𝐗 - IL RAGAZZO DI FUOCO

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Viaggiò per due ore fino ad arrivare pomeriggio. Non ci furono intoppi durante il percorso nella zona nera, probabilmente si erano sposati altrove per qualche guerra o per conquistare alcuni territori sotto il controllo della Mano Rossa. Pian piano, il loro potere si stava sbriciolando come granelli di sabbia. Kait fu contento di non avere nessuno tra i piedi. Il cielo era completamente coperto da pesanti nuvole scure, il freddo continuava a essere pungente nonostante il riscaldamento al massimo. Si fermò in una curva, e controllò la cartina. Il primo della lista si trovava a pochi chilometri dal confine della Toscana, cerchiato con un pennarello nero. 'Un posto molto insolito per fermarsi.', pensò lui.

«Non è lontano il posto?», chiese il suo mentore.

«No,» rispose lui, «sarà nelle vicinanze, da qualche parte. Secondo alle coordinate che mi ha dato Rango, sarebbe più o meno in quest'area.», aggiunse, puntando l'indice sulla cartina, la zona cerchiata col pennarello rosso.

«Così piccolo?», si sorprese l'altro. «Questo significa che si facilita il lavoro.»

«Già, e penso di aver capito dove sia.», dichiarò il ragazzo, piegò la cartina e la infilò nel cruscotto, ripartendo.

Si domandò come sia di carattere e quale potere possedesse l'acquirente comparso dal nulla. C'era un motivo valido per volere alla svelta queste persone? A cosa gli sarebbero serviti una volta presi? Con tutta sincerità si era incuriosito, da una parte, ma non gli interessava molto, preferiva concentrarsi sul lavoro. Avrebbe vinto la curiosità o il dovere? Tuttavia voleva vedere come si sarebbe conclusa la storia.

Come previsto, arrivò nel posto disegnato sulla cartina.

Una zona semideserta, vicino a una boscaglia non molto fitta, adatta per le fughe e poco per nascondersi. A pochi passi dalla stradina secondaria, una vecchia catapecchia illuminata in mezzo al nulla; poche auto e qualche motocicletta erano parcheggiate davanti al pub. Ricordava molto i vecchi bar americani nelle strade del Texas o del Canada. Kait ne aveva sentito parlare in giro di un posto del genere. Parcheggiò in una zona isolata e mimetizzando il veicolo tra il fogliame degli alberi. Il ragazzo si spostò sul retro per cambiarsi vestiti, in modo da non essere riconosciuto. Chiuse tutto e si incamminò verso la catapecchia, con le mani nelle tasche e gli occhi assottigliati.

𝐿𝑎 𝐶𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑒𝑟𝑝𝑒𝑛𝑡𝑒  ||  𝙄𝙣 𝘾𝙤𝙧𝙨𝙤...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora