𝐕 - LA CACCIATRICE DEI BOSCHI

13 2 0
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


La ragazza si inginocchiò su un mucchio di rami spezzati e studiò con occhio esperto: la sua preda era passata non più di mezz'ora. Presto si sarebbe fermata per riposare, doveva solo cercarla. 'Strano, con quel colpo sarebbe già morto stecchito...', si disse, quasi sorpresa, poi sospirò frustrante.

Era praticamente da un giorno intero che dava la caccia a quel cervo, standogli alle calcagna per procurarsi un po' di cibo, per l'inverno. La classica legge della sopravvivenza, ma nel mondo animale era molto peggio. Si strinse la sciarpa di lana, faceva molto freddo e non vedeva l'ora di ritornare a casa.

Si trovava quasi al pendice del monte, sentiva scorrere molti ruscelli in quella zona, scendevano dai ghiacciai perenni e dagli scintillanti cappucci nevosi. Una cupa nebbia aleggiava sul fondo della valle, tanto densa da nasconderle i piedi. Desiderava con tutto il suo cuore che la caccia finisse al più presto, sentendo di nuovo i piedi intorpiditi nonostante i calzoni dovessero tenerli al caldo, sbuffò, creando una nuvola di vapore davanti ai suoi occhi color marroni. Emily si alzò fiduciosa e si inoltrò nella foresta, diretta verso una piccola valle dove si era fermato il cervo, corse silenziosamente verso la preda. Le folte chiome degli alberi gli impedivano di scorgere i raggi del sole calante, gettando ambigue ombre sul terreno. Ma lei conosceva bene la zona, anzi tutto il bosco. Era il suo habitat naturale.

Una volta raggiunta la piccola valle, prese in mano il fucile e iniziò a caricarlo.

La raduna era all'aperto e lei era ben nascosta tra l'erba alta e cespugli. Il cervo era lì, con la zampa ferita piegata e zoppicava a ogni passo. La ragazza esitò per un attimo, osservando l'animale: sembrava stanco e indebolito, il suo manto era color rame brillante, rifletteva gli ultimi raggi del sole, pensò di avergli procurato una ferito abbastanza profondo. Un animale così bello che fa una brutta fine, ma la ragazza doveva pur rifornirsi di carne o non avrebbe superato il gelido inverno. Emily si avvicinò silenziosa, con l'arma carica. Il cervo si allarmò, raddrizzando le orecchie, alzò il muso osservando l'area circostante, pronto per darsi alla fuga con l'intero branco. Lei inspirò a fondo, prima di premere il grilletto. Lo puntò su di esso e sparò. Gli uccelli fuggono sentendo il boato. Il branco scappò nella foresta, portando con sé anche la sua preda. Emily sbuffò, imbronciata.

𝐿𝑎 𝐶𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑒𝑟𝑝𝑒𝑛𝑡𝑒  ||  𝙄𝙣 𝘾𝙤𝙧𝙨𝙤...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora