Non aveva la più pallida idea di dove andare. Non conosceva le strade, neanche la posizione esatta in cui Boss lo aveva spedito. Non ci aveva messo piede in Italia, zero assoluto.
'Grazie mille per l'indizio...', disse tra sé e sé, roteando gli occhi. 'Una posizione più specifica, no?'
La zona era deserta per chilometri e chilometri di distanza, solo erba secca e alberi ormai spogli di foglie. Cominciò a piovere e corse più svelto possibile alla ricerca di un riparo. Tuttavia, non seppe con quale fortuna trovò un tetto sulla testa: un autogrill, ormai vuoto, rimasto in piedi per miracolo. Le pareti erano marcite e consumate dalla temperatura, un forte odore di muffa rendeva l'aria irrespirabile. Il tetto del parcheggio era bucato e graffiato, i sostegni di ferro erano arrugginiti, pensò che sarebbero crollati da un momento all'altro. I vetri frantumati e pieni di escrementi d'uccello. L'insegna era priva di lettere. Tutto saccheggiato chissà quante volte dai Rinnegati pericolosi o Devianti. Chi mai comprerebbe della benzina scadente? Un pensiero sciocco ma anche normale da parte di un ragazzo che non sa guidare.
Le nuvole compatte cominciarono a scaricare secchiate d'acqua, diventando così intense fino a non vedere. Cerbero preferì rimanere fuori, sotto al tetto ancora integro, mettendosi la felpa che teneva legata ai fianchi direttamente sopra la testa coprendola. Lo stomaco brontolò dalla fame. Aprì il secondo borsello e fece uscire una busta piena di panini.
'Meno male che sono stati gentili di prepararsi il cibo.'
Ne afferrò uno, tolse la carta stagnola la parte superiore e azzannò con un morso da squalo su di esso. Carne, pomodoro tagliato a fette e salsa. Guardò la strada da lontano. La cortina di pioggia diventò fitta come una rete metallica. Non passò alcuna macchina o camion in corsia. Si tirò su col naso, il muco scese come se non fosse chiuso bene il rubinetto, si pulì con la manica della felpa. Perché doveva subire quella tortura invernale? La stagione quasi odiata da tutti? Sarebbe rimasto ben volentieri nella base segreta fino all'arrivo della primavera, ma allo stesso tempo il suo insaziabile desiderio di lotta lo rendeva disposto a tutto.
Il suono rombante di un auto si stava avvicinando all'autogrill. In mezzo alla fitta pioggia, due fari illuminarono la strada. Il sedicenne recuperò goffamente il borsone e si nascose nel retro della struttura, vicino ai bagni pubblici. Non era sicuro che fosse quello di Boss, non doveva farsi vedere. Era un furgone, molto grande e corazzato, parcheggiò sotto la tettoia robusta. La portiera del guidatore si aprì. L'uomo era alto e atletico, coperto da una uniforme mimetica e pesanti scarponi. I capelli biondi legati da un codino e rivelando due occhi chiari dietro le lenti neri degli occhiali. «Cazzo, sono letteralmente a pezzi.», commentò. «Alla fine siamo riusciti a scamparla.», si stiracchiò la schiena e il collo indolenziti per il lungo viaggio seduto sul sedile.
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𝐿𝑎 𝐶𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑒𝑟𝑝𝑒𝑛𝑡𝑒 || 𝙄𝙣 𝘾𝙤𝙧𝙨𝙤...
Ciencia Ficción𝐆𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐢𝐥𝐥𝐞 𝐌𝐨𝐧𝐝𝐢 || 𝐖𝐚𝐫𝐫𝐢𝐨𝐫𝐬 𝐕𝐨𝐥. 𝐈 ✧ Un mondo in declino, dove l'umanità non ha più speranza per sopravvivere. Cinque ragazzi sono destinati a lottare contro entità potenti. ...