Capitolo 27

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All'uscita di scuola Enea e Daniel percorrono insieme il tragitto per ritornare a casa, Daniel ha preso l'iniziativa di prendergli la mano ed Enea si scioglie di dolcezza davanti a questo gesto. Visti dall'esterno sembrano proprio due fidanzati.

È il "sembrano" che fa male ad Enea, il fatto che non lo siano e forse non possano esserlo mai davvero. Si tratta di una bella illusione e nel suo subconscio sa perfettamente che prima o poi l'incantesimo svanirà e la carrozza ritornerà zucca. Ma è un pensiero che sopprime, a cui non dà il tempo di emergere.

Ha quello che ha sempre desiderato e vuole tenerselo stretto ad ogni costo.

Enea ride mentre Daniel gli racconta della lattina di Coca-Cola che è esplosa nella sua classe mentre Greta provava ad aprirla creando un enorme caos.

Daniel continua a tenergli la mano nonostante nella strada che percorrono ci siano dei passanti a notarli. Questa cosa con Paolo era impossibile, non si vedevano mai in presenza di altra gente e infatti non uscivano mai, restavano sempre a casa. Daniel e il suo modo di dimostrare amore, le sue attenzioni e la sua premura nei confronti di Enea, gli hanno fatto capire cosa vuole e cosa dovrebbe meritare.

Gli passano di fianco un gruppetto di ragazzi, di sicuro più grandi di loro, li guardano male,
Sussurrano tra di loro e ridacchiano.

- Mi sa che ce l'hanno con noi. - Sussurra Enea a Daniel.

- E sti cazzi. - Risponde Daniel con strafottenza. - A te importa? - Chiede sinceramente guardandolo.

Enea scuote la testa. Che non gli importa è vero, la sua preoccupazione era che ciò potesse urtare Daniel.

.

Arrivano a casa di Enea e salutano tutti.

- Daniel! - Il tono di Federica sembra di rimprovero. - Io e te dobbiamo parlare! - Incrocia le braccia al petto e assottiglia gli occhi.

- Uhh, che hai combinato? - Ci scherza su Cristian.

Daniel si raggela davanti al suo sguardo severo, teme che possa aver scoperto ciò che fanno lui ed Enea di nascosto. Ha paura che ai suoi occhi possa apparire come appare a suo padre: una cosa oscena e ignobile, un erbaccia da stirpar via.

Ricorda quella sera che si è intrufolato nel letto di Enea, magari è stato in quel momento che li ha scoperti, si maledice perché avrebbe dovuto fare più attenzione.

Pensa già alle conseguenze, lo sgriderà e forse lo caccerà anche di casa, o peggio ancora gli impedirà di vedere Enea per sempre. In che modo potrebbe mai rimediare?

Il cuore accelera, la vista si appanna leggermente, le gambe diventano budini pronti a sgretolarsi.

- Tu fumi! - Lo accusa la donna.

Ah era solo questo...

Si sente sollevato e infatti sorride.

- Non c'è niente da ridere, è una cosa seria! Lo sai che fa male no?! Non te lo devo dire io!

Ok, forse non c'è molto di cui sentirsi sollevato, è veramente arrabbiata.

- Dai, dai, che da giovane pure tu fumavi! - Interviene Mattia facendo un occhiolino a Daniel.

- Non lo difendere tu eh! - Si rivolge al marito.

Daniel alza le mani. - Va bene, lo ammetto, fumo. Però poco, pochissimo, rarissime volte. -

Enea lo guarda divertito con le sopracciglia alzate consapevole della bugia che sta dicendo: Daniel non fuma per niente poco.

- Il punto non è se fumi tanto o poco, il punto è che non lo devi proprio fare. Si inizia sempre così e sai come finisce? Che prendi il vizio, e poi da lì non ne esci più! - Gli risponde la donna.

Metà della mia animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora