito il diametro, con conseguenza un minore passaggio di sangue. Questo avviene quando magari una determinata zona viene scossa molte volte, anche in giorni diversi. Sapete se li sia successo qualcosa? Ho trovato vari lividi anche sul corpo"

-"...no...ceh...oddio, aspetti...che io sappia no..." Disse il padre un po' agitato.
Intanto Luca ci guardava, in particolare me, con uno sguardo che implorava di non dire niente.

-"Che io sappia anche, niente. Non so davvero. Non voglio risultare per una madre degenerata, ma in nostra presenza non è successo niente" disse la mamma.

A quel punto seppi che dovevo dire tutto, per il suo bene. Tremavo, ma mi feci coraggio.

-"Scusatemi, io so...so cosa è successo. Ecco, è difficile da spiegare, non si perché...vedrò di arrivare dritto al punto. Un nostro compagno, Francesco, ha picchiato Luca. Varie volte, e l'ultima volta, volta alla quale ho assistito, in maniera pesante. Con calci e pugni. Signori, perdonatemi se non vi ho detto la verità, ma Luca aveva paura, aveva paura che vi sareste arrabbiati"

Silenzio da parte di tutti. I genitori volevano piangere, avevano gli occhi lucidi. La mamma ad un certo punto si sedette, il padre fece li stesso. Il medico dopo un po' parlò.

-"Ora è chiaro. Evidentemente le percosse hanno "deformato" l'arteria. Devo dire che raramente succedono queste cose. Evidentemente il corpo di Luca è molto fragile"

-"Dottore cosa dobbiamo fare?" Disse il padre.

-"Ecco, non c'è niente da fare. Non possiamo fare niente noi, è l'organismo che deve reagire"

Luca intanto ascoltava. Era pallido e aveva lo sguardo assente, a colpi.

-"Ma allora, c'è qualche complicazione? Qualche cosa non so, di negativa?" Chiese la mamma.

Il medico si lasciò sfuggire una goccia di sudore dalla fronte.

-"Il fatto è che potrebbe...potrebbe svenire di nuovo...ma definitivamente"

In quel momento mi mancò l'aria, non mi reggevo in piedi, caddi a terra. I genitori svennero quasi sulle sedie e iniziarono a piangere.

-"Il flusso del sangue non è sempre regolare, e potrebbe arrivare il momento in cui ne passi meno, e...sapete. Mi dispiace molto, non sappiamo cos'altro fare. Non possiamo intervenire noi, è troppo debole Luca, rischierebbe troppo" disse il dottore

C'era un'aria pessima nella stanza. Piangevo, piangevamo tutti.
Dopo un po' parlò di nuovo il dottore.

-"Io ora esco, se volete qualcosa non esitate a chiedere"

Rimanemmo soli. I genitori piangevano ancora, io anche, e Luca ci guardava con uno sguardo distrutto. La mamma gli si avvicinò.

-"Luca, perché non ce l'hai detto, perché?"

Provò a rispondere.

-"A-avevo paura. Mi vergognavo troppo. S-sono stato anche...st...s-st...stuprato"

Pianse anche lui.
A quel punto i genitori gli si strinsero attorno, e lo abbracciarono. Parlavano a bassa voce, ma dicevano cose tipo "dovevi dircelo, ti avremmo aiutato, siamo i tuoi genitori" e le classiche cose.

Non riesco a crederci. Luca potrebbe morire, da un momento all'altro. La cosa mi spaventa, troppo. Non me lo sarei mai aspettato. Non so definire quello che provo. So solo che voglio trascorrere ogni secondo della mia vita con lui. E fargli fare tutte le cose che avrebbe voluto sempre fare.

I genitori mi chiamarono e mi fecero avvicinare. Lo fissai negli occhi, per molto, mentre le lacrime scendevano. Non parlavo, sembravo pietrificato. Alla fine lo baciai. Ma non uno di quei baci passionali. Un bacio come di consolazione, di paura, ansia, ma allo stesso tempo di voglia di stare con lui, di aiutarlo.

-"Mi dispiace" mi sussurrò in un orecchio.

Per cosa non lo so. Forse perché mi vedeva come distrutto, e lo stesso i genitori.
È stata una situazione molto strana. Era una cosa che non ci aspettavamo. In genere le reazione che si vedono nei film sono diverse nei momenti simili.

Vedevo il dolore che provavano i genitori. È una cosa bruttissima quella che sta succedendo per loro. Rischiare di perdere un figlio, è come tagliare in due l'anima dei genitori e buttarne una metà. Perdono la voglia di vivere, perché parte di loro è sparita.
Vorrei consolarli, ma sto male anche io. Rifletto su ciò che ha detto il dottore, alla fine potrebbe anche "guarire". Magari l'arteria tornerà come prima. E Luca non rischierà più, e i genitori non lo perderanno. E la sua famiglia non lo perderà. E gli amici non lo perderanno. E io non lo perderò.
Dopo un po' penso al responsabile di tutto ciò. Penso a quello che ha quasi condannato a morte Luca.
No, non la passerà liscia.
Lo ammazzo, a costo di andare in prigione.

**********angolo autore*********
Eilà, eccovi il capitolo! (Non l'ho riletto, scusate gli errori. Sono le 03:00 precise ora ahah). Un po' corto ma va bene. La cosa dell'arteria l'ho inventata, quindi forse non sarà così, ma fa niente. Sinceramente la sto continuando a malavoglia come si suol dire. Lo faccio giusto per dare un finale visto che a quanto pare a molti piace come storia. Non penso manchino molti capitoli, anche perché ho troppa voglia di iniziarne un'altra di storia, sperando di arrivare a concludere anche quella ahahah. Bene, alla prossima. Commentato e stellinate!

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