4) Vieni, entra

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Arrivate le 16:20, presi la bici e impostai sull'iPhone l'indirizzo che mi aveva dato Luca. Distava solo 3 km da casa mia. Perfetto.

Arrivai davanti ad un condominio di 4 piani. Dall'aspetto sembrava nuovo. Dal balcone del terzo piano notai Luca che mi salutava con la mano. Lasciai la bici fuori e la legai. Citofonai, il cancello si aprì e cominciai a salire dalle scale. Avevo il terrore dell'ascensore. Una cosa curiosa per un ragazzo di quasi 15 anni. Arrivato, trovai Luca sulla porta ad aspettarmi.

-"Hey Andrea, ce l'hai fatta ahahah!"

-"È stato facile devo dire ahah!"

-"Vieni, entra."

Entrati, mi presentó la sua famiglia. La mamma si chiamava Enrica, mentre il padre Francesco. Non mi lasciavano più andare, facevano domande di tutti i tipi, ma senza cattive intenzioni. Ero nuovo in città, quindi non mi avevano mai visto. Ad un certo punto Luca li interrompe e dice:

-"Ehm, dovremmo suonare noi. Avete finito?"

Senza dire altro mi trascinò nella sua stanza pensai. C'erano le classiche cose che ci sono nella camera di un adolescente ed un piccolo pianoforte a coda.

-"Wow, che bel piano"

-"Ti piace? Era di mia nonna. Anche lei suonava il piano... Allora, che facciamo?"

Non so perchè mi venne da ridere.

-"Fammi sentire qualcosa." Gli dissi.

-"Uhm, fammi pensare...ci sono".

All'inizio non capì bene, ma poi dopo un po' si. Era "River flows in your" di Yiruma. È un brano stupendo. Non è musica classica. Non so cosa sia, ma penso sia unico nel suo genere.

Quando finì gli dissi:

-"Sei bravissimo."

-"Grazie, ma ora voglio sentire te."

Suonai un notturno di Chopin, e lo dedicai a lui, ma non glielo dissi per vergogna. Chopin era il pianista dell'amore, quindi, penso che comunque l'avrebbe capito dopotutto.

Non appena finì, mi disse:

-"Non avevo mai sentito suonare nessuno Chopin così. Si dice che bisogna essere innamorati per suonarlo al meglio..".

Dopo quella frase arrossì, e rimasi con la testa bassa e in silenzio. Passarono pochi secondi di silenzio. Ad un certo punto si avvicinò a me, mi alzò la testa e senza pensarci due volte si fiondó sulle mie labbra. Non avevo mai baciato un ragazzo prima d'ora. Le sue labbra erano morbide e calde. All'inizio era un semplice bacio a stampo, ma poi, aprì poco le labbra e divenne un bacio appassionato. Infiló la lingua e ci lasciammo trasportare dalla passione. Cominciamo ad a abbracciarci ed a toccarci mentre i nostri respiri aumentavano. Senza accorgercene, arrivammo a letto. Mi lanciò sopra e si fiondó su di me. Continuammo a baciarci fino a quando non mi toccò con la mano il mio pene da sopra il pantalone.

Music in LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora