Non aveva capito un cazzo

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"D'accordo, grazie a te; ci vediamo!" erano queste le parole che Marco udì in lontananza dal finestrino del passeggero della sua macchina momentaneamente abbassato per far cambiare l'aria all'interno dell'abitacolo e, molto probabilmente, per cercare di ascoltare quello che il suo amico stava dicendo alla persona di fronte che ora lo stava salutando con un bacio sulla guancia e un cenno della mano. 

"Molto probabilmente erano diventati amici o forse si piacciono" pensò Marco dopo aver visto Alessandro sorridere e salire nella sua macchina

"Perché ridi? Ho qualcosa fuori posto?" chiese Alessandro guardandosi i vestiti

"No, niente affatto; e comunque non sto' ridendo ma sto sorridendo. E non sono la stessa cosa"

"D'accordo; riformulo la domanda: perché stai sorridendo Marco?"

"Ti ho visto sai?"

"Beh sono venuto in macchina e al locale con te e ora sto tornando a casa con te; è ovvio che tu mi abbia visto e mi stia vedendo. "

Aveva bevuto troppo?

"Ma no! Volevo dire che ti ho visto con quel ragazzo"

L'aveva visto. 

"Beh, si, ma"

"Ale senti; io non ho alcun tipo di problema se due eterosessuali o due persone dello stesso sesso si piacciono o provano qualche tipo di sentimento; davvero." E poi penso che tu lo abbia capito"

Fosse stato questo il problema

"Si si, ho visto che nel tuo locale non hai alcun tipo di discriminazione"

"No stavo parlando di Andrea"

"Di ch-?". Alessandro non proseguì oltre. Aveva visto il suo amico passare la serata solo con due persone in quella sera; non gli sembrava necessario chiedere oltre 

"Andrea"

Questo era un problema

"Andrea"

"Si, quello é il suo nome; però non mi sembra ti vada a genio questa persona"

"Ma se neanche lo conosco"

"Allora è il nome di qualche tuo ex e sentirlo non ti ha fatto piacere?"

" No Marco; perché me lo stai chiedendo?"

"Non so; ho come avuto l'impressione che ti desse fastidio"

"Assolutamente no. Ma intanto ti consiglio di cambiare marcia, altrimenti non arriviamo più"

"Hai ragione; ma ora torniamo pure a parlare della tua  di conquista, -proseguì Marco dopo aver messo la quarta; dimmi: come si chiama?"

"Marco" sospirò Alessandro

"Eddai Ale; mica ti vergognerai nel raccontarmi questa piccola confidenza non è vero? Siamo o non siamo amici?"

Amici. Per Marco solo amici erano: nulla di meno e soprattutto nulla di più. 

Era inutile illudersi

Era inutile che si illudesse

"Noah, si chiama e non è una mia conquista"

"Non ancora"

"Che vorresti dire?"

"Beh che, potrebbe diventare" 

"Abbiamo solo scambiato due parole e ci siamo scambiati i numeri di cellulare, a differenza tua"

"Sei geloso?"

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