Una giornata no

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Quella giornata non stava iniziando nel migliore dei modi per Alessandro. Erano le quattro di mattina e lui era già sveglio, anzi, non aveva proprio chiuso occhio. Il motivo? Ieri pomeriggio era la giornata della prevendita dei biglietti del concerto di Ghali e, lui, da buon fan qual era e qual'é, non solo aveva passato una buona parte della mattinata ad iscriversi nei vari siti di vendita online  per cercare di acchiapparsi uno di questi biglietti che desiderava da anni, ma aveva anche praticamente costretto tutti i suoi amici, parenti e conoscenti a fare la stessa cosa. Se non fosse riuscito a prenderlo lui, lo avrebbe fatto qualcun altro. Di questo ne era assolutamente convinto. La prevendita sarebbe iniziata alle quattordici, ma lui, un'ora e mezza prima, aveva già aperto come minimo dieci finestre, visto e ripetuto a memoria il codice della carta di credito che sua mamma Anna gli aveva gentilmente lasciato sopra alla scrivania vicino al pc. Ci teneva a prevenire le future lamentele e follie del figlio. Chi mai sarebbe stata quella persona un po' sana di mente che sarebbe riuscita a sopportarlo nel caso in cui non fosse riuscito ad acquistare il biglietto perché, in quel momento, non aveva vicino a se i dati della carta? Lei di sicuro no. 

Aspettò l'orario dell'apertura davanti al computer fermo come una statua e, nel mentre, ne approfittò per mangiarsi qualcosa di rapido. Una volta che esso arrivò, Alessandro prese possesso di tutte le sue facoltà mentali e si  mise nella fila virtuale dietro a  tante altre persone; ma quando scoprì che, davanti a se ,le persone erano davvero troppe per i suoi gusti e le sue aspettative, sospirò. Se due ore prima la sua convinzione di riuscire a prendere questo benedetto tagliando era alle stelle, ora si era drasticamente ridotta e, secondo Alessandro, l'omino , che ora era diventata la figura principale dello schermo del suo pc, invece di correre come un ossesso se la stava prendendo con troppa tranquillità

"Tanto lo so che, con la fortuna che ho, o non troverò nulla o mi troverò l'unico biglietto che costerà quanto un mese del mio attuale stipendio" . 

Aveva fatto i salti mortali e aveva rinunciato a moltissime cose per potersi permettere di avere abbastanza soldi per concedersi questo sfizio e non ci avrebbe rinunciato né oggi né domani

Quando finalmente arrivò il suo turno, l'unica cosa che vide oltre a tutta la serie di idranti, biciclette, semafori che aveva cliccato, era una bruttissima scritta che i suoi occhi avrebbero preferito non vedere

Sold Out 

Nonostante il suo umore non fosse proprio al massimo, il giovane decise di non perdersi d'animo e, con quel pizzico di speranza che gli rimase, decise di fare una delle poche cose che avrebbe dovuto fare sin dall'inizio invece di restare a fissare lo schermo a vuoto per un'altra mezz'ora abbondante: chiamare gli altri


Niente, non aveva concluso proprio un bel niente. Ogni volta si sentiva ripetere sempre la stessa frase: " Ale mi dispiace, ma non ho concluso nulla neanch'io. Prova domani con la vendita generale, magari ti va meglio e riuscirai a prenderlo; lo sai che, oggi hanno messo in vendita solo una parte di biglietti. Non perdere la speranza".  "Se vuoi proviamo a darti una mano anche domani. Tu vai da un rivenditore fisico e noi proviamo a vedere casa; tanto domani mattina non abbiamo lezione" aggiunsero Annalisa ed Angele durante la chiamata

"Grazie, non so come ringraziarvi "

"Non so, ci potresti offrire "

No, non li

Non lui

"una cena da Cracco" continuò la rossa

Meno male

Alessandro rise 

"Certo, e dove lo faccio il mutuo ora che sono povero?"

"Non ora, ma non ti preoccupare che una volta che sarai diventato avvocato non ne avrai bisogno; ma noi ,intanto, preferiamo segnarcelo e ricordartelo; giusto perché tu non te lo dimentica"

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