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La sveglia suona e con un tiro alla giocatore di baseball,la scaravento contro il muro, con la mia solita delicatezza di un elefante. Odio quella sveglia! Sono nervosa da morire! Oggi devo affrontare il mio primo giorno nella nuova scuola.
Ho preso coraggio e mi sono alzata. Mamma dorme ancora, ha preso un permesso per accompagnarmi e andrà allo studio legale più tardi. Papà invece non c'è, si è alzato presto dato che il suo posto di lavoro è a 3 ore da qui.
Ho preparato la colazione, mi sono lavata e truccata. Mi sono fiondata in camera e ho preso un paio di jeans stretti, una canottiera bianca con delle scritte blu e ho indossato le mie nuove converse basse bianche; ho infilato nello zaino lo stretto necessario e una giacchetta bianca, sia mai sentissi freddo.
Mamma intanto si era alzata, preparata ed ecco che è pronta lì davanti alla porta di casa con i suoi soliti tailleur e tacchi vertiginosi.
È davvero bella mia mamma.
Usciamo di casa e passiamo l'intero tragitto in silenzio, mamma sa benissimo che odio parlare quando sono nervosa e l'unica cosa che ha fatto è stata abbracciarmi prima di scendere dalla macchina; dopodiché è andata via.
Okay Abigail calmati, in fondo è solo il tuo primo giorno di liceo, hai 16 anni, 17 tra due giorni, sei grande abbastanza per gestire da sola la tua ansia.
Sono difronte alla scuola, oh mio Dio è davvero enorme! Ci sono un paio di studenti davanti all'entrata, altri nei corridoi e altri ancora seduti già nel loro banco nella loro aula.
La prima lezione era quella di matematica, urrá! Voglio già uscire di qui. Entro in aula e l'intera classe mi fissa come se fossi un alieno sceso sulla Terra per divorare tutti.
Mi siedo nel primo banco libero e tiro fuori un quaderno; entra il professore e inizia la lezione. Che noia! Vado bene in matematica ma la odio!
Mi giro e vedo un ragazzo che mi sta fissando. Lo guardo a mia volta, ma lui non smette di fissarmi.
È proprio carino, penso: occhi azzurri, castano tendente al biondo, lineamenti perfetti e labbra carnose. Noto un piercing sul suo labbro inferiore , è davvero perfetto sulle sue labbra. Restiamo a fissarci fino a quando il professore urla:
《 Signor. Andrew potrebbe almeno fingere di essere interessato alla lezione? Conosciamo tutti la sua scarsa capacità di prestare attenzione alla matematica, ma almeno finga! 》
L'intera classe sbotta a ridere e anche il "Signor. Andrew".
Dopo circa 3 caffè macchiati riesco ad arrivare all'ultima lezione del giorno, dopo aver affrontato quella di geografia, geologia, italiano e inglese. Per il momento sembra che nessuno mi abbia rivolto parola,beh ho circa altri 210 giorni per provare il brivido di parlare con qualcuno!
Mi sono fermata a pensare troppo e si è fatto tardi e devo correre alla lezione di spagnolo. Fortunatamente la professoressa ancora non è in classe e mi siedo tranquillamente riprendendo fiato. Vedo entrare il ragazzo della lezione di matematica e correndo si siede nel banco vicino al mio. Sembra molto più interessato a questa lezione, il che mi diverte, ma non so precisamente perchè.
Mentre prendo appunti mi cade la penna e lui senza esitare me la raccoglie e mi sorride. Dio quelle fossette! Ha delle fossette meravigliose! Ricambio il sorriso e riprendo a scrivere.
Alla fine della lezione esco e mi avvio verso la stazione centrale.
Essendo sovrapensiero non mi accorgo che un ragazzo si è avvicinato. Mi fermo di colpo e sussulto. Il ragazzo è il Signor. Andrew e mi sta fissando.
《 Uh scusami ma ti piace fissare la gente?! 》strillo.
《 Acidina la ragazza eh?! 》dice ridacchiando.
《 Son fatta così, mi spiace! Scusa ma adesso devo scappare, a presto》detto questo corro via. Se perdo questo treno sono fregata.

Persa nei tuoi occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora