**Andrea's pov**
-"Devo chiamare un'ambulanza!"
Presi il telefono dalla tasca e feci il numero, ma Luca mi bloccò.
-"N-no, n-non chiamare...p-portami a...casa...p-per favore"
-"Ma stai malissimo Luca, sei pazzo? Metti che ti ha rotto qualcosa?"
-"N-non mi interessa. I miei non d-devono sapere niente d-di...questo"
Non sapevo che fare, ero impaurito, preoccupato e chi più ne ha più ne metta. Provai a ribattere, ma mi faceva troppa pena e mi dispiaceva troppo.
-"Va bene, ti porto a casa mia. Tanto non c'è nessuno e i miei tornano tardissimo"
Così, l'ho alzato da terra con cura, gli ho messo un suo braccio sulle mie spalle e l'ho portato a casa mia. Durante il tragitto ha perso un po' di sangue, ma non molto fortunatamente. Casa mia non era poi tanto lontana.
Arrivati a casa lo portai sul mio letto. Piangeva, per la vergogna e per il dolore.
Gli tolsi le scarpe, i pantaloni e la maglia. Mi spaventai. Era pieno di altri lividi. Alcuni che stavano scomparendo, altri più recenti, forse di due, tre giorni prima. Continuava a lamentarsi, piagnucolando cose tipo: "mi vergogno, faccio schifo, fanno male, voglio scomparire...".
Mi allontanai un attimo per prendere del disinfettante e dell'ovatta. Ne presi un batuffolo, lo inzuppai di disinfettante e cominciai a disinfettare e pulire le ferite sull'addome, salendo piano piano, fino ad arrivare alla faccia. Aveva un taglio sul labbro e sul sopracciglio. Non sapevo che fare, come agire. Fortunatamente il sangue, piano piano diminuiva, quindi mi limitai a pulire, disinfettare e mettere un cerotto anche lì.
-"Non piangere più, calmati. Ora ci sono io. Fatti disinfettare le ferite. Non ti farò male"
Come provai a toccargli il labbro si spaventò, come se avesse paura di me. Poi si lasciò andare e mi fece fare tutto.
Guardai l'ora, erano le 23:37. I miei sarebbero tornati forse verso le 4:00, perchè avrebbero giocato a carte, tombola, bevuto... le solite cose che si fanno alle feste.
-"Posso dormire qui?"
Luca mi interruppe dai miei pensieri.
-"E i tuoi?"
-"Li avviso, non voglio che mi vedano così...m-mi vergogno troppo, e poi s-si arrabbierebbero"
-"Ma aspetta un attimo, chi ti dice che io non sono arrabbiato?"
Abbassò lo sguardo.
-"Non...uhm...perchè lo sei?"
"E me lo chiede pure?". Pensai.
-"Uhm, lasciami pensare...PERCHÈ FORSE MI HAI PRESO IN GIRO E MENTITO?"
Alzai la voce dicendo quella frase.
-"Non volevo mentirti, ma non avevo scelta"
-"E perchè? Sentiamo."
-"Francesco mi ricattava. Diceva che se ti avessi parlato ancora, o se fossi stato ancora con te mi avrebbe picchiato a sangue insieme agli altri...e avrebbero fatto la stessa cosa con te..."
-"Perchè non me lo hai detto?"
-"Avevo paura, e pensavo che...non so...te la saresti presa...avresti avuto anche tu paura...e magari mi avresti lasciato..."
Si lasciò sfuggire altre lacrime.
-"No ma, aspetta un attimo. Davvero avresti pensato che ti avrei lasciato o me la sarei presa?"
-"..."
-"Tu sei...tutto...per me. Ti amo, tanto. Non ho mai provato quello che provo per te verso altre persone. Avremmo risolto il problema insieme"
Scoppiò in un pianto, come quelli dei bambini piccoli. Rumorosi con tante lacrime.
-"Mi-mi dispiace! Faccio schifo, lo so! Ma per favore p-perdonami! Non sapevo davvero che fare! Francesco già mi picchiava e m-minacciava per gioco, poi ha scoperto che sono gay e ha cominciato a p-picchiarmi di più e poi ha iniziato a...uh...beh hai visto. Non sapevo d-davvero che fare, ti prego perdonami! Io ti-ti amo! Davvero! Non volevo evitarti o t-trattarti male! Non lasciarmi p-per favore!"
Mi faceva troppa pena e mi dispiaceva troppo. Piangeva fiumi interi e non si fermava.
Non volevo farlo soffrire più, non volevo essere cattivo con lui. Così mi fiondai su di lui e lo abbracciai. Uno di quelli abbracci forti, e rassicuranti.
-"Non ho intenzione di lasciarti o cosa. Io ti amo, e voglio stare con te. Risolveremo tutto, te lo prometto"
Provo a calmarsi, ma continuava a singhiozzare.
-"G-grazie...m-me lo dai un b-bacio?"
Mi intenerì a quella domanda. Mi fiondai sulle sue labbra e ci lasciamo andare ad un bacio appassionato. Un bacio intenso, ma dolce allo stesso tempo. Ci lasciammo andare e lo feci stendere, ma senza volerlo gli feci male. Mi ero dimenticato dei lividi.
-"Ah.."
-"Oddio, scusami, non volevo"
-"È okay, tranquillo"
Guardai un attimo l'ora. Erano le 23:56.
-"Ci mettiamo nel letto e aspettiamo mezzanotte?"
-"Va bene"
Gli diedi un mio pigiama, se lo mise e avvisò sua madre che stava da me. Mi cambiai anch'io, e ci mettemmo nel letto, sotto il piumone caldo.
-"Il tuo pigiama mi piace. Odora di te...e mi fa sentire protetto"
Gli sorrisi.
-"Mi fa piacere. Se vuoi te lo do. Non lo mettevo da tanto...e ne ho altri tre"
-"Grazie"
"23:58......23:59......00:00"
-"Auguri, Luca"
-"Auguri, Andrea"
Ci demmo un altro bacio e lo abbracciai, per dormire.
-"Ah, e...grazie...se non fosse stato per te forse sarei morto dissanguato..."
-"Sshh, non pensarci. Ora sei qui e questo è l'importante"
Detto questo infiló la testa tra la mia testa ed il mio collo. Era bello sentire il suo respiro sulla pelle.
Mentre gli accarezzavo i capelli e gli lasciavo qualche bacio sulla fronte, ci addormentammo e ci lasciammo cullare dalle braccia di Morfeo...
***********Angolo autore***********
Ok, scusatemi se non aggiorno presto e in maniera regolare, ma sto avendo un po' da fare. Questo capitolo non é lunghissimo, ma spero vi piaccia. Non sono riuscito neanche a ricontrollarlo. Fatemi sapere sempre cosa ne pensate. Alla prossima!
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Music in Love
Teen Fiction*Piccolo estratto* [["Io...ecco...ti amo. Dal primo giorno che ti ho visto, che Emma mi ha presentato a te. Mi é bastato guardarti negli occhi, perdermi nel tuo verde. Non ho mai creduto nell'amore a prima vista, pensavo fosse impossibile. Ma poi, q...