Capitolo 3

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Gabriele si ritrova a trascinare fuori dal locale suo cugino e il suo migliore amico. Costringe entrambi a salire nella sua auto e riesce a chiudere la porta.

- Dai amore muoviti! - Gabriele parla a Martina, la sua fidanzata, che si sta dirigendo alla macchina ma a passo troppo lento.

La ragazza si lamenta dei tacchi che le fanno male ai piedi, allora Gabriele si avvicina a lei in una buffa corsetta, la prende il braccio, lei ride, le stampa un bacio e la accompagna vicino alla macchina.

Enea fa per scendere.

- Ah no eh! - lo rimprovera Gabriele, attiva il blocco sicurezza bambini alla portiera prima di chiuderla per evitare che ci riprovi.

Sale finalmente in macchina.

Enea e Daniel nei sedili posteriori non fanno che battibeccare, entrambi ubriachi, non solo a parole, si tirano pizzichi, calci e schiaffi, sembrano proprio due bambini.

- Fammi uscire da qua, ora apro da quest'altro lato, levati. - Enea si butta addosso a Daniel per cercare di aprire la porta al lato dove è seduto lui. Non ci riesce, Daniel si lamenta e prova ad allontanarlo.

- Oh! Basta tutti e due! - Gabriele si volta verso di loro e li guarda con sguardo severo.

- Tu... - indica con il dito Daniel. - Non prenderò mai più da bere per te, se devi fare il cazzone e picchiare la gente a caso! - Gli dice.

- Ma... è stato lui... - Prova a giustificarsi in vano Daniel.
Nel mentre Enea agita la testa annuendo con foga. - Siii...- dice in assenso alle parole di suo cugino.

- E TU - alza il tono di voce per non farsi soprastare dalla voce dei ragazzi, sposta l'indice verso Enea. Il ragazzo biondo corruga la fronte e si indica da solo non capendo la sua colpa. Gabriele sospira. - Come glielo spiego a zia... - dice più a se stesso che ad Enea.

Mette in moto e parte.

- Lui si stava approfittando di te, come fai a essere così deficiente? - nei sedili posteriori Daniel ed Enea continuano a litigare.

- Ma chi t'ha chiesto niente? Ma io posso fare quello che me pare a me.

- Idiota e se ti faceva male?

- Ma che ti interessa? E poi chi te l'ha detto che non volevo?!

- Ma tu nun te reggi manco n'piedi.

Martina alza gli occhi al cielo, poi lancia uno sguardo di intesa a Gabriele, entrambi sorridono.

Gabriele è l'unico a conoscere i motivi profondi del cambiamento radicale nel rapporto tra Enea e Daniel, lo sa per esperienza diretta, ricorda quell'estate.
Gabriele è da sempre il migliore amico di Daniel, ma non di più rispetto a quanto lo fosse Enea: loro due erano inseparabili, non trovavi uno senza l'altro, "gemelli siamesi" erano soprannominati alle elementari.
Da quando si sono allontanati Gabriele, per quanto abbia mantenuto un buon rapporto con entrambi, sa perfettamente di non poter fare nulla... non lui almeno.
Non pensa che la questione sia irrisolvibile, ma spetta solo a loro capire.

- Gab. - sussurra assonnato Daniel, da un po' si sono calmati entrambi. - Non portarmi a casa mia, ti prego. - Dice poi.

Gabriele non gli dice nulla, pensa a un modo, dallo specchietto retrovisore vede Daniel già appisolato, continua a guidare guardando la strada senza rispondere.

.

Il risveglio è traumatico, Enea ci mette un po' a realizzare, la testa è pesante e un dolore incessante gli stringe le tempie, ha la nausea e la gola talmente secca da fagli male.

Metà della mia animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora