Il giorno dopo l'incontro con il signore, decidemmo di partire immediatamente per Bruciato. Da Bari avremmo preso l'aereo per Bologna alle 10:00 del mattino e poi avremmo proseguito in taxi per raggiungere il paesino. Stimammo di arrivare più o meno per l'ora di pranzo.
Il viaggio non fu dei migliori. Ero pervasa dall'ansia, soprattutto perché mi ero promessa di non rivedere mai più i miei genitori. Avevo lasciato quel paese con la ferma convinzione di non tornarci mai più, indipendentemente da ciò che stava accadendo. Tuttavia, il desiderio di scoprire la verità era più forte dell'orgoglio e di qualsiasi altra emozione.
Durante il volo per Bologna, io e Silvia si trovammo sedute fianco a fianco, avvolte nell'atmosfera ovattata dell'aereo.
Io, visibilmente tesa, mi rivolsi a Silvia: "Mi sento come se stessi per entrare in una tempesta, Silvia. Non so cosa aspettarmi una volta arrivata a Bruciato."
Silvia posò delicatamente una mano sulla mia, cercando di infondermi un po' di conforto. "Capisco, Elettra. So quanto sia difficile per te affrontare tutto questo. Ma sai che sono qui con te, vero? Non affronterai nulla da sola."
annuì, sentendomi sollevata dalla presenza rassicurante di Silvia. "Grazie, Silvia. Non so cosa farei senza di te."
Silvia mi sorrise, stringendo lievemente la mia mano . "Ricorda che non entro in casa con te. Non voglio metterti nei guai con i tuoi genitori, ma sarò qui fuori ad aspettarti. Qualsiasi cosa succeda, ti sosterrò sempre."
Le dissi che mi andava bene,sentendomi grata per il suo appoggio incondizionato. "Lo so, e apprezzo davvero tutto ciò che fai per me. Senza di te, non so se avrei il coraggio di fare tutto questo."
Dopodiché ci scambiammo uno sguardo significativo, consapevoli della sfida imminente che ci attendeva una volta atterrate a Bologna.
Quando l'aereo atterrò a Bologna, sentii un misto di emozioni turbolente che mi attraversavano come onde impetuose. Ero nervosa, ma al tempo stesso determinata. Stringevo la mano di Silvia con forza, cercando conforto nella sua presenza rassicurante.
"Silvia, non so cosa farei senza di te qui accanto a me," le dissi con gratitudine, il cuore pieno di apprezzamento per la sua presenza costante.
Lei mi sorrise, quegli occhi caldi e amorevoli che mi davano sempre il coraggio di andare avanti. "Sai che sarò sempre qui per te, Elettra. Affronteremo tutto insieme."
Una volta scese dal taxi, ci trovammo di fronte al portone di casa mia. Guardai quel portone con una miscela di emozioni contrastanti. L'ultima volta che avevo varcato quel cancello, ero partita in preda alla rabbia e al dolore. E adesso ero di nuovo qui, pronta ad affrontare la verità che mi aspettava dall'altra parte.
Sentivo il cuore battere forte nel petto mentre mi avvicinavo al portone. Era come se il passato tornasse a bussare alla porta della mia mente, con tutti i suoi ricordi e le sue emozioni travolgenti. Non potevo ignorare il fatto che, nonostante tutto il dolore e la sofferenza, una parte di me fosse contenta di tornare a casa, di sentirsi di nuovo parte della mia famiglia, anche se sapevo che le cose non sarebbero state facili.
Guardai Silvia accanto a me e scoppiai in amare lacrime.
"Amore mio, ho paura. Devo affrontare tutto questo da sola. Non ce la faccio, è tutto troppo difficile per me," le dissi tra le sue calde braccia.
"Amore mio, ascoltami. Io ti amo tanto e devi stare tranquilla perché ce la farai. Voglio che tu sia bene. Quindi adesso ascoltami, tu adesso bussa a quella porta e fai del tuo meglio. Ti amo immensamente," mi disse lei, rassicurandomi.
Era incredibile come Silvia fosse sempre una casa per me. Solo che in quel momento non riuscivo veramente a ragionare e quindi lei, per farmi stare meglio, si mise a cantare. Intonò la nostra canzone preferita, 'Sei nell'anima' di Gianna Nannini:
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell'anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito...Ad un tratto, la porta si aprì. La voce di Silvia si era fatta sentire e dalla porta uscì mia madre.
Mi ritrovai paralizzata, incapace di muovermi o di dire una parola. Le lacrime continuavano a scorrermi sulle guance mentre fissavo mia madre, le cui espressione e occhi sembravano un enigma da decifrare.
Silvia mi strinse ancora più forte, come a darmi coraggio, e mi sussurrò dolcemente: "Vai avanti, tesoro. Sarò qui con te, sempre."

STAI LEGGENDO
Fiordaliso
Romansa"Fiordaliso"racconta la storia d'amore tra Elettra e Silvia, due ragazze che si innamorano sotto il cielo di Lecce. Tra emozioni intense e sfide personali, il loro legame profuma di fiordalisi e celebra la bellezza dell'amore puro. Una storia di res...