Capitolo 10

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Enea vorrebbe sotterrarsi, nell'ufficio della preside, suo padre sta litigando con lei.
Pretende che colui che ha realizzato la scritta sul muro venga sospeso, per atti di bullismo.

- Per favore si calmi, non è esattamente come dice lei, Enea non è mai stato bullizzato in questa scuola. - La preside poi si rivolge ad Enea. - Vero tesoro? - Gli chiede.

Enea annuisce, è intimidito dalla situazione che si è creata.

- Quella scritta su quel muro che cos'è? Me lo può spiegare lei cos'è?

- Ma sa come sono i ragazzi, scherzano.

Mattia si innervosisce. - Mh, belli gli scherzi che rischiano di far finire i ragazzi in depressione! -

- Ma dai, Enea sta bene, lo guardi.

Mattia lo indica, alza un sopracciglio. - Sta bene? - Chiede. - Questo ragazzo è stato male per giorni! - Mattia si avvicina di più alla scrivania in tono minaccioso. - E io le assicuro che se non farete nulla, denuncio la scuola e vi mando tutti in rovina! - Conclude.

La preside sembra intimorita. - Okay, va bene, lei ha ragione. Mi occuperò personalmente della questione. Farò cancellare la scritta ed Enea rientrerà nella squadra di basket. -

Mattia spalanca gli occhi all'ultima affermazione, Enea si copre il viso con le mani, quando suo padre scopre che è stato cacciato dalla squadra di basket si arrabbia ancora di più.

Arrivati alla fine a dei compromessi, escono dall'ufficio della preside.

- Te la senti di restare? - Chiede suo padre con premura.

Enea annuisce, non se la sente in realtà, ma non vuole mostrarsi così tanto debole.

- Sei forte. - Mattia lo incoraggia, gli da un bacio in fronte prima di andare via.

In classe nota che il suo posto è occupato, un altra ragazza è seduta vicino a Carola, Enea guarda quest'ultima ma lei non ha il coraggio di ricambiare.

- Fanculo - Sussurra.

Si dirige verso l'unico posto libero, ovvero vicino a Federico.

- Ti do fastidio? Se è un sì non mi interessa, è l'unico posto libero. - Dice Enea posando lo zaino sul banco.

Federico ride.

- Sì. - Gli risponde in tono di sfida.

- Che simpatico.

Inizia a dondolarsi sulla sedia, guarda Federico, lo vede prendere dei post-it con delle formule matematiche e attaccarli sotto al banco e all'interno della sua felpa, Enea non capisce è divertito dalla sua eccentricità.

- Si può sapere che stai facendo? - Chiede Enea.

- Mi organizzo per il compito di matematica. - Federico risponde con ovvietà.

Enea smette di dondolarsi la sua espressione diventa incredibilmente seria.

- C'è il compito di matematica? - Si può leggere sul volto l'espressione di terrore.

- Da quand'è che non apri i messaggi sul gruppo di classe?

- Cazzo. - Enea appoggia le mani in fronte.

Metà della mia animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora